THE LAST MOVIE: il capolavoro dimenticato di Dennis Hopper torna a Venezia (prima parte)

Il film negletto e maledetto nella vita di Dennis Hopper. Che dopo il successo di Easy Rider ebbe carta bianca e girò in un villaggio peruviano questo film esagerato e mescalinico. Un set di eccessi che diventò subito leggenda. The Last Movie venne premiato nel ’71 a Venezia ma fu un disastro al box office. Venne cancellato, rimosso, disperso. Hopper esiliato da Hollywood. Tra poco riemergerà a Venezia, evento fuori concorso.

Chinchero, Messico, 1970. Dennis Hopper sul set di “The Last Movie”

Hopper sul set del film con l’attrice Stella Garcia

Come omaggio a Dennis Hopper, che se n’è andato via nel maggio di questo 2010, Venezia non poteva scegliere di meglio. Fuori concorso, si spera non sottotono anzi con la grancassa e l’ufficialità che si addicono a un evento, verrà ri-presentato The Last Movie, il film negletto e maledetto di Dennis Hopper. Girato da Hopper nel 1970 dopo che il successo di Easy Rider lo aveva innalzato al top rank di Hollywwood, fu più di un clamoroso flop. Un disastro epocale. Un buco nero nella carriera del regista e della casa che lo produsse, la Universal. Harry Medved l’ha incluso nel suo libro I 50 peggiori film di sempre, dove per peggiori si intende quelli che hanno scosso dalle fondamenta il sistema Hollywood, a far compagnia a titoli come il disgraziato I cancelli del cielo di Michael Cimino e la Cleopatra di Liz Taylor. Una leggenda nera. Et pour cause.
Il film fu presentato in anteprima proprio al Festival di Venezia nel settembre 1971, dove ottenne il Premio dei critici. Ma la buona accoglienza al Lido non si replicò in patria. Tutti si aspettavano qualcosa di analogo a Easy Rider, si ritrovarono invece un film visionario, quasi sperimentale, inclassificabile. Indigeribile e incomprensibile per lo spettatore medio e non solo per lui. Forse un western, forse un documento antropologico, forse un trip lisergico e mescalinico. Anche inquietante, perché metteva in scena la morte nelle cupe processioni del villaggio andino in cui era ambientato e la stessa violenza mortifera del cinema. Troppo.
Il primo giorno di programmazione, nell’autunno 1971, sull’onda dell’attesa suscitata dal precedente hit di Dennis Hopper Easy Rider, The Last Movie registra un incasso record. Ma subito il pubblico si dirada, le critiche sono feroci o peggio disattente, evasive e il film viene smontato dopo sole due settimane. Ricompare in qualche drive-in ribattezzato Chinchero, che era poi il nome del villaggio in Perù in cui in cui era stato girato, titolo forse scelto perché poteva suonare all’orecchio del pubblico popolare come uno spaghetti western. Da allora più niente. Cancellato, scomparso, silenziato, rimosso, disperso. Mai più visto. Dimenticato perfino dagli addetti ai lavori tanto che, in occasione della scomparsa di Dennis Hopper, quasi nessuno l’ha citato. Difficile rintracciare nella storia del cinema un caso di sparizione altrettanto radicale, sopratutto tenendo conto della fama del suo autore.

Tomas Milian nel film: è il prete del villaggio

È che il sistema, come si diceva un po’ paranoicamente allora, volle punire Hopper per la sua ribellione, la sua tracotanza, il peccato di hybris. Dopo il successo di Easy Rider Dennis era riuscito a farsi dare un milione di dollari dalla Universal senza condizioni, ottenenendo carte blanche, la possibilità di girare quello che voleva. Quello che voleva, da outsider del cinema che però in quel cinema era nato e cresciuto (Hopper aveva incominciato da giovanissimo come attore), era realizzare un film che fosse completamente diverso dai prodotti delle majors, qualcosa che si allineasse agli avanguardismi europei di Godard e di un regista cileno che a lui in quel momento piaceva parecchio, Alejandro Jodorowsky, che con il bizzarro western surrealista El Topo (e, successivamente, con La montagna sacra) si era installato tra gli autori venerati. Hopper voleva sabotare  e rivoluzionare Hollywood con i soldi di Hollywood.
Il fallimento commerciale di The Last Movie gli si ritorce contro e segna il crollo di questo progetto folle e ambizioso. Il titano che si era messo contro l’Olimpo aveva mancato l’obiettivo. Per questo per lui la punizione fu estrema, la caduta abissale e fu decretato il suo ostracismo. Espulso dal paradiso. Dopo di allora Hopper non avrebbe più girato un film per dieci anni e sarebbe riemerso come regista solo nel 1980 con Out of the blue.

Una foto del set a Chinchero, Messico

Di The Last Movie intanto si perdono le tracce. Decadi di clandestinità, poi negli anni Duemila Hopper riesce a riacquistarne i diritti e lo rimette in circolo, qualche proiezione Art House per critici e e cinefili. Tanto basta perché intorno alla pellicola si riaccenda il culto. Nel 2006 Hopper dichiara che lo avrebbe restaurato e reimmesso sul mercato dvd, ma da allora non se n’è più saputo nulla. L’unica possibilità di vederlo in una copia decente era, ed è a tutt’oggi, acquistare su eBay una delle rare cassette disponibili, a una quotazione tra i 250 e i 370 dollari. Prezzi da collezionisti. Adesso finalmente questa proiezione veneziana, che speriamo presenti una copia restaurata, magari con final cut dello stesso Hopper. Anche se finora dal Lido non è trapelato nulla al riguardo.
Il progetto di The Last Movie Hopper se lo trascinava da ben prima di Easy Rider, l’idea gli era venuta a metà anni Sessanta mentre era in Messico sul set del western di Henry Hathaway I figli di Katie Elder, dov’era uno dei govani interpreti all’ombra dei protagonisti John Wayne e Dean Martin. Per dare corpo all’idea si era messo subito in contatto con Stewart Stern, lo sceneggiatore di Gioventù bruciata che aveva conosciuto durante la lavorazione di quel film in cui Dennis aveva un ruolo secondario ma significativo accanto a James Dean, suo idolo dichiarato e assoluto. Ma la storia era complicata e contorta, difficile scriverla, ancora più difficile trovare qualcuno che ci mettesse i soldi. Arriva però il colossale successo di Easy Ryder e per Dennis tutto diventa possibile, anche realizzare il folle progetto di The Last Movie. E con il milione avuto dalla Universal incomincia a girare.
The Last Movie è cinema nel cinema. Cinema sul cinema. Racconta di uno stuntman, Kansas, lo stesso Hopper, impegnato sul set di un film western che si sta girando in un villaggio del Perù. Il suo lavoro è di curare le acrobazie a cavallo agli ordini del carismatico regista, interpretato da un vero director, il leggendario Samuel Fuller, amico personale di Hopper. Per un incidente muore uno degli stuntmen. Kansas entra in crisi, decide che è arrivato il momento di fermarsi, lascia il set e si ritira in una casa del villaggio insieme alla prostituta Maria (Stella Garcia). Ma intorno a lui cresce la violenza.

Fine della prima parte. Il seguito al prossimo post: cliccate qui.

SCENE DA “THE LAST MOVIE”
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