
Jeff Bridges in una foto rubata sul set di "True Grit" dei fratelli Coen. Il film è il remake del "Grinta", interpretato da John Wayne nel 1969. Jeff Bridges interpreta lo stesso personaggio di Wayne e come lui porta una benda sull'occhio.
Trapelano dal blindatissimo set di True Grit le prime immagini. Il film dovrebbe essere nei cinema americani a dicembre ed è molto atteso per più motivi. Innanzitutto perché segna il ritorno di Jeff Bridges con i fratelli Coen, che lo diressero nel 1998 nel Grande Lebowski, una delle migliore riuscite nella carriera di Bridges. Chi ha amato quel film non può che essere felice di questa ritrovata collaborazione davvero speciale. True Grit infatti non è altro che il remake del Grinta, il film del 1969 che valse a John Wayne l’unico Oscar della sua carriera. E quell’immagine di Wayne/Grinta, vecchio, malandato cowboy con un occhio bendato, è diventata un’icona del cinema western più malinconico e crepuscolare.

John Wayne è "Il Grinta" nel film di Henry Hathaway del 1969. Per quell'interpretazione Wayne vinse l'Oscar. Sarà interessante confrontare la sua interpretazione con quella di Jeff Bridges.
Perché i Coen abbiano deciso di rifarlo resta un mistero, anche se pare che non si tratti di un vero remake, ma di un film piuttosto diverso tratto dallo stesso libro che ispirò Il Grinta.
Ma la notizia abbastanza sensazionale è che Jeff Bridges, tornato all’ovile dei Coen, interpreta proprio il personaggio che fu allora di John Wayne, con tanto di occhio bendato come lui. La parte è quella di un cowboy malandato ma non domo che accetta l’ingaggio di una ragazzina di tredici anni, decisa a dare la caccia al bandito che ha ucciso i suoi genitori e poi rifugiatosi in territorio indiano. Il film registra lo strano, anche aspro rapporto tra due persone lontane per età e sensibilità, ma che finiranno con lo stabilire un’alleanza d’acciaio.

Jeff Bridges è Drugo, "Il grande Lebowski", nella sua precedente collaborazione con i fratelli Coen.
A vedere le foto, Jeff Bridges sembra molto convincente nel ruolo di questo lottatore delle praterie ormai stanco, ma che trova ancora la forza di ingaggiare l’ultima battaglia per una ragazza che gli chiede aiuto. Non per niente si è preso pochi mesi fa l’Oscar per l’interpretazione in Crazy Heart di un personaggio poi non così dissimile: anche lì un uomo disilluso e in disarmo che ce la fa a risalire la china, anche lì grazie a una donna.