I miei dieci film preferiti tra quelli della sera e della notte televisiva, partendo dal decimo posto e salendo man mano. Nel post precedente i titoli dal decimo al sesto posto, adesso i primi cinque. La scelta è assolutamente personale, persino faziosa. Si omettono magari titoli famosi per lasciare il posto ad altri bizzarri, eccentrici, meno conosciuti. Avvertenza: si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Chi volesse avere la programmazione completa delle varie reti consulti MyMovies Guida in tv e Sky.
5) Furyo, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Il Nagisa Oshima dell’Impero dei sensi filma nell’83 questo Furyo, abbastanza incredibile storia di erotismi in un universo concentrazionario. Siamo in un campo di prigionia giapponese durante la Seconda guerra mondiale. Ryuichi Sakamoto, il musicista qui attore, è un ufficiale che perde la testa per un prigioniero inglese, che è poi David Bowie in una delle sue rare incursioni su grande schermo. Omoerotismo secondo il cinema alto e art-house di quei tempi, quindi raffinatezze formali, deviazioni sul sadismo, autorepressione ecc. David Bowie algido, non si sa se per scelta o per inespressività congenita. Furyo è ormai un reperto archeologico e come tale va visto o rivisto.
4) Fighting, Premium Cinema, h. 22,40. Secondo film del regista ispanico-statunitense Dito Montiel, che aveva convinto molti con l’esordio di Guida per riconoscere i tuoi santi. Ancora una storia di strada, stavolta con un ragazzo venuto dalla provincia profonda a New York, senza mezzi e senza prospettive, che si ritrova catapultato nel mondo degli incontri di lotta clandestina: diventerà uno star. Fighting è costantemente in bilico tra A e B-movies. Ha i suoi estimatori, ma anche detrattori, che l’hanno trovato troppo violento e compiaciuto rispetto a Guida.
3) L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, Cult, h. 23,00. Solo per fans di Bruce Le, che spero siano tanti. Terzo grande film suo, e uno dei pochi autentici con marchio di garanzia, molti sono infatti rimontaggi di spezzoni o assemblaggi con interpolazioni improprie. Del 1972, diretto dallo stesso Lee, L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente è ambientato a Roma, dove il nostro deve difendere un amico proprietario di ristorante minacciato da una gang mafiosa. Un pretesto perché Lee possa dipiegare la sua leggendaria abilità in numeri di arti marziali complessi e eleganti come coreografie di Busby Berkeley. Arabeschi nell’aria da lasciare senza fiato. C’è anche un quasi esordiente Chuck Norris. Si avvicinano le celebrazioni per i 70esimo anniversario della nascita di Bruce Lee (27 novembre). Venezia lo omaggerà con la proiezioni fuori concorso il 1° settembre, giorno di apertura, di The Legend of the Fist: the Return of Chen Zhen di Andrew Lau. Chen Zehn è un personaggio della tradizione marziale cinese interpretato anche da Lee in Dalla Cina con furore e impropriamente ripreso nel titolo italiano di questo film, che con Chen Zhen nulla c’entra.
2) Il Decameron, Sky Cinema Italia, h. 0,45. Il maggior successo commerciale di Pasolini, un film che fondò il genere decamerotico con centinaia di initazioni affollate di madonne e messeri assatanati di sesso. Ma quello di Pasolini è altra cosa, un’operazione geniale che trasporta il Decameron in una Campania tardomedievale più solare, tellurica e istntuale della Toscana boccaccesca. Popolarissimo e colto. A vederlo oggi si rimane imbarazzati e impietriti dall’estremisimo erotico, ma anche ammirati per la consapevolezza figurativa, letteraria, antropologico di Pasolini. Sbalorditivo, se confrontato a certo cinema italiano piccino e senza ambizioni di oggi.
1) Un amore a Roma, La7, h. 21,10. Sconosciutissimo Dino Risi del 1960, qui lontano dalle sue grandi commedie ciniche tipo Il sorpasso o I mostri. L’amore difficile tra un’aspirante attrice (Mylène Demongeot) e un aspirante scrittore (Peter Baldwin) tra possesso, infedeltà, gelosia. Poco romantico e piuttosto disincantato, più ritratto della guerra dei sessi che di un amore, con il denaro che entra nei sentimenti e li condiziona. Soggetto di Ercole Patti e sceneggiatura di Ennio Flaiano, cioè di un genio. Quasi sperimentale, qualcuno esagerando l’ha apparentato alla Nouvelle Vague. Un amore a Roma è l’altro Risi, quello più oscuro e nascosto che darà poi film come Fantasma d’amore o Caro papà. Raro, il culto della serata televisiva. Riproposto l’anno scorso alla Mostra di Venezia nella rassegna Questi fantasmi 2, sui titoli rimossi e dimenticati del nostro cinema.
Altre segnalazioni in breve:
Frank Gehry, creatore di sogni, Studio Universal, h. 2,25. Non fosse per l’ora infame, l’avrei messo in classifica in una posizione alta. Sidney Pollack intervista Frank Gehry e ricostruisce la sua storia di architetto-star che ha cambiato per sempre l’immaginario urbano. Pollack (questo è il suo ultimo film prima della scomparsa) e Gehry erano amici di vecchia data.
Pride and Glory, il prezzo dell’onore, Sky Cinema Max, h. 22,40. Colin Farrell e Edward Norton fratelli poliziotti. Cupo, duro. Da vedere.
Amadeus, Sky Cinema Max, h. 21,00. Sopravvalutato Milos Forman da una furba pièce sul giovane e geniale Mozart e l’invidioso Salieri. Il povero Salieri ne uscì conl’immagine distrutta per sempre.
Speriamo che sia femmina, Sky Cinema Italia, h. 21,oo. Il cinico Monicelli dirige, abstanza incongruamente, un film tutto al femminile. Professionale, molto ben scritto e ben girato con un cast all-star. Però risente troppo del clima ideologico di quegli anni.
Tempi moderni, Sky Classics, h. 23,10. Chaplin in versione restaurata.
L’insegnante, Cult, h. 1,00. Film di Nando Cicero con Edwige Feench che fondò il genere-insegnante. Un caposaldo della commedia erotica all’italiana di serie B.
Il cuore criminale delle donne, Rai Movie, h. 0,15. Sfrenato e selvaggio mélo brasiliano, con un gruppo di donne che decide di vendicarsi dell’uomo che ha sterminato i maschi di famiglia. Potrebbe essere interessante.
Bordella, Iris, h. 22,40. Uno dei primi e bizzarri Avati, su un bordello per signore. Con un Christian De Sica giovane e quasi esordiente.
Emanuelle nera – Orient Reportage, Iris, h. 0,20. Laura Gemser nella parte della sua vita. Il filone Emanuelle è ormai un classico dei B-movies softcore all’italiana.
La signora ammazzatutti, Studio Universal, h. 0,45. John Waters (quello del primo, autentico Hairspray) dirige una Kathleen Turner casalinga killer. Cinismo camp alla Waters.
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