I miei 1o film favoriti della sera e notte televisive, partendo dal decimo posto e salendo fino al vertice. Nel post precedente i titoli dal decimo al sesto posto, adesso quelli dal quinto al primo. La scelta è assolutamente personale. Si omettono magari titoli famosi per lasciare il posto ad altri bizzarri, eccentrici, meno conosciuti. Avvertenza: si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Chi volesse avere la programmazione completa delle varie reti consulti MyMovies Guida in tv e Sky.
5) Il tè nel deserto, Cult, h. 23,00. Bertolucci, reduce dalla cascata di Oscar per L’ultimo imperatore, è all’apice della sua potenza quando, fine anni Ottanta, gira questo Tè nel deserto. Riesce ad avere due star come Debra Winger e John Malkovich e a trovare i finanziamenti per il progetto, che gli stava a cuore da tempo, di trarre un film dal romanzo abbastanza maudit di Paul Bowles, musicista-scrittore americano arenatosi a Tangeri negli anni Quaranta. Bowles, che compare anche nelle scene finali del film nella parte di se stesso, fu a partire dagli anni Cinquanta nella sua residenza tangerina punto di riferimento e modello di intere successive generazioni di autori-scrittori (Ginsberg, Burroughs, Tennessee Williams, Truman Capote) e rockstar vogliose di perdersi nei dedali marocchini. Dedali saturi di fumi di saturi di kif, sesso facile e vari piaceri allora proibiti in Occidente. Il tè nel deserto racconta di una coppia di americani (Malkovich e Winger) e un loro giovane amico (Scott Campbell) che arrivano in Marocco decisi ad addentrarsi nel deserto. Sarà una discesa nel profondo di sè e niente sarà più come prima. Tra avventure, malattie, amori berberi e paesaggi che Bertolucci riesce a far diventare sensuali, si compie il destino dei tre. Allora non mi piacque, ma oggi mi viene nostalgia di quel cinema bertolucciano magari pomposo, ma che riusciva a fare di un piccolo libro, marginale anche se di culto, un grande spettacolo per le platee mondiali.
4) Sei donne per l’assassino, Sky Cinema Italia, h. 0,20. Misteriosi omicidi all’interno di un atelier romano di moda. Un Mario Bava del 1964, uno dei suoi thriller sottilmente perfidi, paurosi ma eleganti, formalmente ineccepibili, che anticipano la grande stagione degli Italian Gialli. Da non perdere. Bava è oggi maestro riconosciuto del cinema di genere, idolatrato da gente come Martin Scorsese (di lui io amo soprattutto La ragazza che sapeva troppo). Uno dei migliori titoli di questa notte tv.
3) La foresta dei pugnali volanti, Sky Cinema mania, h. 21,00. Wuxiapian d’autore. Stavolta a dirigere il tipico film cinese di cappa e spada con arti marziali incorporate è Zhang Yimou, quello di Lanterne rosse e La storia di Qiu Ju, e lo fa da quell’autore che è. Due soldati e una ragazza cieca di sovrumana bellezza e abilità funambolica, percorrono una foresta piena di pericoli. C’è una missione da compiere, ma sarà tutto molto più complicato e ambiguo di quanto non fosse sembrato all’inizio, con amici e nemici che cambiano e si scambiano di ruolo. La trama è un pretesto per scatenarsi in acrobazie marziali da vertigine, effetti speciali come non si sono mai visti, scene di una spettacolarità oltre l’umano, raffinatezze cromatiche e scenografiche da urlo. La Cina si presenta con questo film e altri di Zhang Yimou come Hero e La città proibita, sulla scena mondiale quale superpotenza cinematografica. Sublime. Io non mi stanco mai di rivederlo.
2) The Dark Knight – Il cavaliere oscuro, Premium Cinema, h. 23,20. Secondo capitolo, dopo Batman begins, dell’uomo-pipistrello rivisto da Christopher Nolan, che è riuscito nella miracolosa impresa di ridar vita a una saga ormai declinante. Il Batman di The Dark Knight (Christian Bale, e ci voleva del coraggio a scegliere per un personaggio del genere un attore così bravo ma così poco mainstream) è assai più ambiguo del precedente, combatte il male ricorrendo se necessario al male, si sporca, si corrompe. Difficile amarlo. Un eroe solitario e autoreferenziale fino all’autismo che stavolta è contro tutti e ha tutti contro. Trama complicatissima, dove il Nolan reduce da The Prestige (e prima di Inception) forse esagera nei suoi amati capovolgimenti di fronte, così contorta che si rischia di perdersi, ed è forse questo il limite di un film grande, spettacolare al massimo grado eppure sottile, che lavora di bulino sui dettagli e le psicologie. Heath Ledger, scomparso prima che il film uscisse, è un Joker allarmante e ipersadico che riesce a eclissare perfino quello di Jack Nicholson nel film di Tim Burton.
1) L’elemento del crimine, Cult, h. 1,30. Il film d’esordio (1984) di Lars von Trier, nientemeno. Rarissimo, ed è la ragione per cui lo inserisco nella lista anche se incomincia dopo la 1,00. Von Trier già al massimo del suo delirio, in questa storia labirintica e fuori di testa di un detective inglese che vive al Cairo (e già questo) che, ispirandosi a un discusso metodo teorizzato nel libro L’elemento del crimine, si fa ipnotizzare per poter andare a fondo nel mistero di alcuni omicidi seriali rimasti irrisolti. Dissociazioni, identificazioni con il killer, agguati dell’inconscio. Per chi ama von Trier (io, ad esempio) imperdibile.
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