FILM STASERA IN TV: la mia Top 20 (domenica 22 agosto, seconda parte)

I miei 20 film della sera e notte televisive, partendo dal ventesimo posto e salendo fino al vertice. Nel post precedente i titoli dal ventesimo all’undicesimo posto, adesso quelli dal decimo al primo. La scelta è assolutamente personale. Si omettono magari titoli famosi per lasciare il posto ad altri bizzarri, eccentrici, meno conosciuti. Avvertenza: si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Chi volesse avere la programmazione completa delle varie reti consulti MyMovies Guida in tv e Sky.

10) Intacto, Cult, h. 21,00. Eccentrico thriller spagnolo del 2002 su un gruppo di persone che nella loro vita hanno toccato la fortuna, quella vera, perché sono sopravvissute a un incidente aereo, a un massacro, a un terremoto, mentre gli altri soccombevano. Come drogati dalla fortuna, continueranno a sfidarla e a sfidarsi. Film assolutamente inclassificabile, che a suo tempo vinse in patria parecchi premi Goya, poco visto da noi. Da non perdere. Con Max Von Sydow. Il regista Juan Carlos Fresnadillo avrebbe poi girato in Inghilterra il notevole fantascientifico-horror 28 settimane dopo. (altre info)
9) La casa dei giochi, MGM Channel, h. 22,55. Il primo e a tutt’oggi il miglior film da regista del commediografo David Mamet. Una partita più che doppia di inganni, controinganni, maschere e finzioni. Un gioco altamente virtuosistico travestito da gangster-movie. Dialoghi e sceneggiatura perfetti. (altre info)
.8) America 1929 – Sterminateli senza pietà, MGM Channel, h. 0,35. Del 1972. Attenti, uno dei primissimi Martin Scorsese, qui prodotto da Roger Corman. Storia di hobos, fughe sui treni, rapine, sindacalismi e anarchismi nell’America della Grande Depressione. Incunabolo di un maestro del cinema. (video)
7) Caramel, RaiTre, h. 23,20. Già il fatto che questo film viene dal Libano lo rende meritevole di una visione. Poi Caramel è pure molto godibile. 2007: in un salone di bellezza a Beirut al posto della ceretta si usa il tradizionale metodo arabo, ovvero pasta di caramello di miracolosa efficacia. Un’arte che le ragazze del salon sanno praticare al meglio. Storie tutte al femminile della proprietaria, delle sue assistenti e delle clienti. Parecchio interessante. Nadine Labaki (bellissima donna) è regista e interprete principale. (trailer)
6) La banda Baader-Meinhof, Sky Cinema Mania, h.23,10. La banda di terroristi anticapitale più famosa della Germania e non solo. Gli anni Settanta più tosti e plumbei ricostruiti da questo film tedesco del 2008 (dirige con mano sicura Uli Edel), per fortuna più vicino all’action movie e al poliziottesco che al cliché del cinema politico. Ne vien fuori un prodotto avvincente, oltre che un utile ripasso dei tristi eventi. Da non perdere. (altre info)
5) L’esorcista, Jimmy, h. 21,00. Vietato storcere il naso. Questo è un film che ha fatto la storia del cinema, non solo del genere horror. William Friedkin riporta a galla mitologie, simbolismi, archetipi. Riporta insomma il sacro, dopo un lungo processo di rimozione, al centro dell’immaginario anni Settanta. Dopo L’esorcista nulla è stato più come prima.
4) Shampoo, Studio Universal, h. 22,55. Commedia di Hal Ashby, esponente di quella che allora, 1975, si chiamava la nuova Hollywood. Warren Beatty, al massimo del suo fulgore. è in Shampoo un parrucchiere a Los Angeles che si finge gay per coprire le troppe storie e trame che ha con le ricche clienti. Qualcosa di simile a un gigolo, ma allora non si diceva. Una ronda di amori e inganni più europea che hollywoodiana, che allora piacque molto. Con Julie Christie e una grande Lee Grant (Oscar infatti). Il parrucchiere attiraclienti è diventato poi un carattere ripreso in altri film, come il pazzesco, oltre ogni demenzialità ma parecchio interessante Zohan con Adam Sandler.
3) La doppia ora, Premium Cinema, h. 21,00. Presentato a Venezia l’anno scorso, è uno dei film italiani più sottovalutati della decade. Chissà perché molti signori della critica hanno trattato con sufficienza questo film di Giuseppe Capotondi che ha una solidità di scrittura e una confezione una volta tanto assolutamente internazionali. Forse perché è un film di genere all’apparenza poco autoriale. Eppure La doppia ora (quella che compare sugli orologi digitali quando la cifra dei minuti è uguale a quella dell’ora, e che secondo il protagonista del film segna un momento in cui tutto può accadere) è un thriller avvincente come pochi, ben costruito, in cui alla fine ogni tassello va al posto suo senza lasciare buchi nella trama. Un ex poliziotto ora custode di una villa fuori città (strepitoso Filippo Timi) incontra in uno speed-date abbastanza agghiacciante una ragazza che viene dell’est (Ksenia Rappoport), femme de chambre in un hotel. Ovvio che si innamora. Succederanno molte cose, compresa una rapina in villa in cui Guido viene colpito. E dal passato, come sempre, tornano a far visita fantasmi inquietanti. Continui capovolgimenti fino alla rivelazione finale. Ottimo film, io ne vado pazzo. Ksenia Rappoport premiata a Venezia come miglior attrice, ma non è bastato per trasformare La doppia ora in un successo al box office. Peccato. Forse la trama, complessa anche se per niente confusa, richiede un’attenzione che il pubblico distratto di oggi non ha. Da vedere, come giallo d’agosto è perfetto. Capotondi è uno che ha una carriera internazionale come regista di spot e vdeoclip, e il mestiere si vede.
2) Robocop, Studio Universal, h. 21,00. Per combattere la città devastata e infestata dalla criminalità si mette a punto un superpoliziotto metà uomo metà macchina, Robocop. Magnifico film hollywoodiano, ma sempre molto personale, dell’olandese Paul Verhoeven, che qui porta al massimo grado la sua ossessione heavy-metal e métal hurlant, declinata con quella sua durezza, anche grevità, nordico-fiamminga. Robocop comunica un senso di allarme vero, di disagio che nessun Terminator potrà mai dare. (altre info)
1) Un anno vissuto pericolosamente, Rai 4, h. 0,40. Mel Gibson e Sigourney Weaver, giovani e belli, in un film dell’83 di un Peter Weir ancora nel suo periodo australiano pre-Hollywood. Lui è un reporter, lei un’addetta all’ambasciata inglese che si amano nell’Indonesia 1965 del colpo di stato antiSukarno e della caccia ai comunisti. Strano film, Un anno vissuto pericolosamente, che mescola politica alla visionarietà e al senso dell’ignoto alla Weir. Me lo ricordo tenebroso, notturno, un gran teatro di ombre e di minacce. Con una angosciosa scena di folla tumultuante, molto simile a quella in cui Christian Bale ragazzino si perde nello spielberghiano Impero del sole.

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