Incontro con ROCCO PAPALEO: “ho fatto un Post Scriptum a Basilicata coast to coast”

“Il cinema è frustrante. Giri una scena e quella resta nei secoli. Invece io cambierei sempre. Cambierei anche Basilicata coast to coast“. Un Rocco Papaleo che non t’aspetteresti: perfezionista, mai soddisfatto. Foto, video e parole dell’incontro avuto ieri con lui, venuto a Milano a presentare il dvd del suo film. Che ha un inedito, il corto Post Scriptum girato un anno dopo in Basilicata: un commento al film maggiore, un’aggiunta, forse un’autocorrezione.

Un Rocco Papaleo in gran forma, ieri 31 agosto a Milano, al Mondadori Multicenter di piazza Duomo dove ha presentato dvd e blu-ray del suo Basilicata coast to coast. Come può essere in forma uno che arriva da un successo da 3 milioni e mezzo di euro, tanto ha incassato finora in sala il suo film, e una cifra così non se l’aspettava nessuno. “Al massimo si pensava un paio di milioni”, ha ammesso l’attore-regista nel corso dell’incontro che ha avuto sempre ieri a Milano con alcuni blogger (tra cui chi scrive). Ma la notizia si chiama Post Scriptum, corto tutto nuovo e inedito inserito nel dvd, che Papaleo è tornato a girare un anno dopo sempre in Basilicata, ma su altre strade e percorsi, una sorta di controfilm e controviaggio, un’aggiunta, un commento, una rilflessione, una nota a margine rispetto al film maggiore. Fors’anche un’autocorrezione e una riparazione. Com’è nata l’idea? “Dopo che il film è uscito mi hanno chiamato dalla Basilicata per dirmi che non avevo messo questo, che mancava quell’altro”, ha spiegato Papaleo. “Così ho pensato a questo Post Scriptum. All’inizio c’è un personaggio che mi dice: ecco, non hai parlato del vino, dei vigneti, del grano. Allora io mi metto in viaggio con un troupe un po’ scalcinata e andiamo a Potenza, a Matera, in posti che Basilicata non aveva toccato”. Un altro film, forse anche quello che Basilicata coast to coast avrebbe potuto essere e non è stato. Perché la cosa più interessante venuta fuori dall’incontro con Papaleo è che lui il film se potesse lo cambierebbe parecchio, ad esempio rifarebbe radicalmente l’inizio. “In teatro tu correggi, cambi ogni giorno, se una cosa non funziona puoi intervenire. Il cinema no, quando hai girato è fatta. La sera mi veniva sempre un’idea migliore, avrei voluto rifare qualcosa ma non era possibile. Così la prossima volta chiederò al produttore, speriamo non mi senta adesso!, una settimana in più per potere girare di nuovo delle scene. Altri registi come Garrone e Woody Allen lo fanno”. Ma allora c’è un prossimo film? Lui non s’è sbilanciato. Però un progetto ci dev’essere di sicuro: “Dopo Basilicata le porte si sono spalancate” ha ammesso.  Adesso si pensa al mercato estero. C’è una versione export già pronta, più corta di sei minuti: “Ho tagliato l’inizio. Stiamo trattando per avere distribuzione e visibilità fuori dall’Italia. Andremo al festival del cinema italiano di Annecy, in Francia”. Bene, saluti a Papaleo. Intanto ecco teaser di Post Scriptum e alcuni veloci video fatti al volo durante l’incontro.

“POST SCRIPTUM”
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VIDEO/1
“Perché ho fatto Post Scriptum a Basilicata coast to coast? Adesso ve lo spiego”
“Dopo che era uscito il film mi chiamavano dalla Basilicata e mi dicevano, però non hai messo questo non hai messo quello”
“La cosa che non amo del cinema è la sua immobilità”
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VIDEO/2
“In teatro tagli, cuci, aggiusti, rifai. Il cinema è un’esperienza troppo frustrante,  fai una cosa e quella resta nei secoli dei secoli. Giri una scena, la sera torni a casa e ti viene un’idea migliore ma ormai è fatta”
“Io oggi di ‘Basilicata’ aggiusterei un saco di cose che non mi piacciono più, farei un altro inizio”
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VIDEO/3
“Sì, ho letto il libro di Enrico Brizzi dove racconta il suo viaggio a piedi”
“Max Gazzè l’ho conosciuto a Roma all’inizio anni Novanta, in un posto che si chiamava Il locale, un live club dove ogni sera c’era un concertino, si facevano contaminazioni”
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da "Basilicata coast to coast"