FILM STASERA IN TV: la top 10 (domenica 17 ottobre)

Segnalazione e classifica dei film più interessanti della sera e della notte tv, dall’analogico al satellitare al digitale terrestre (free e premium). Il numero dei titoli indicati può variare a seconda della quantità e della qualità dell’offerta televisiva del giorno: stavolta i film sono 15. Nel post precedente i film dal quindicesimo all’undicesimo posto. In questo, i film dal decimo al primo posto. La scelta è assolutamente personale. Chi volesse vedere la programmazione completa delle varie reti consulti Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o.

10) Watchmen, Sky Cinema Max, h. 21,00. Dopo aver spaccato i botteghini con l’epopea spartana di 300 Zack Snyder ci riprova con un’altra graphic novel, Watchmen, considerata tra le migliori mai apparse. Ma l’operazione stavolta ha meno successo, forse Watchmen è un soggetto troppo sofisticato per un muscolare come Snyder. Però il film merita assolutamente una visione. (informazioni sul film)
9) Maurice, Studio Universal, h. 23,35. Dal romanzo omonimo di Edward M. Forster (l’autore di Passaggio in India) pubblicato postumo del 1971 perché sull’amore tra due ragazzi negli anni ’10, quando l’omosessualità era ancora un reato in Gran Bretagna (do you remember Oscar Wilde?). James Ivory ne cava un film alla Ivory, cioè sempre un po’ troppo leccato e laccato, irreprensibile ma come congelato nella sua perfezione formale. Attenzione, c’è un giovanissimo Hugh Grant poco più che ventenne nella parte di uno dei due amanti. (informazioni sul film) (A proposito di James Ivory: su di lui Luca Pacilio ha appena scritto un notevole saggio – si potrà ancora dire così? – sul sito di cinema Gli spietati.it, che incomincia con la dichiarazione: “Io amo Ivory”. Dichiarazione coraggiosa e controcorrente. Assolutamente da leggere).
.8) Il resto della notte, Sky Cinema Italia, h. 22,40. Francesco Munzi nel suo film d’esordio Samir aveva convinto tutti, con una storia lucida sull’immigrazione che non taceva nulla né delle ambiguità di chi accoglie né di chi si fa accogliere. In questo successivo Resto della notte (2008) mette di nuovo in scena, se non la contrapposizione, certo il confronto difficile tra italiani e stranieri, raccontando di una coppia di rumeni che vuole tentare un colpo in una villa borghese. Tema rischioso e, secondo gran parte della critica, non risolto adeguatamente da Munzi, che non sarebbe riuscito a andare oltre gli stereotipi. Ma Il resto della notte, così diviso tra oscure pulsioni di rigetto dell’estraneo e buone intenzioni di apertura e tolleranza, è interessante proprio per i suoi squilibri che riflettono bene il sentire collettivo. Tra i pochi film che abbiano affrontato un tema cruciale come la paura dell’immigrato. (informazioni sul film)
7) Un mercoledì da leoni, Jimmy, h. 22,50. Uno dei più bei film di sempre sulla cultura surf (l’altro è Point Break di Kathryn Bigelow). Ragazzi in riva all’oceano in attesa della Grande Onda. Cavalcare il mare come sfida e rito di passaggio all’età adulta. E per i ragazzi incombe la chiamata per il Vietnam. Bellissimo John Milius del 1978, un film mistico e muscolare mai più eguagliato. (informazioni sul film)
6) Twilight, Sky Cinema Hits, h. 21,15. Lo dico subito: mi è piaciuto, mi piace. Quando l’ho visto sono rimasto piuttosto ammirato dalla notevole abilità di mescolare le solite storie liceali di turbamenti e inziazione amorosa con il genere vampiresco. Abbastanza inedito e parecchio azzeccato è l’Edward succhiasangue gentile che si astiene dall’amore con Bella per non incorrere nella tentazione di azzannarla alla giugulare. Sì, una lettura psicanalitica vecchia maniera farebbe facilmente strage di Twilight, ma che senso avrebbe? Robert Pattinson ha carisma, ricorda il primo Johnny Depp. Intrattenimeno di massa, ma tutt’altro che scemo. (informazioni sul film)
5) Saranno famosi, Studio Universal, h. 21,00. Film seminale e profetico del 1980 di Alan Parker. La sua scuola di ballerini-cantanti con il sogno della gloria verrà copiata e ossessivamente replicata nei trent’anni successivi in un’infinità di film e serie tv (vedi Glee). Ma Fame – questo l’apodittico, perfetto titolo americano – è anche la matrix originaria di tutti i talent show dell’attuale tv globalizzata. Pochi film hanno espresso lo Zeitgeist e precorso (e influenzato) i tempi come Saranno famosi. Inquietante e fondamentale. (informazioni sul film)
4) La battaglia di Algeri, Sky Cinema Italia, h.0,30. Chissà a rivederlo oggi che effetto fa. Dico: non esiste film più legato al suo tempo di questo, più impregnato dello spirito dei suoi anni. Che erano quelli, qui in Occidente, del terzomondismo, della rivolta anticapitalista, della solidarietà ai dannati della terra vittime del primo mondo (cioè il nostro). La battaglia di Algeri, Leone d’oro a Venezia nel 1966, rievoca la guerra e la guerriglia di indipendenza algerina contro i francesi con la massima simpatia per gli insorti. Pontecorvo non ha esitazioni e si schiera tutto dalla parte degli algerini. Il che gli procurò un successo immenso in tutti i paesi extraeuropei e l’ostracismo in Francia. Ma a colpire allora fu anche lo stile semidocumentaristico adottato, da cinéma vérité, di impressionante verosimiglianza e aderenza alla materia raccontata. Un film unico, un oggetto filmico anomalo che Pontecorvo non riuscirà mai più a ripetere. Datato, datatissimo. Anche perché, rivedendo oggi questo inno all’Algeria indipendente, non possiamo non pensare alla tragedia che avrebbe successivamente investito il paese, quella guerra civile da 150mila morti che ancora non si è del tutto spenta. (informazioni sul film)
3) Un tocco di zenzero, Cult, h. 23,00. Fanis, professore di astronomia in Atene, rievoca la Istanbul della sua infanzia. Anzi, la sua Costantinopoli prima che i pogrom anni Cinquanta contro la comunità greca ne causassero l’emigrazione. E con essa il tramonto di una cultura bimillenaria. Pur rievocando i difficili rapporti tra greci e turchi nel secondo Novecento, Un tocco di zenzero si snoda cauteloso, felpato, morbido, attentissimo a non urtare la suscettibilità di nessuno, né dei turchi né degli irredentisti e ultranazionalisti panellenici. I problemi e i conflitti sfumano in una visione nostalgica di quel (presunto) paradiso multietnico che fu una certa Istanbul/Costantinopoli prima della pulizia etnica, e la rievocazione è furbescamente condotta attraverso i profumi e i sapori della cucina. Ne esce un film godibile, molto ben girato, di astuzia levantina nel bilanciare gli ingredienti e i toni, che si lascia vedere con godimento e che nello stesso tempo riesce a riproporre uno dei drammi dimenticati che hanno agitato il Mediterraneo a metà del secolo breve. Da vedere, al di là dei suoi meriti strettamente filmici, perché apre una finestra su un pezzo di storia quasi ignorato. Su quel che era la comunità greca a Istanbul, da leggere anche il bel thriller di Petros Markaris La balia (Bompiani). (informazioni sul film)
2) La pianista, Cult, h. 0,50. Isabelle Huppert insegnante di piano al Conservatorio di Vienna. Ma ha un’altra vita, dove dà corpo ai suoi fantasmi sessuali di dominio e possesso. Capolavoro del disagio, diretto da quel maestro del cinema di minaccia che è l’austriaco Michael Haneke. Uno sguardo buttato sull’abisso. Disturbante come pochi altri film. Imperdibile. ( informazioni sul film)
1) Romanzo criminale, Premium Cinema, h. 21,oo. Forse il miglior film italiano della decade. Un grande noir sporco, nervoso, cupissimo, che racconta con il disincanto e l’asciutto linguaggio cinematografico contemporaneo la Roma criminale anni Settanta. Il poliziottesco ritrovato. Un perfetto B-movie come il nostro cinema non riesce quasi più a produrre e girato senza il minimo sbandamento da un Michele Placido in stato di grazia. Perfino i nostri attori, da Kim Rossi Stuart al sorprendente Claudio Santamaria a Favino e Scamarcio, qui danno il meglio (a parte Jasmine Trinca, ma lì non c’è rimedio). In Europa sono impazziti per Romanzo criminale, soprattutto in Francia. (informazioni sul film)


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