Riprende su questo blog dopo una pausa, causa vacanze, la classifica dei film più interessanti della sera e della notte tv, dall’analogico al satellitare al digitale terrestere (free e premium). Nel post precedente i film dal ventesimo all’undicesimo posto. In questo, i film dal decimo al primo posto. La scelta è assolutamente personale. Chi volesse vedere la programmazione completa delle varie reti consulti Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o.
10) 1960, RaiTre, h. 21,30. Arriva subito in tv senza passare dalle sale il mockumentary che Gabriele Salvatores ha presentato fuori concorso all’ultima Mostra di Venezia. Un assemblaggio di filmati dell’anno svolta dell’Italia moderna, quello che segnò lo spartiacque tra un paese ancorato al passato e la nuova realtà del boom e del benessere di massa. Salvatores si inventa un personaggio, Rosario, che con le sue scorribande attraverso l’Italia di allora gli consente di ricostruire quell’anno epocale, tra emigrazione, dolce vita romana e spiagge romagnole affollate. (informazioni sul film)
9) Quando l’amore se n’è andato, Sky Cinema Classics, h. 1,05. Succulento mélo del 1964 con due regine del genere, Bette Davis e Susan Hayward. Tratto da un bestseller di Harold Robbins, si ispira abbastanza spudoratamente al clamoroso caso del gangster Johnny Stompanato, l’amante di Lana Turner ucciso (per gelosia?) dalla figlia di lei Cheryl Crane. Uno dei più famosi fattacci della Hollywood Babilonia. Dirige Edward Dmytryk. (informazioni sul film)
.8) L’esclave blanc (Jungla nera), RaiTre (Fuori Orario), h. 1,30. Uno di quei titoli pazzeschi che solo a Fuori Orario si possono trovare. Un film di produzione francese del 1934 sceneggiato nientemeno che da Car Theodor Dreyer e che lui stesso doveva dirigere. Rinunciò dopo aver iniziato le riprese in Somalia, allora colonia italiana, e la regia passò al francese Jean-Paul Paulain. Storia fiammeggiante di due europei che in un villaggio somalo si contendono la stessa donna, il tutto tra misteri e danze sataniche dell’Africa nera. Una rarità per cultori. (informazioni sul film)
7) Un mercoledì da leoni, Jimmy, h. 21,00. Uno dei più bei film di sempre sulla cultura surf (l’altro è Point Break di Kathryn Bigelow). Ragazzi in riva all’oceano in attesa della Grande Onda. Cavalcare il mare come sfida e rito di passaggio all’età adulta. E per i ragazzi incombe la chiamata per il Vietnam. Bellissimo John Milius del 1978, un film mistico e muscolare mai più eguagliato. (informazioni sul film)
6) I guerrieri della notte, Sky Cinema Mania, h. 0,45. Sensazionale film di strada di Walter Hill che nel 1979 mette in scena la guerra urbana tra gang in una magnifica, pericolosa New York notturna. Western metropolitano che fondò e codificò un genere. Capolavoro. (Nella foto a sinistra, una scena tratta da I guerrieri della notte con il protagonista Michael Beck). (informazioni sul film)
5) Una strada chiamata domani, Studio Universal, h. 22,50. Un mio personale cult. Bellissimo film del 1978 di Robert Mulligan su una famiglia italo-americana working class percorsa da contrasti edipico-generazionali tra padre e figlio. Richard Gere poco più che esordiente al cinema e non ancora consacrato da American Gigolo, ma già carismatico. I/le Gere-addicted non se lo possono perdere. (informazioni sul film)
4) Domenica maledetta domenica, MGM Channel, h. 22,25. Così si rappresentava l’omosessualità al cinema, anzi nel cinema d’autore, nell’anno 1971. John Schlesinger, quello di Darling e dell’Uomo da marciapiede, filma amori, indecisioni e oscillazioni di un ragazzo diviso tra una signora in carriera (Glenda Jackson) e un maturo medico (Peter Finch, grandissimo). Felpatissimo, eppure allora sembrò il massimo della trasgressione. Chissà se regge alla prova del tempo. (informazioni sul film)
3) Fellini-Satyricon, Sky Cinema Italia, h.0,50. Uno dei film di Fellini che hanno resistito meglio all’usura del tempo. Strano oggetto filmico, difficile da collocare anche all’interno del cinema felliniano. Affresco della vita ai tempi dell’Impero Romano, tratto da Petronio Arbitro ma con un occhio a Gibbon e ai cliché che vogliono Roma lasciva, decadente, corotta, promiscua, limacciosa, sentina di ogni vizio e peccato. Trimalcione con il suo epicureismo volgare, cui è dedicata la scena centrale, diventa il personaggio-simbolo. Fellini-Satyricon è un film di visioni e perversioni, di ombre, fiamme, fumo, maschere spaventevoli, corpi e cibi che si corrompono. Un viaggio allucinato, che difatti allora (1969) piacque moltissimo ai ragazzi della controcultura americana, che lo accolsero come un grande trip acido. Non piacque molto in Italia, dove i critici e i fellinologi rimasero spiazzati da tanto eccesso. Quei critici che invece avrebbero amato di lì a poco il mediocre (se mi è lecito) Amarcord, così rassicurante nei suoi fellinismi: Rimini, il Grand Hotel, la Gradisca ecc. Satyricon invece è un altrove assoluto, radicale. (informazioni sul film)
2) Fuga di mezzanotte, Studio Universal, h. 0,50. Enorme successo giovanilista anni Settanta firmato Alan Parker su un ragazzo americano internato per un po’ di hashish in un carcere turco. Ne vedrà di ogni. Una pessima pubblicità per la Turchia che Ankara ha impiegato decenni a scrollarsi di dosso. Prigioni turche viste come il girone più dannato dell’inferno moderno, tra violenze e brutalità di ogni tipo, sessuali incluse. Sceneggiato alla grandissima da Oliver Stone, trasformò il suo protagonista Brad Davis in una star. Che sarebbe stato di lì a poco chiamato da Fassbinder per il definitivo Querelle de Brest. (informazioni sul film)
1) The Hurt Locker, Sky Cinema Hits, h. 21,15. Quest’anno si è portato via un sacco di Oscar. Però val la pena ricordare che quando fu presentato in prima mondiale a Venezia 2008 non se lo filò nessuno, anzi l’accoglienza fu glaciale, forse perché The Hurt Locker non era quel manifesto contro la guerra in Iraq che molti si aspettavano. Kathryn Bigelow, la più virile delle donne registe e non solo delle donne, non giudica, non stigmatizza, non emette proclami. Si limita a fare benissimo il suo mestiere e a raccontare le avventure di un pugno di uomini duri, gli artificieri americani incaricati nella sporca guerra intorno a Bagdad di disinnescare gli ordigni sospetti degli attentatori. Un film che non dà tregua, uno dei migliori bellici delle ultime decadi, te lo guardi col cuore in gola senza mai dare un’occhiata all’orologio. Ma che, nonostante (o forse proprio per) l’alto tasso di spettacolarità, fa capire benissimo cosa sia la guerra asimmetrica e combattere contro un nemico che si può nascondere ovunque e in chiunque, anche nell’apparentemente inoffensivo mercante del suq. Almeno una scena non si dimentica, ed è quella del povero kamikaze. Jeremy Renner è il tostissimo protagonista (è adesso nei cinema in The Town di Ben Affleck: andatelo a vedere, merita). (informazioni sul film)
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