Segnalazione e classifica dei film più interessanti della sera e della notte tv, dall’analogico al satellitare al digitale terrestre. Il numero dei titoli indicati può variare a seconda della quantità e della qualità dell’offerta televisiva del giorno: stavolta i film sono 15. Nel post precedente i film dal quindicesimo all’undicesimo posto. In questo, i film dal decimo al primo posto. La scelta è assolutamente personale. Chi volesse vedere la programmazione completa delle varie reti consulti Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o.
10) Gli uomini preferiscono le bionde, Skly Cinema Classics, h. 21,oo. Uno di quei film che non ci si stanca mai di rivedere. Una commedia perfetta, diretta dal virile Howard Hawks senza smancerie e cadute sentimentali, grazie anche allo script scintillante di quel genio di Anita Loos. Cinismo elegante, nella consapevolezza che i diamanti sono i migliori amici di una ragazza, come canta nelle celeberrima scena-clou Marilyn Monroe. Che è la bionda, ovvio, mentre la bruna è la pettoruta Jane Russell. Del 1953, ma avercene oggi di film così. (informazioni sul film)
9) La duchessa, Sky Cinema Mania, h. 21,00. Quella duchessa del Settecento di nome Georgina Spencer assomiglia molto a Lady Di. Anche lei va in sposa a un tipo noioso che non ama, anche lei farà discutere per l’eccentricità dei comportamenti e degli amori. Questione di Dna, visto che Georgina è una lontana antenata proprio di Diana. Punta tutto su questo parallelismo il film del 2008 con protagonista l’adorata (almeno da me) Keira Knightley. Discreto successo, però inferiore alle attese. Resta comunque un solido period movie di quelli che gli inglesi san fare benissimo, con tutte le crinoline al posto giusto e senza i manierismi che affliggono gli analoghi prodotti italiani (sempre più rari, dati i costi ormai proibitivi). (informazioni sul film)
.8) Regole d’onore, Iris, h. 21,05. Un film di William Friedkin, anche se minore e pressochè sconosciuto, è pur sempre un film di William Friedkin, quindi merita una visione. Qui il fiammeggiante cult-director di Vivere e morire a Los Angeles e Il braccio violento della legge filma – siamo nel 2000 – una storia di americani in un Vicino Oriente pre-11 settembre ma già pieno di insidie. Un ufficiale Usa incaricato della sicurezza del suo ambasciatore in Yemen spara sulla folla per difenderlo. Seguirà processo e accanito dibattito tra l’opinione pubblica. Film profetico di quello che accadrà di lì a poco dopo le Torri Gemelle, interventismo americano compreso. Parecchio interessante. (informazioni sul film)
7) Watchmen, Sky Cinema Max, h. 0,40. Dopo aver spaccato i botteghini con l’epopea spartana di 300 Zack Snyder ci riprova con un’altra graphic novel, Watchmen, considerata dai cultori del genere tra le migliori mai apparse. Ma l’operazione stavolta ha meno successo, forse Watchmen è un soggetto troppo sofisticato per un muscolare come Snyder. Ma il film merita assolutamente di essere visto. (informazioni sul film).
6) Pranzo di ferragosto, Rai Tre, h. 21,30. Uno dei più riusciti film italiani degli ultimi anni. Presentato a Venezia 2008 (non nella rassegna maggiore però), è l’opera prima di Gianni De Gregorio, maturo professionista del nostro cinema – è tra gli sceneggiatori di Gomorra – che qui si è finalmente deciso a dirigere in proprio un film. Che gli è riuscito benissimo. Anche perché una storia c’è, piccola ma robusta. Gianni (lo stesso De Gregorio) è uno zitellone che vive con anziana madre a carico in un appartamaneno di Roma che ha visto tempi migliori (però di quel délabré molto shabby-chic). Sempre in affanno con i soldi, si vede arrivare l’amministratore del palazzo che gli fa una proposta: tienimi mia madre in affido per Ferragosto che ho meglio da fare e ti condono le spese condominiali. Affare fatto. Solo che poi si aggiungeranno altre due coetanee (della mamma) non previste, per un totale di quattro signore ultraottantenni cui preparare il tradizionale pranzo di Ferragosto. Sembra un dramma, sarà una delizia. Le quattro sono vispissime e per Gianni sarà un’indimenticabile esperienza. Lieve, garbato, intelligente, mai melenso nonostante l’argomento scivoloso. 2 milioni e mezzo di euro incassati in Italia, un trionfo per un piccolo film così. Si è parlato anche di remake americano. In effetti, Pranzo di ferragosto è una di quelle storie che uno sceneggiatore hollywoodiano trasformerebbe in miniera d’oro. (informazioni sul film)
5) Camera con vista, Cult, h. 22,45. Insieme a Quel che resta del giono, il vertice del cinema di James Ivory, oltre che il suo maggior successo commerciale di sempre. La storia degli inglesi che nella Toscana di inizio Novecento scoprono i sensi con vista sull’Arno, è sempre bella, ed è un utile ripasso del romanzo di Edward M. Forster, meraviglioso. Cast strepitoso: Daniel Day Lewis, Helena Bonham Carter, Maggie Smith e Judi Dench. Molto più di un bel period movie con bei costumi, ma una messinscena del confronto Nord-Sud dell’Europa, tra pregiudizi, fascinazioni e seduzioni reciproche. Quando l’Italia era ancora nell’immaginario del plumbeo Settentrione anglosassone la terra del sole e dell’eros. (informazioni sul film)
4) Un tocco di zenzero, Cult, h. 0,45. Fanis, professore di astronomia in Atene, rievoca la Istanbul della sua infanzia. Anzi, la sua Costantinopoli prima che i pogrom anni Cinquanta contro la comunità greca ne causassero l’emigrazione. E con essa il tramonto di una cultura bimillenaria. Pur rievocando i difficili rapporti tra greci e turchi nel secondo Novecento, Un tocco di zenzero si snoda cauteloso, felpato, morbido, attentissimo a non urtare la suscettibilità di nessuno, né dei turchi né degli irredentisti e ultranazionalisti panellenici. I problemi e i conflitti sfumano in una visione nostalgica di quel (presunto) paradiso multietnico che fu una certa Istanbul/Costantinopoli prima della pulizia etnica, e la rievocazione è furbescamente condotta attraverso i profumi e i sapori della cucina. Ne esce un film godibile, molto ben girato, di astuzia levantina nel bilanciare gli ingredienti e i toni, che si lascia vedere con godimento e che nello stesso tempo riesce a riproporre uno dei drammi dimenticati che hanno agitato il Mediterraneo a metà del secolo breve. Da vedere, al di là dei suoi meriti strettamente filmici, perché apre una finestra su un pezzo di storia quasi ignorato. Su quel che era la comunità greca a Istanbul, da leggere anche il bel thriller di Petros Markaris La balia (Bompiani). (informazioni sul film)
3) Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Sky Cinema Italia, h. 0,30. A rivederlo oggi si resta infastifiditi dalla paranoia ideologica che lo percore, datatissima, con tutto quel livore verso le forze dell’ordine immaginate come potere demoniaco capace di ogni nefandezza. Ma se si va oltre questo livello, si scoprirà un film di ombre e fantasmi che arrivano dall’inconscio a insidiare le menti inscritte nella normalità, fino a destrutturarle e distruggerle. Un film sulla follia e sulle passioni. Gian Maria Volontè è un posseduto che non sa più tenere sotto controllo i suoi demoni, ed è un personaggio memorabile che si innalza oltre la storia del film, così legata all’attualità di allora, e la travalica fino a diventare possente character a sé stante. L’espressionismo del regista Elio Petri, qui al suo vertice, è qualcosa di anomalo e unico nel cinema italiano, solo vagamente apparentabile a certi eccessi di un Lucio Fulci o al più sfrenato Pietro Germi. Tutti outsider, non a caso. (informazioni sul film)
2) Heat – La sfida, Premium Cinema, h. 23,20. Film del 1995 che eleva il suo regista Michael Mann ai vertici di Hollywood. Grande guardie-e-ladri movie con Robert DeNiro che prepara un colpo e Al Pacino che cerca di fermarlo. Per tutti e due è una lotta contro il tempo e i propri limiti. La genialità sta nell’uso delle due massime star maschili di allora, DeNiro e Pacino, confrontandole soprattutto attraverso il serratissimo montaggio. (informazioni sul film)
1) Boogie Nights – L’altra Hollywood, Studio Universal, h. 23,20. Secondo film (1997) di Paul Thomas Anderson, che sarebbe diventato negli anni successivi uno degli autori più interessanti d’America con Magnolia e Il petroliere. Boogie Nights ricostruisce senza morbosità, ma con partecipazione e un’attenzione quasi antropologica, l’industria californiana del cinema porno nei suoi anni selvaggi e gloriosi tra Settanta e Ottanta. Una Hollywood della carne e dei corpi vista attraverso la carriera di uno sconosciuto che nel giro di un paio di film diventa una pornostar (Mark Wahlberg). Ma il lato oscuro del successo non tarderà a manifestarsi. Bel film, assurto con il passare del tempo allo statuto di classico. (informazioni sul film)
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