I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Chi volesse vedere la programmazione completa delle varie reti consulti Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare all’ultimo momento (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua permanenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica indica i film trasmessi da canali non a pagamento.
Madonna regista (e se la cava bene). Sacha Baron Cohen prima di Borat. Al Pacino in Scarface, il film che ha influenzato l’immaginario criminale quanto e più del Padrino. L’omaggio, oggi doveroso, a Steve McQueen, con I magnifici sette e Blob (il film).
FREE 10) Ali G, Odeon, h. 0,59. Per gli estimatori di Sacha Baron Cohen (io lo sono), che considerano Borat un capolavoro e non sono scappati nemmeno davanto a Brüno che, bisogna ammetterlo, era alquanto tosto e ogni tanto sbroccava di brutto. Questo è il suo primo film, con uno dei personaggi che l’hanno reso famoso in tv, Ali G, l’inglese che sogna di diventare un gangsta-rapper. Parodia irresistibile della subcultura hip hop. Quasi il trademark di Sacha Baron Cohen, ovvero un genio, oggi il meglio assoluto in fatto di satira cinematografica. (informazioni sul film)
9) La grande avventura di Pee-Wee, Studio Universal, h. 23,40. È l’esordio di Tim Burton alla regia, anno 1985. E già questo ne raccomanda la visione. Trattasi poi di un film molto più che stravagante e con un suo côté sulfureo e maledetto. Qualcuno forse si ricorderà del protagonisa, quell’inquietante creatura che si faceva chiamare Pee-Wee Herman, un adulto-ancora-bambino che si aggirava in un mondo surreale tra minime avventure semicomiche. Un cartoon di carne, un personaggio venuto da lontano, dalla slapstick comedy e dalle gag pre-sonore di Harold Lloyd. Divenne, grazie a una serie tv e al cinema, personaggio amatissimo dai bambini e dagli adulti in cerca di regressioni childish, uno di quei piccoli principi dell’assurdo che tanto piacciono e fan presto a diventare fenomeni di culto. Finché il suo attore-inventore Paul Reubens non incappò in uno scandalo sessuale e Pee-Wee finì di colpo, come di colpo era assurto alla gloria. Non bastasse, qualche anno dopo Reubens sarebbe stato anche coinvolto in una storia pedofila. Sembra Hollywod Babilonia, e lo è. Bene, questo primo film di Pee-Wee è diretto nientemeno che da Tim Burton e, visto retrospettivamente, non poteva che essere così. L’accoppiata è perfetta e sensazionale. Certo che Tim Burton ha sempre parlato poco di questo suo esordio, forse troppo eccentrico perfino per lui. (informazioni sul film)
.8) Il barone rosso, MGM Channel, h. 21,00. Uno dei meravigliosi B-movie (ma questo è da serie A) che hanno reso famoso Roger Corman. Il barone rosso è del 1971 e ripropone vita e prodezze di Manfred von Richthofen, l’eroe dell’aviazione tedesca della prima guerra mondiale. Con John Phillip Law, il Diabolik di Mario Bava. (informazioni sul film)
7) Rappresaglia, Sky Cinema Italia, h. 22,40. Roma 1944, prima l’attentato partigiano di Via Rasella, poi l’eccidio delle Fosse Ardeatine da parte dei tedeschi. Cosa successe veramente? Sulla scia di un discusso bestseller americano, il film lascia intendere come il massacro tedesco fosse la rappresaglia all’azione partigiana e che se l’attentato non ci fosse stato non ci sarebbe stata nemmeno la reazione nazitedesca. Una lettura protorevisionista che, il film è del 1973, innescò allora furibonde polemiche. Regia robusta anche se effettistica di George Pan-Cosmatos. Ma il film vale, più che per le sua non eccelse qualità cinematografica, per il suo rimettere al centro dell’attenzione un episodio fondamentale degli anni di guerra italiani. Con Marcello Mastroianni e, stracult!, Richard Burton che fa Herbert Kappler. Da rivedere (e poi io adoro i film bellici realizzati tra anni Sessanta e Settanta). (informazioni sul film)
6) Operazione Valchiria, Sky Cinema Max, h. 23,05. Megaproduzione con Tom Cruise che ricostruisce il fallito attentato a Hitler organizzato dallo junker Claus von Stauffenberg. Parziale insuccesso (120 milioni l’incasso totale del film nel mondo che, tenendo conto delle ambizioni di partenza e della presenza di Cruise, è poco). Lavorazione funestata da incidenti e polemiche. Operazione Valchiria è a suo modo un film maudit. Da vedere, anche perché il regista è Bryan Singer, quello dei Soliti sospetti, autore di sensibilità rara. (informazioni sul film)
5) La donna di platino, Sky Cinema Classics, h. 0,45. Film del 1931: pura archeologia. Commedia brillante come se ne facevano allora e adesso non se ne fanno più, con sceneggiature di ferro (che andrebbero ancora studiate) e attori meravigliosi. Qui un giornalista (Robert Williams) si innamora di una donna troppo ricca (Jean Harlow) per non sentirsi un mantenuto. Tornerà dall’ex (Loretta Young). Il film che fissa per l’eternità l’icona Jean Harlow dai capelli biondo-platino, che da allora diventeranno per sempre il segno di una femminilità gelida e pericolosa. (informazioni sul film)
4) I magnifici sette, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Nel giorno del 30esimo anniversario della scomparsa di Steve McQueen, Sky Cinema Classics lo celebra mandando in onda il film che lo lanciò al vertice di Hollywood. Anno 1960, John Sturges gira il remake western dei Sette samurai di Akira Kurosawa, ed è un immenso successo, con un titolo che diventerà proverbiale. Chiamato dalla gente di un villaggio messicano tiranneggiato da un’orda selvaggia di sgherri, Chris (Yul Brinner) mette insieme un manipolo di uomini pronti a tutto pur di riportare l’ordine. Più che un film un archetipo cinematografico, ormai. Cast tutto maschile strepitoso. Con Yul Brinner e Steve McQueen ci sono Horst Bucholz, Eli Wallach, Charles Bronson, James Coburn. Da vertigine. Ricordo che, in occasione dei 30 anni della scomparsa, Studio Universal sta dedicando a Steve McQueen un miniciclo. (informazioni sul film)
3) The Doors, Studio Universal, h. 21,00. Biopic della più maledetta di tutte le rockstar, Jim Morrison, diretto nel 1991 da Oliver Stone. Che lo gira alla Stone, appunto, cioè con il suo stile fiammeggiante, melodrammatico, estremo, muscolare, massimalista. Però quegli anni tra Sessanta e Settanta che, tra Woodstock, varie utopie giovaniliste e varie sostanze alteranti, cambiarono non solo la musica ma il mondo, sono resi con grandissima efficacia e fedeltà. Il film sbraca un po’ sugli eccessi di Jim Morrison, ma si sa, Oliver Stone non ha il dono della sobrietà (le anime belle e le sciurette della critica italiana difatti lo demolirono). Resta a tutt’oggi uno dei suoi film più riusciti, libero da quel complottismo paranoico che inquina tanti suoi lavori. Stone ebbe anche la mano felice nello scegliere per la parte di Jim Morrison un Val Kilmer fisicamente strepitoso, che riesce anche a restituire l’istrionismo e il carisma della rockstar di The End. (informazioni sul film)
2) Sacro e profano, Cult, h. 21,00. Ebbene sì, questo esordio registico di Madonna non è niente male, anzi. Tutti pronti a fucilarla, invece quando il film uscì (primavera 2009) anche i suoi più accaniti nemici dovettero ammettere che non era la bufala annunciata. Dato il buon risultato, qualcuno insinuò che l’avesse girato l’allora marito di Madonna, Guy Ritchie, ma viste come sarebbero andate le cose di lì a pochissimo tra i due (divorzio), la cosa non pare plausibile. Allora vediamocelo senza pregiudizi, questo piccolo film molto indie e molto low budget (non ha nulla della spettacolarità sgargiante e milionaria degli show di Madonna cantante), intorno a un pugno di apiranti artisti, due ragazze e un ragazzo, che vivono insieme in una casa londinese e ogni giorno devono inventarsi qualcosa per sbarcare il lunario. Il più fantasioso dei tre, il musicista A.K., si presta a fare da master in divisa fetish con fruste e altri aggeggi di tortura a clienti masochisti ansiosi di farsi maltrattare da lui. Una ragazza sogna il Covent Garden ma fa la lap-dancer. L’altra lavora in farmacia e non vede l’ora di volare in Africa come volontaria. Madonna è brava a orchestrare questo girotondo di vite in cerca di cambiamento e senso, a cogliere queste esistenze nel loro farsi e disfarsi, e lo fa con partecipazione, affetto, senza smancerie però. Una prova riuscita che lascia pensare che Madonna potrebbe anche accollarsi il peso di un film maggiore. Domina su tutti il grandioso Eugene Hutz, leader della band punk-gitana dei Gogol Bordello, che è il musicista che sadicizza i suoi fedeli clienti. Ci si chiede come mai il cinema lo usi tanto poco. (informazioni sul film)
FREE 1) Scarface, Iris, h. 21,05. Script di Oliver Stone, regia di un Brian De Palma in stato di grazia, protagonista un Al Pacino immenso. Quando nel 1983 esce questo Scarface (che non è il remake del noir anni Trenta di Howard Hawks, di cui riprende solo il titolo) pochi si rendono conto del suo impatto. Il film cresce man mano e diventa un classico assoluto, uno dei pochi gangster movie che non solo hanno ritratto il mondo criminale ma sono diventati così mitici da influire poi, in uno strano feedback, sulla stessa realtà criminale forgiandola a propria immagine. Sono dell’idea, che forse scandalizzerà qualcuno, che il cinema quando è potente è in grado di condizionare e ridisegnare il reale. Milioni di piccoli e anche grandi uomini del crimine in giro per il mondo a mio parere hanno copiato Vito Corleone e i suoi figli, si sono atteggiati e agghindati come loro, ne hanno adottato parole e gestualità. Per il Tony Montana di Scarface è accaduto lo stesso, forse perfino di più: è lui il modello di riferimento di ogni ragazzo che voglia fare rapidamente fortuna con mezzi illeciti, la droga in primis. Credo che il dvd del film di De Palma sia tra i più presenti nelle case di bulli e piccoli gangster di mezzo mondo. L’attuale tipo sociologico dominante nell’universo criminale globale (dalla Colombia al Casertano, da Mosca agli slums Usa) sembra modellato/ricalcato su Pacino/Montana, gli stessi tic, gli stessi completi bianchi su camicia nera, la stessa furia cieca, la stessa hybris di chi si crede onnipotente peché può brandire una pistola e un sacchetto di polvere. Nessun video di nessun gangsta-rapper esisterebbe senza questo film. Ma torniamo a Scarface: Cuba nel 1980 manda via un po’ di gente su barconi in direzione Miami che portano dissidenti e varia gente di cui il regime castrista si vuole liberare, delinquenti e altri pronti a diventarlo. Tony è tra questi. Arriva a Miami stracciato e esiliato, diventerà in breve tempo un picciotto brutale e deciso a tutto della mafia della coca, salirà i gradini fino ad arrivare in cima, in una scalata che non risparmia nessuna crudeltà, nessuna infamia. Finirà nel delirio. Shakespeariano. Elisabettiano. Michelle Pfeiffer, dalla bellezza perfetta, è la pupa di Montana, anche lei intossicata e prigioniera nel cerchio infernale. Che altro dire? Film indispensabile. (informazioni sul film)
Da vedere anche:
L’uomo nero, Sky Cinema 1, h. 21,00. Dell’irrefrenabile Serbio Rubini. Con Sergio Rubini (e Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni). (informazioni sul film)
State of Play, Premium Energy, h. 21,00. Russell Crowe e Ben Affleck. Un politico e i suoi segreti, un giornalista che cerca di smascherarlo e gli sta addosso. Un film del 2009 che sembra scritto nell’Italia di adesso. Da vedere. (informazioni sul film)
FREE Cliffhanger, Retequattro, h.21,10. Uno dei poichi bergfilm (i film di montagna che ebbero la loro massima fortuna nel cinema tedesco tra le due guerre) prodotti da Hollywood negli ultimi decenni. Per questo merita di essere visto almeno una volta. Del 1993, con Sylvester Stallone. (informazioni sul film)
L’era glaciale, Sky Cinema Hits, h. 21,15. (informazioni sul film)
Doppia personalità, Fantasy Channel, h. 21,00. Uno degli omaggi di Brian DePalma a Hitchcock, affollato di citazioni del maestro. Protagonista uno psicopatico dalla multipla personalità. Siamo dalle parti di Psycho e di molto altro. Stroncato dalla solita critica paludata, io lo trovo un DePalma dei più godibili (godibile se si ama il thriller con venature horror, se no meglio lasciar perdere). (informazioni sul film)
FREE Marquise, Rai Movie, h. 22,30. Ascesa di una ragazza povera ma bella dalle strade della Parigi settecentesca alla Corte del Re Sole, dove diventerà una delle favorite. Con Sophie Marceau. (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it) (informazioni sul film)
Man of the Moon, Cult, h. 22,30. Successo e fine precoce dell’attore Andy Kaufman, attor comico americano dall’enorme talento e della personalità debordante e ingovernabile. Un talento bruciato. Jim Carrey incontra Milos Forman, il risultato è buono, ma non quel film memorabile che ci aspettava dai due. (informazioni sul film)
Non è mai troppo tardi, Premium Cinema, h. 22,40. Parte come un dramma, diventa commedia questa storia di due malati terminali (Jack Nicholson e Morgan Freeman) che decidono di scappare insieme dall’ospedale per godersi quel che resta della vita. (informazioni sul film)
Arianna, MGM Channel, h. 22,40. Billy Wilder dirige Audrey Hepburn. Ma non è Sabrina, è Arianna, un film che, chissà perché, ha avuto meno fortuna dell’altro. Però sempre da vedere. (informazioni sul film)
La ragazza che giocava con il fuoco, Sky Cinema 1, h. 23,05. Il secondo dei tre film tratti dalla saga nordico-noir Millennium di Stieg Larsson. Forse è il più riuscito, ed è anche quello che si è imposto alla grande al box-office americano. (informazioni sul film)
Resurrection, Premium Energy, h. 23,10. Delitti seriali, un agente (Christopher Lambert) indaga. Ma il motivo che rende imperdibile Resurrection per i cinefili duri e puri è la presenza come attore, nel ruolo di un sacerdote, del regista David Cronenberg. (informazioni sul film)
Blob – Fluido mortale, Sky Cinema Classics, h. 23,10. Sì, quello della sigla del programma di Rai Tre, quello dello slogan grandissimo «è la cosa più orribile che abbiate mai visto». Attenzione, c’è uno Steve McQueen giovanissimo, poco più che esordiente (siamo nel 1958). (informazioni sul film)
Mosquito Coast, Sky Cinema Mania, h. 0,20. Un Peter Weir dell’86, non uno dei suoi film più fortunati. Troppo dura, questa storia di un americano, un inventore pazzo che si crede incompreso e oppresso dal capitalismo, e che va a cercare un incontaminato paradiso nel Centro America per impiantarvi la sua utopia, una fabbrica di ghiaccio. Finirà nel sangue e nel delirio. La fuga dalla civiltà e dall’aborrito capitale si trasforma in trappola, il sogno dell’assoluto naturale diventa incubo. Troppo, per un film mainstream hollywodiano. Troppo, per un film con Harrison Ford, che infatti è fuori parte, e non poteva essere altrimenti. Invece funzionano perfettamente il povero River Phoenix nella parte del figlio e l’immensa Helen Mirren come moglie. Sceneggiatura di Paul Schrader, sempre troppo bravo e troppo consapevole per un film di largo consumo. (informazioni sul film)
L’udienza, La 7, h. 0,30. Dimenticatissimo film di Marco Fereri 1971, con Enzo Jannacci stralunato protagonista che va a Roma per parlare col Papa. Datata satira anti-potere e antivaticana con pretese surreal-dadaiste e metafisico-kafkiane. Non ho nessuna voglia di vederlo, come non ho nessuno voglia di rivedere gli altri film di Ferreri (a parte quelli degli anni Sessanta). (informazioni sul film)
L’assoluzione, Sky Cinema Italia, 0,45. Due fratelli, uno diventa poliziotto, l’altro prete. Si ritroveranno fianco a fianco ad affrontare uno sporco caso che coinvolge la Chiesa cattolica. Celebre noir abbondantemente intriso di polemica antireligiosa firmato da Ulu Grosbard del 1981, con la formidabile coppia Robert DeNiro-Robert Duvall. E non si sa chi dei due sia il più bravo. (informazioni sul film)
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