FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (martedì 9 nov.)

I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Chi volesse vedere la programmazione completa delle varie reti consulti Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare all’ultimo momento (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua permanenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

“Il signore degli anelli” 2. Il classico “Taxi Driver” della coppia Scorsese-De Niro. Un Lizzani e uno Schlesinger da rivalutare. Il Bellocchio di “Vincere” e il premio Oscar “The Millionaire”.

10) Chiamata da uno sconosciuto, Premium Energy, h. 21,00. Una babysitter sola in casa perseguitata dalle telefonate di uno sconosciuto che minaccia massacri. Un buonissimo thriller, remake di un film del 1979, cui bastano pochi elementi e una sceneggiatura ben scritta per creare alta tensione. Chiamata da uno sconosciuto è l’ennesima variante dell’archetipo della fanciulla sola e inerme alle prese con il mostro (vedi Terrore cieco ecc.). Con Camilla Belle, del 2006. Negli Usa è stato un insperato successo commerciale. (informazioni sul film)
9) Rischiose abitudini, Studio Universal, h. 23,20. L’eclettico Stephen Frears stavolta (siamo nel 1990) si cimenta con il noir. Una madre dai traffici illeciti (Anjelica Huston), un figlio succube (John Cusack), una ragazza molto determinata (Annette Bening, futura signora Beatty, qui al suo grande lancio). Ormai un classico. (informazioni sul film)
.8) Vincere, Sky Cinema Italia, h. 21,00. Celebrato Bellocchio sulla storia d’amore tra il giovane Mussolini e una povera disgraziata di nome Ida Dalser che da lui ebbe un figlio e si vide poi segregata per non disturbare Benito nel frattempo diventato Duce. Notevolissimo in Vincere è Filippo Timi as Mussolini. Lei è la non proprio simpaticissima (come capita ormai da un po’) Giovanna Mezzogiorno. (informazioni sul film)
7) Essere o non essere, Cult, h. 22,40. Si può far ridere con un film ambientato nella Polonia occupata dai nazisti? Mel Brooks ci riesce con questo fedelissimo remake del leggendario (e irraggiungibile) Vogliamo vivere! di Lubitsch, di cui riprende filologicamente alcune scene e perfino alcune battute. Un esempio di cosa sia l’umorismo di impronta yiddish, capace di giocare anche con i materiali più ostici. (informazioni sul film)
FREE 6) Cube – Il cubo, Rai 4, h. 0,35. Il canadese Vincenzo Natali, quello di Splice per intenderci, gira nel 1997 questo strano, indefinibile, ipnotico oggetto cinematografico. Thriller, noir, fantasy, prison movie. Questo e altro è Cube. Sei persone variamente assortite sono rinchiuse in una cella cubica, incastrata come altre della stessa forma e dimensione in una megastruttura a cubo. Per capirci, una sorta di grande cubo di Rubik che qui diventa un universo concentrazionario. Come fuggire? Come salvarsi? Se dalla cella apri la porta sbagliata rischi di morire, se apri quella giusta sopravvivi ma ti ritrovi in un’altra cella analoga, sempre prigioniero. Eppure la strada per uscire ci deve essere. Un gioco, un sogno, un incubo. Un film astratto e concettuale, costruito secondo rigorosi modelli matematici e ispirato alla cosiddetta Teoria dei gochi e al suo Dilemma del prigioniero. Da vedere assolutamente. (informazioni sul film)
5) The Millionaire, Sky Cinema Hits, h. 21,15. Danny Boyle azzecca uno dei più grandi e inaspettati successi degli ultimi anni. Incassi altissimi (solo negli Usa 200 milioni di dollari) e una pioggia di Oscar, compreso quello per il miglior film. Che poi Slumdog Millionaire – questo è il più sottile titolo originale – è puro Dickens adattato ai peggiori bassifondi di Bombay (o Mumbai, secondo la dizione induisticamente corretta), un Oliver Twist dove agli infanti orfani ne succedono di tutti i colori. Jamal sopravvive all’inferno e da adolescente partecipa alla versione indiana di Chi vuol essere milionario?, assai più cattiva della nostra, con un presentatore carogna che poco ha a che spartire con il bonario Gerry Scotti de’ noantri. Incredibilmente il ragazzo vincerà, anche perché le domande hanno tutte (sarà il karma?) a che fare con un episodio della sua vita: furbo espediente narrativo che consente al regista – e prima di lui a Vikas Swarup, autore del romanzo da cui il film è tratto – di ripercorrere tappa per tappa la storia del protagonista. Ancora una volta si dimostra l’immarcescibile fascinazione-repulsione o se volete attrazione fatale che lega l’Inghilterra e i suoi intellettuali alla sempre amata-odiata India, quella che fu un tempo il gioiello della Corona e ora si inerpica velocemente verso lo status di superpotenza economica ma che conserva nell’immaginario britannico un’inossidabile centralità. Danny Boyle cede al fascino dell’India, esattamente come prima di lui Edward Forster o Rudyard Kipling o Somerset Maugham. Film più furbo che bello, però confezionato con un’abilità diabolica. Danny Boyle copia lo stile sgargiante di Bollywood (il ballo finale alla stazione) e ne riprende qua e là le cadenze melodrammatiche. Non mancano le citazioni, non si sa quanto consapevoli o inconsce, del neorealismo italiano, De Sica con i suoi Sciuscià e Ladri di biciclette rispunta ovunque. Freida Pinto è di una bellezza che lascia senza fiato. (informazioni sul film)


4) Mussolini ultimo atto, Sky Cinema Italia, h. 23,10. Mi è sempre piaciuto Carlo Lizzani, professionista sempre molto attento allo spettacolo, narratore energico che non bada troppo al formalismo, malattia genetica del cinema italiano. Regista americano, si potrebbe dire. Amo anche i suoi film politici, massimamente il suo capolavoro Il processo di Verona, di cui questo Mussolini ultimo atto, di parecchi anni successivo, riprende il clima repubblichino di disfacimento. Mussolini seguito negli ultimi giorni fino alla fuga, la cattura a Dongo e la discussa fucilazione. Lizzani sposa sulla fine di Mussolini la tesi più ortodossa e consolidata, riuscendo però a restituire piuttosto bene l’ambiguo clima di dissoluzione di quei momenti. E  per i vinti c’è una pietas che in altri film manca. Rod Steiger è un crepuscolare Mussolini. Ma la migliore è Lisa Gastoni come Claretta. Io lo amo molto. (informazioni sul film)
3) I credenti del male (The Believers), Sky Cinema Max, h. 22,40. John Schlesinger, regista che ebbe gran fortuna tra anni Sessanta e Settanta (Darling, Billy il bugiardo, Via dalla pazza folla, Un uomo da marciapiede, Domenica maledetta domenica), ha visto poi rapidamente declinare la sua carriera e, in parallelo, anche il credito di cui godeva tra i critici. Che nel 1987, quando uscì questo suo The Believers, stroncarono ferocemente lui e il film, bollato come effettistico, grandguignolesco e quant’altro. Invece rivisto oggi I credenti del male, questo il titolo italiano, mostra non solo di essere un ottimo, avvincente psycho-thriller, ma perfino profetico nel suo registrare la marea montante della neosuperstizione e del neopaganesimo. Lo psichiatra Martin Sheen si ritrova a indagare sulle misteriose morti dei bambini, si ritroverà in una New York selvaggia dove imperano la santeria e il voodoo. Sanguinolento, certo. Ma Schlesinger è in grado di rappresentare qui il Male, o se preferite il Maligno, come pochi. (informazioni sul film)
FREE 2) Taxi Driver, Iris, h. 21,05. La coppia Martin Scorsese-Robert De Niro nel suo risultato forse più alto, di sicuro quello che più ha colpito cuore e mente degli spettatori. Film ormai storico, che rappresenta in modo davvero paradigmatico quella speciale follia degli anni Settanta che fu il cedimento alle forze oscure e ingovernate dell’inconscio, la caduta di ogni barriera tra Io e Es, l’abbandono alla furia degli istinti belluini. Scritto da Paul Schrader, uno che sa intercettare e rappresentare le pulsioni malsane come pochi, vince nel ’76 la Palma d’oro a Cannes, lancia definitivamente Scorse e De Niro, e una tredicenne Jodie Foster. Il protagonista è il solito (per il cinema di allora) reduce dal Vientnam con la testa bacata che si mette a fare il tassista per una New York livida e notturna in preda al peccato e alla colpa, e dove redenzione ed espiazione sono lontane. Droghe, allucinazioni, perversioni. Pusher, papponi e baby prostitute. E il tassista Travis dà fuori di testa e impugna la pistola. Temo che oggi Taxi Driver sia datato e con parecchie rughe, non tanto lo script di Schrader, ma la regia ipernaturalistica di Scorsese e l’overacting di De Niro. Vedere per credere o per ricredersi. (informazioni sul film)
1) Il signore degli anelli – Le due torri, Steel, h. 21,00. Secondo titolo della trilogia che ha rivoluzionato – e non è un’iperbole – il cinema fantastico. Il signore degli anelli secondo il neozelandese Peter Jackson sdogana Tolkien, che da culto dei ragazzacci della destra estrema si installa al centro dell’immaginario pop degli anni zero, e già questa rende l’operazione memorabile e perfino materia per i futuri storici della cultura. Colpisce dunque nel trittico del Signore degli anelli, saga filmica che ha battuto ogni record di incasso precedente, sia la sua disinvolta post-ideologia sia la sua capacità nel rivitalizzare miti e saghe che sembravano irrimediabilmente datate. Jackson ci riesce incrociando il mondo di Tolkien con le immagini e l’epica dei videogame e delle graphic-novel, e ricorrendo come mai nessuno prima alle nuove diavolerie digitali in grado di ricreare ogni mondo parallelo, ogni realtà fantastica. Ma, molto postmodernamente, immerge il tutto nella natura ancora primordiale delle location neozelandesi. Questo secondo capitolo della saga esce nel 2002 con quell’inquietante titolo (e con quelle due torri che si ergono al centro del film) che non può non richiamare l’11 settembre. Ma fu lo stesso un immenso successo, meritatamente. (informazioni sul film)

Da vedere anche:
Niagara, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Marilyn-movie che non ci stanca mai di rivedere. Perché lei è lei, anche in versione dark-lady come qui. (informazioni sul film)
Avalon, Cult, h. 21,00. Barry Levinson ripercorre la storia della sua famiglia ebreo-polacca emigrata in America nei primi del Novecento, dai difficili inizi negli slums di Baltimora al tramonto del patriarca negli anni Settanta. (informazioni sul film)
FREE Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro, Rai Movie, h. 21,00. La Jane del titolo altro non è che Jane Austen, scrittrice il cui culto è cresciuto a dismisura negli ultimi decenni. Il film ricostruisce la sua vita nell’Inghilterra tra fine Settecento e primo Ottocento, e non ci sono solo bei costumi da periodo-movie, c’è anche il tentativo di penetrare il mistero di una giovane donna che in un posto qualunque riuscì a diventare un genio della leteratura e della narrazione. Per i devoti di Jane Austen (mi ci metto anch’io). Lei è quell’incantevole attrice che si chiama Anne Hathaway. C’è anche il James McAvoy di Espiazione, c’è soprattutto la grandissima Maggie Smith. (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it) (informazioni sul film)
Il curioso caso di Benjamin Button, Premio Energy, h. 21,00. Si riforma la premiata ditta David Fincher-Brad Pitt di Seven e Fight Club, ma stavolta non funziona più così bene. Questa storia di un uomo che nasce vecchio e man mano ringiovanisce non riesce a mordere e a raccontare un pezzo di storia americana come vorrebbe. Però incassi ottimi e nomination all’Oscar per Brad. (informazioni sul film)
FREE Ong-bak – Nato per combattere, Rai 4, h. 21,1o. Film thailandese che ha fatto il giro del mondo, un prodotto tipico di quella filmografia piuttosto vitale nel cinema di genere. Qui un campione di arti marziali se la vede con i soliti cattivi che hanno rubato la testa di un Budda. L’occasione per buttare l’occhio sul cinema made in Bangkok, minore ma interessante. (informazioni sul film)
Beetlejuice, Studio Universal, h. 21,15. Film giovanile (anno 1988) di Tim Burton. Commedia nera con fantasmi. Una coppia decede e dall’oltremondo decide di sabotare gli arroganti yuppies che vanno ad abitare nella loro casa. Molto timburtoniano. Gran successo all’epoca e nascita di un autore. (informazioni sul film)
Uragano, Sky Cinema Classics, h. 22,45. Strano catastrofico. Strano perché diretto da un regista svedese, Jan Troell, che era sbarcato a Hollywood sull’onda del successo di un seriosissimo film sull’emigrazione interpretato da Liv Ullmann e Max Von Sydow, Karl e Kristina. Uragano, prodotto da Dino De Laurentiis, esibisce un cast con Mia Farrow, Jason Robards e ovviamente Max Von Sydow. (informazioni sul film)
Talk Radio, Sky Cinema Mania, h. 22,50. Uno dei primi film, anno 1988, di Oliver Stone. Un entertainer radiofonico è tropo fuori dalle convenzioni per non suscitare sospetti e odi. (informazioni sul film)
FREE The Replicant, Rai 4, h. 22,55. Van Damme-movie del 2001. Attenzione, alla regia c’è un maestro dell’action hongkonghese come Ringo Lam. (informazioni sul film)
FREE Ovunque sei, Rai Movie, h. 23,00. Michele Placido non si è ancora riavuto dai fischi e dagli sghignazzi che accolsero a Venezia questo suo film del 2004. Pensare che è tra i nostri registi migliori, degno di interesse anche quando sbaglia. Questo Ovunque sei, un po’ new age un po’ pirandelliano sulla vita e l’oltre vita, è rischioso, qua e là anche imbarazzante, però merita rispetto. Da rivalutare. (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it) (informazioni sul film)
FREE Alien 3
, Iris, h. 23,05. Non il solito sequel. Anche perché alla regia c’è il talentuoso David Fincher di Seven, Fight Club e dell’imminente e molto atteso The Social Network. (informazioni sul film)
Il bambino con il pigiama a righe, Sky Cinema Hits, h. 23,20. Holocaust-movie. Un bambino tedesco e un coetaneo ebreo internato in un lager: si parlano attraverso il filo spinato, diventano amici. Poi la Storia seguirà inesorabilmente il suo corso. (informazioni sul film)
Il filo del rasoio, Fantasy Channel, h. 23,45. Da Somerset Maugham. Remake dell’83 dell’omonimo film del 1946 con Tyrone Power. La cosa strana, che rende il film interessante, è che qui c’è Bill Murray, in un ruolo che sembrerebbe lontano dalle sue corde. Eppure il film lo volle fortissimamente lui stesso, e se lo scrisse anche. Fu un flop, ma è un’operazione così anomala da meritare una visione. Poi Bill Murray è un grande, a prescindere. (informazioni sul film)
Veronica Guerin, Premium Emotion, h. 23,50. Biopic firmato Joel Schumacher su una giornalista irlandese che coraggiosamente indagò sul narcotraffico e le sue segrete connessioni, e poi rimasta vittima di un attentato. Con Cate Blanchett. (informazioni sul film)
FREE Prestazione straordinaria, Retequattro, 0,00. Margherita Buy è la managerr, Sergio Rubini l’assistente. Stavolta è l’uomo a subire molestie e ricatti sessuali. Spacciato come il corrispettivo italiano di Rivelazioni con Demi  Moore, che allora, metà anni Novanta, trattò lo stesso tema ma con ben altra forza spettacolare, anche perché alla base c’era un bestseller di Michael Crichton (informazioni sul film)
Princesas, Cult, h. 0,30. Le principesse del titolo sono due prostitute, di cui il regista Fernando León de Aranoa racconta in parallelo le vite. Benché spagnolo, non è però il solito film tardomovidesco alla Almodovar o alla De La Iglesia. Qui niente camp, siamo semmai dalle parti del cinema neo-neorealista alla Mike Leigh. (informazioni sul film)

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