FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (sabato 20 nov.)

I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

1) Velluto blu, Cult, h. 23,00.
2) Strade violente, MGM Channel, h. 0,25.
3) Lo squalo, Premium Energy, h. 22,50.
4) Flaiano: il meglio è passato, Rai Movie, h. 23,20. FREE (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it)
5) Il bidone, Rai Movie, h. 0,15. FREE (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it)
6) Funny People, Premium Cinema, h. 21,00.
7) Pupe calde e mafia nera, MGM Channel, h. 22,45.
8) Brothers of War – Sotto due bandiere, Iris, h. 20,50. FREE
9) Ingannevole è il cuore più ogni cosa, Sky Cinema Italia, h. 0,25. .
10) The Reader – A voce alta, Sky Cinema Mania , h. 0,15.

Commento: Al primo posto Velluto blu, che resta a tutt’oggi il mio film preferito di David Lynch. La perversione si nasconde dietro alla pastellata vita dei suburbia, oscure pulsioni agitano i cuori selvaggi oltre i piccoli giardini delle ville monofamiliari. Una cantanta schiavizzata da un sadico, una ragazza che trova un orecchio reciso. C’è tutto Lynch, il passato e il futuro. Con una meravigliosa Isabella Rossellini che canta dolente e straziante Blue Velvet. Strade violente è un piccolo, semidimenticato film dell’81. Ma è l’esordio di Michael Mann, destinato a diventare uno dei migliori narratori di Hollywood, In questa crime story su un solitario ex galeotto che si prepara a un colpo c’è tutta la sapienza di racconto di Mann, il senso perfetto dei tempi, le inquadrature rigorose, calcolate e funzionali. Con James Caan. Segue Lo squalo, che io non mi stanco mai di rivedere: un racconto che si è elevato a classico (evergreen, se vi pare meno impegnativo), un film che trasformò nel 1975 Steven Spielberg da autore di nicchia, pur se molto rispettato (Duel, Sugarland Express), nel più grande moneymaker della storia del cinema. Un film-svolta che segna il tramonto della Hollywood impegnata degli anni Settanta e il ritorno allo spettacolo-spettacolo. Un monumento della popculture e della post-modernità. Lo squalo ha ridisegnato e rilanciato il cinema popolare, solo dopo questo film è stato possibile produrre Guerre Stellari e Indiana Jones.
Per la prima volta un docu in questa lista, Flaiano: il meglio è passato. Un docu speciale che non si può trascurare, dedicato a una delle menti più aguzze della cultura (letteratura e molto altro) italiana del secondo Novecento, Ennio Flaiano. Uomo che il suo talentò lo usò nel giornalismo, nel cinema, nel teatro, nel romanzo, ma anche nelle coinversazioni da caffè dove coniava le sue battute fulminanti entrate poi nel costume nazionale. Pigro ma anche generoso elargitore di sè. I suoi aforismi, così disincantati, così ferocemente critici del carattere nazionale, continuano a essere citati. Fu sceneggiatore cinematografico, collaborando per una ventina d’anni con Fellini, e il Fellini migliore, quello della stagione aurea. Questo Flaiano: il meglio è passato di Steve Della Casa ricostruisce la sua carriera nel centenario della nascita. Meglio non perderlo. Dopo va in onda, sempre su Rai Movie, Il bidone, un Fellini pre-Dolce Vita di cui Flaiano fu coautore al soggetto e alla sceneggiatura. Il bidone è forse il film di Fellini rimasto più in ombra, ancora indeciso com’era tra cinica commedia all’italiana tipo I Vitelloni e le più personali accensioni visionarie di altri suoi film. Quasi dimenticato, da riscoprire.

Funny People
, dell’anno scorso, è la scommessa più rischiosa di Judd Apatow, il re della nuova commedia popolar-sofisticata sospesa tra goliardia e finezze di scrittura (40 anni vergine, Molto incinta). Funny People non ha avuto il successo sperato, il pubblico non è accorso come ai precedenti film di Apatow, ma va reso atto al regista-sceneggiatore di aver tentato un’impresa quasi impossibile affrontando in chiave di commedia temi duri e tosti come la malattia e la morte. Il protagonista, Adam Sandler, è un attore che scopre di avere una forma di leucemia che gli lascia pochi mesi da vivere. Trova un ragazzo cui insegnare a recitare e forse il mestiere di vivere. Si sorride malinconicamente, si fa il tifo per il protagonista. Da vedere.
Arriva da lontano, testimone di un gusto e di un’era cui oggi guardare con nostalgia ma anche con l’occhio dell’antropologo, Pupe calde e mafia nera, brutto titolo italiano del bel film di Ossie Davis Cotton Comes to Harlem che nel 1970 aprì il filone blaxploitation, i film rivolti al pubblico black fatti di azione, machismo, ritmo travolgente, soul music. Un’estetica che influenzerà molto cinema futuro e molta videomusica.
All’ottavo posto un film coreano che non è il solito horror ma un bellico, il più grande succcesso di pubblico di sempre per l’industria cinematografica di quel paese. Brothers of War – Sotto due bandiere rievoca i terribili anni Cinquanta, il tempo della guerra tra il Nord e Il Sud. Due fratelli partono per il fronte, verranno risucchiati dagli eventi e si troveranno sotto opposte bandiere. Gran dispiegamento di mezzi per raccontare quella che resta una ferita non sanata nell’anima della nazione, la lacerazione profonda mai superata: la divisione del paese in due. Film lontano di un paese lontano, ma proprio per questo interessante. Segue quell’autentico cult (per le ragioni che andiamo a spiegare), anche un po’ imbarazzante, che è Ingannevole è il cuore più ogni cosa, dell’anno 2004. Regia di Asia Argento, e scusate se è poco. Non finisce qui, il film mette in immagini quello che allora fu un libro scandalo che scosse le coscienze e fu un bestseller in tutto il mondo, l’autobiografia di un ragazzo dal caschetto biondo cenere vagamente watrholiano, l’aspetto bisessuale fino all’ermafroditismo, di nome JT Leroy, in cui raccontava la sua triste infanzia con madre tossica e il suo prostituirsi bambino, con relativo uso precoce di droghe. Dunque, arriva questo film di Asia Argento, sempre pronta a buttarsi sulle storie toste. Solo che subito dopo il New York Times scopre che JT Leroy non è mai esistito, che il ragazzo ambiguo che se ne andava in giro per il modo a presentare i suoi scandalosi libri era in realtà l’invenzione di una signora quarantenne che di mestiere faceva la musicista e che a impersonare l’efebico JT Leroy era la cognata 25enne con tanto di parrucca bionda, occhiali neri e sagace make-up. Si urlò alla truffa, sul film di Asia Aregento caddero pesanti sospetti: non è che anche lei sapesse? Asia si difese come sa fare lei, sostenendo di aver sempre creduto in buona fede all’esistenza di JT Leroy e ai suoi libri. Prendiamo atto. E ci guardiamoci il film, che con questi precedenti non poteva che diventare un culto tra il grottesco e il maudit. La musica ovviamente è di Morgan, allora compagno di Asia. Certo che questa storia di finzioni e simulazioni sembra uscire da una parte da F for Fake di Orson Welles e dall’altra da Il cimitero di Praga di Umberto Eco.
Chiude la Top Ten The Reader, che ha procurato un paio di anni fa a Kate Wisnlet l’Oscar come miglior attrice protagonista. Nelle Germania postbellica una donna del popolo incontra un ragazzo, se lo porta a casa, ne diventa l’amante. Ma ne fa anche il suo lettore, colui che, a lei analfabeta, deve trasmettere la cultura dei libri che lui conosce e sa leggere. Emergerà poi il passato della donna, e sarà per il ragazzo diventato intanto uomo una scoperta sconvolgente.Non è molto piaciuto, qui in Italia. Film forse convenzionale, ma tra i pochi a cogliere lo smarrimento e i sensi di colpa e la voglia di dimenticare della Germania post nazista. Quel groviglio di pulsioni che raramente si è visto al cinema (penso a I sequestrati di Altona di De Sica). Per questo The Reader va visto.

La classifica continua con:
11) Furyo, Sky Cinema Classics, h. 1,00.
12) Operazione Valchiria, Premium Cinema, h. 23,50.
13) Abuso di potere, Rai 4, h. 21,10. FREE
14) L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, Sky Cinema Mania, h. 21,00.
15) Traffic, Sky Cinema Hits, h. 21,15.
16) Gioco d’amore, Premium Emotion, h. 23,15.
17) Viaggio senza ritorno, Iris, h. 23,20. FREE
18) Whore – Puttana, Cult, h. 1,00.
19) The Producers – Una gaia commedia neonazista, Studio Universal, 21,00.
20) La corsa più pazza d’America, Sky Cinema Classic, h. 21,00.
21) Charlot, Rai Movie, h. 21,00. FREE (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it)
22) Seduzione pericolosa, Studio Universal, h. 23,25.
23) I love Radio Rock, Joi, h. 23,40.
24) Nanny McPhee – Tata Matilda, Italia 1, h. 21,10. FREE
25) Harry Potter e la pietra filosofale, Joi, h. 21,00.
26) Il caso dell’infedele Klara, Sky Cinema Italia, 22,50.
27) Turistas, Sky Cinema Max, h. 0,25.
28) L’uomo che sussurrava ai cavalli, Sky Cinema Family, h. 23,00.
29) Chocolat, Mya, h. 0,35.

Commento: Anche oggi sono molti i titoli interesanti di questa seconda parte di classifica, alcuni dei quali degni della Top Ten (dove peraltro sono già aparsi): dallo storico anti-hitleriano Operazione Valchiria con Tom Cruise al Bruce Lee doc di L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, dal Sodergerhh di Traffic al datato ma sempre fiammeggiante e tosto Ken Russell di Whore (con una Theresa Russell al massimo della sua sensualià). C’è un buon horror come Turistas e c’è il Roberto Faenza, al solito letterario, di Il caso del’infedele Klara. La commedia inglese sulle radio pirata anni Sessanta I love Radio Rock è molto gradevole, un perfetto, nostalgico quadro d’epoca (occhio al cameo di Emma Thompson, strepitosa). Da riscoprire Seduzione pericolosa, noir fine anni Ottanta con Al Pacino, allora celebrato poi dimenticato. E molto altro ancora. Cliccare sui link per avere tutte le informazioni del caso.

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