FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (lunedì 22 nov.)

I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

1. The Dark Knight – Il cavaliere oscuro, Joi, h. 21,00.
7. Film, RaiTre, h. 1,15. FREE
3. Romanzo criminale, Premium Cinema, h. 21,00.
4. Cinque bambole per la luna d’agosto, Iris, h. 0,35. FREE
5. Le cinque giornate, Sky Cinema Italia, h. 0,15.
6. L’aldilà. E tu vivrai nel terrore, Iris, h. 23,00. FREE
7. La meravigliosa Angelica, Sky Cinema Classics, h. 23,10.
8. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, Cult, h. 21,00.
9. Full Metal Jacket, Retequattro, h. 23,55. FREE
10. The Twilight Saga: New Moon, Sky Cinema 1, h. 21,00.

Commento: Al vertice The Dark Knight – Il cavaliere oscuro, secondo capitolo, dopo Batman begins, dell’uomo-pipistrello rivisto da Christopher Nolan, che è riuscito nella miracolosa impresa di ridar vita a una saga ormai declinante. Il Batman di The Dark Knight (Christian Bale, e ci voleva del coraggio a scegliere per un personaggio del genere un attore così bravo ma così poco mainstream) è assai più ambiguo del precedente, combatte il male ricorrendo se necessario al male, si sporca, si corrompe. Difficile amarlo. Un eroe solitario e autoreferenziale fino all’autismo che stavolta è contro tutti e ha tutti contro. Trama complicatissima, dove il Nolan reduce da The Prestige (e prima di Inception) forse esagera nei suoi amati capovolgimenti di fronte, così contorta che si rischia di perdersi, ed è forse questo il limite di un film grande, spettacolare al massimo grado eppure sottile, che lavora sui dettagli e le psicologie. Heath Ledger, scomparso prima che il film uscisse, è un Joker allarmante e ipersadico che riesce a eclissare perfino quello di Jack Nicholson nel film di Tim Burton.
Segue al secondo posto in classifica Film, corto (20’05”) assai celebrato, e giustamente, perché alla regia (pur se condivisa con Alan Schneider) c’è un signore che si chiama Samuel Beckett. L’interprete è un lunare, invecchiato, commovente Buster Keaton, creatura che più beckettiana non si potrebbe. Lo trasmette naturalmente il solito benemerito Fuori Orario di Enrico Ghezzi.
Tocca poi a Romanzo criminale (il film, non le pur rimarchevoli serie televisive che ne sono derivate), uno dei vertici del cinema italiano della decade. Io lo amo particolarmente. Un grande noir sporco, nervoso, cupissimo, che racconta con il disincanto e l’asciutto linguaggio cinematografico contemporaneo la Roma criminale anni Settanta. Il poliziottesco ritrovato. Un perfetto B-movie come il nostro cinema non riesce quasi più a produrre e girato senza il minimo sbandamento da un Michele Placido in stato di grazia. Perfino i nostri attori, da Kim Rossi Stuart al sorprendente Claudio Santamaria a Favino e Scamarcio, qui danno il meglio (a parte Jasmine Trinca, ma lì non c’è rimedio). In Europa sono impazziti per Romanzo criminale, soprattutto in Francia.
Cinque bambole per la luna d’agosto è un Mario Bava già fine anni Sessanta, un Bava che ha ormai maturato e reso canonico il suo stile. In una villa in Sardegna si susseguono i delitti (e in attesa che arrivi la polizia i cadaveri vengono messi in cella frigorifera). Una sorta di Agatha Christie con il gusto sofisticato-sadico-pop di Bava. Per i fashionisti: occhio agli abiti, c’è parecchio Emilio Pucci.
Le cinque giornate, anno 1973, è il più stravagante tra tutti i film di Dario Argento, la prima e sua unica escursione fuori dai recinti del thriller. Le cinque giornate sono proprio, incredibilmente (visto il regista), quelle di Milano e della rivolta antiaustriaca del 1848. Adriano Celentano è un popolano coinvolto senza capire troppo nei moti italianisti. Fu un insuccesso clamoroso, ma resta un film assai curioso e da vedere: perché assolutamente anomalo nel percorso argentiano. E soprattutto perché tratta di Risorgimento, tema alquanto dibattuto in vista del 150esimo aniversario dell’unità d’Italia e tornato attuale anche al cinema con l’uscita e l’insperato succcesso del film di Mario Martone Noi credevamo. Interessante confrontare il film di Martone con questo eccentrico Argento.
L’aldilà. E tu vivrai nel terrore è uno dei massimi esiti dell’horror-splatter firmato Lucio Fulci, da molti anzi ritenuto il suo capolavoro. Niente da fare, Fulci o lo si ama o lo si odia. Il suo gusto bizzarro e estremo, lo ammetto, può essere indigesto, ma i suoi film grondano senso del cinema – e amore per il cinema – come pochi. Tra i fan di L’aldilà c’è (poteva non esserci?) Quentin Tarantino, che ha anche curato la distribuzione americana della versione integrale.
Come ho già confessato, la serie anni Sessanta di Angelica è uno dei miei guilty pleasures. La meravigliosa Angelica è il terzo dei cinque film, tuti tratti dai feuilleton dei coniugi Golon, tutti con una Michèle Mercier grondante sex appeal e spregiudicatezza. Qui la nostra eroina della Francia fine Seicento finisce tra i reietti della Corte dei Miracoli, ma con l’istinto di sopravvivenza e il carattere indomabile che le sono propri riuscirà a tornare a galla e rientrare a Versailles. Si sposerà anche con un parente del re.
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto è l’ultimo della celeberrima triade girata da Lina Wertmüller con Giannini e la Melato, quello di maggior successo internazionale. Anche quello che meglio ha resistito all’usura del tempo (i film della Wertmüller in genere sono invecchiatissimi). Una stronza industrialessa milanese finisce dispersa col marinaio siculo del suo yacht su un isolotto al largo della Sardegna. Dopo essere stato vessato e umiliato in ogni modo, lui la piegherà attraverso l’arma del sesso. Lotta di classe a letto, con il proletario che si fa la sciura e si vendica trasformandola in schiava del sesso e femmina dell’harem. Viva la rivoluzione. Poi tutto ritornerà al suo posto. Melato fantastica, vera matrix di tutte le jene in carriera successive del nostro cinema, ma che molto ha preso anche dalla immensa Franca Valeri del Vedovo. Le ossessioni grevi e triviali della Wertmüller che miracolosamente danno vita a un film epocale. Travolti da un destino è adorato da cinemaniaci di tutto il mondo. Il talentuoso Guy Ritchie l’ha perfino rifatto con l’allora consorte Madonna (Swept Away).
Al nono posto Full Metal Jacket, a mio parere uno degli Stanley Kubrick meno riusciti. È che questo suo film sul Vietnam e le ossessioni militariste arriva nel 1987, troppo tardi, fuori tempo massimo, quando il Vietnam è ormai lontano e si è già opacizzato nella memoria collettiva. Soprattutto arriva dopo Apocalypse Now e Il cacciatore, che sulla guerra in Vietnam avevano già saturato lo spazio cinematografico, e molto bene. Ma resta un film da rispettare: Kubrick è sempre Kubrick, ovvio.
La saga vampiresca di Twilight a ma non dispiace per niente (altro guilty pleasure). Trovo che riesca efficamente a proiettare nel fantastico e nel mito le ansie di passaggio adolescenziali, soprattuto quelle legate alla sessualità. E c’è nei tre film un gran rispetto per le diversità, sociali ed esistenziali. Poi, Robert Pattinson ha carisma e talento, ricorda il Johnny Depp degli esordi: se non si perde, può diventare una star assoluta. The Twilight Saga: New Moon è il secondo capitolo. Stavolta Bella-Kristen Stewart si ritrova divisa tra il vampiro Edward e il licantropo Jacob-Taylor Lautner (però questa ragazza ha proprio un penchant per l’alterità). Ovvero tra lo spirito (il pallido Edward) e la carne (il selvaggio e muscolare Jacob). Da vedere senza pregiudizi.

La classifica continua con:
11. The Informant!, Premium Cinema, h. 23,40.
12. Three, Fantasy Channel, h. 23,45.
13. Mogambo, Studio Universal, h. 21,05.
14. Orizzonte perduto, Sky Cinema Classics, h. 1,15.
15. V per Vendetta, Italia 1, h. 23,30. FREE
16. Alexander, Premium Energy, h. 21,00.
17. Papà, ma cosa hai fatto in guerra?, MGM Channel, h. 21,00.
18. Quella sporca ultima meta, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
19. Il seme del male, Rai Movie, 0,05. FREE (Chi non capta Rai Movie, può seguirne i programmi in streaming su rai.it)
20. La tempesta perfetta, Studio Universal, h. 23,35.
21. Australia, Sky Cinema Hits, h. 21,15.
22. Tre giorni per la verità, Sky Cinema Mania, h. 21,00.
23. Il colore viola, Premium Emotion, h. 21,00.
24. The Italian Job, Sky Cinema Max, h. 21,00.
25. Alza la testa, Sky Cinema Italia, h. 22,35.

Commento: Una seconda parte di classifica straripante di titoli, magari non del tutto riusciti ma sempre interessanti. Sì, di film sbagliati ce n’è, a partire da Alexander di Oliver Stone. Questo Alessandro Magno non poteva che diventare un culto ultracamp, per via del povero Colin Farrell mesciato con i boccoli, il suo amante Efestione (Jared Leto) truccato come una bajadera da avanspettacolo, Angelina Jolie nella parte di mamma castratrice con tanto di serpenti. Così sconsiderato da fare tenerezza e da vedere, almeno una volta. Film lussuosamente non riusciti sono anche Il colore viola di Steven Spielberg e Australia di Baz Luhrmann (come si sarà capito, ho un debole per i film considerati dei passi falsi nelle carriere dei loro autori). Parecchio riuscito è invece The informant! di Steven Soderbergh, con un grande Matt Damon re degli inganni. Curioso il Blake Edwards 1966 di  Papà, ma cosa hai fatto in guerra?, commedia bellica (sì, si può fare una commedia bellica se sei Blake Edwards o Lubitsch o Billy Wilder) ambientata nela Sicilia dopo lo sbarco anglamericano. Ci sono anche Giovana Ralli e Sergio Fantoni in prestito a Hollywood. E poi molto altro: cliccare i link per saperne di più.

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