R.I.P. Mario Monicelli (ricordarlo in sei film)

La notizia data dall'Ansa

Il regista Mario Monicelli non c’è più. Si è ucciso buttandosi da una finestra della stanza dell’ospedale romane in cui era ricoverato. Era nato il 16 maggio 1915.
Ecco la notizia, terribile, come l’ha data l’ANSA:
ROMA – Il regista Mario Monicelli si è ucciso lanciandosi dal quarto o quinto piano del reparto di urologia dell’ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato. Lo rendono noto fonti sanitarie.
Monicelli si è lanciato dal balcone del nosocomio romano intorno alle 21. Il regista aveva 95 anni ed era ricoverato per un tumore alla prostata. Anche suo padre Tomaso, noto scrittore e giornalista, si era tolto la vita nel 1946.

Poche parole. Penso che un pudico silenzio sia la cosa più indicata in momenti come questi. Non sappiamo cosa significhi giungere a 95 anni, essere malati, sopportare l’irreversibile, inevitabile disgregazione fisica. Mario Monicelli, che a tutti appariva come un’immagine di vitalità perenne, un uomo lucido e attivo che sembrava mettere in scacco la sua età e il tempo, ha deciso invece di farla finita. Massimo rispetto. Una scelta stoica che mi pare in linea con quel disincanto che ci ha sempre fatto intravvedere attraverso i suoi film. Ricordare anche i maggiori è impossibile, tanto la lista è lunga. Rimandiamo qui per la filmografia completa alla pagina di Wikipedia. Mi limito a segnalare i miei preferiti.

1) I COMPAGNI
(1963)
I moti operai nella Torino di fine Ottocento. La Storia si fa commedia. Il capolavoro di Monicelli (era tra i suoi film preferiti, anche se aveva avuto meno fortuna commerciale di altri).

2) Parenti serpenti (1992)
Un Monicelli già maturo, oltre il tempo dei suoi capolavori. Che però riesce ancora a graffiare e urticare con questa spietata black comedy familiare.

3) L’armata Brancaleone (1966)
Una lezione sul Medioevo in chiave grottesca ma filologicamente corretta. Un divertimento di stratosferica intelligenza, colto e insieme popolare. Un miracolo.

4) I soliti ignoti (1958)
La commedia perfetta, imitata infinite volte da cineasti di tutto il mondo.

5) Boccaccio ’70, episodio Renzo e Luciana (1962)
Corrosivo ritratto della Milano del boom vista attraverso una giovane coppia working class.
6) Un borghese piccolo piccolo (1977).
Come un uomo qualunque (interpretato da Alberto Sordi) diventa giustiziere per vendicare la morte del figlio. Uno dei film più lucidi e spietati di Monicelli.

TRAILER E VIDEO DEI FILM
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