FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (mercoledì 8 dicembre)

I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

IMPERDIBILI (dal 1° al 10° posto)
1. Testimone d’accusa
, MGM Channel, h. 20,55.
2. La fiamma del peccato, Studio Universal, h. 22,50.
3. Across the Universe, Cielo, h. 22,30.
4. Alatriste – Destino di un guerriero
, Retequattro, h. 21,10. FREE
5. Riccardo III
, Cult, h. 22,55.
6. Il pianista
, Premium Cinema Emotion, h. 0,45.
7. Ritorno a Brideshead, Sky Cinema Mania, h. 22,40.
8. Molto rumore per nulla, Cult, h. 21,00.
9. Lezioni di cioccolato, Premium Cinema Emotion, h. 21,00.
10. Tributo a John Lennon in 3 film:
U.S.A. contro John Lennon
, Studio Universal, h. 21,00; Rai Movie, h. 23,05. FREE
The Killing of John Lennon, Rai4, h. 21,10. FREE
Lennon Naked. Essere John Lennon, Cielo, h. 21,00.

Commento:
1) Testimone d’accusa. Oggi le prime due posizioni sono occupate da classici di Billy Wilder. Al vertice Testimone d’accusa, tesissimo courtroom-movie del 1957 che si segue trattenendo il respiro per capire come andrà a finire e se il tenebroso Tyrone Power è colpevole o innocente. Ma a dominare è Marlene Dietrich – oltre l’icona c’è un’attrice – che conferisce al film un’ambiguità mitteleuropea-weimariana e lo eleva ben al di là della pur buona pièce di Agatha Christie da cui è tratto. Memorabile Charles Laughton. E la regia di Billy Wilder apporta luci e soprattutto molte ombre espressioniste al film facendone un capolavoro.
2) La fiamma del peccato. Un noir leggendario (titolo originale Double Indemnity) girato da Billy Wilder nel 1944 su sceneggiatura di Raymond Chandler. Cinico, cupo, molto hard-boiled. Una moglie avida e insoddisfatta seduce un assicuratore perché la aiuti a far fuori il marito anziano. Siamo dalle parti del coevo Il postino suona sempre due volte. La dark-lady è l’inarrivabile Barbara Stanwyck, icona assoluta del genere, l’ingenuo assicuratore è Fred MacMurray. Anche qui Wilder si porta dietro dalle sue città, Vienna e Berlino, il senso del peccato e della colpa, la consapevolezza della fine di ogni moralità.
3) Across the Universe. Nel giorno dei 30 anni dalla scomparsa di John Lennon c’è anche questo film di Julie Taymor, che è un omaggio seppure indiretto alla sua grandezza. Successo a sorpresa di qualche anno fa, è uno sfrenato musical – o meglio barocca e talvolta delirante  visualizzazione – di 33 canzoni dei Beatles, purtroppo non nella versione originale per insormontabili problemi di royalties. Il film si inventa la storia di un ragazzo di Liverpool che nei Sixties parte per l’America in cerca del padre e si ritroverà in una paese ribollente di ribellismi e pacifismi: poco più che un pretesto per infilare e mettere in scena i pezzi dei Beatles. Un’operazione filologica, colta, ipercitazionista, che si rifà all’estetica della psichedelia e del beat. Julie Taymor appartiene alla categoria dei registi visivamente incontinenti e smodati: prendere o lasciare.
4) Alatriste – Destino di un guerriero. Tentativo del cinema spagnolo di resuscitare a metà degli anni Duemla il kolossal storico con qualche pretesa didascalica, sulla scia delle Samuel Bronston-productions degli anni Sessanta come La caduta dell’impero romano e soprattutto El Cid. Alatriste è un guerriero nella Spagna del Seicento alle prese con il suo sconfinato impero e ribellioni nelle lontane province fiamminghe. Servitore fedele dello stato,  Alatriste farà il suo dovere di soldato ma, tornato a Madrid, resterà invischiato in una fitta trama di complotti e corruzioni. Il lato dark del Siglo de Oro, raccontato a partire  da alcuni testi di uno scrittore non corrivo come Arturo Pérez-Reverte. Maltrattato parecchio dai critici italiani. A me invece è piaciuto. Poi, signori, c’è l’immenso Viggo Mortensen, tra i migliori oggi sulla piazza, uno che all’eroe Alatriste sa conferire profondità abissali e malinconie di virile asciuttezza.
5) Riccardo III. Versione 1995 della tragedia shakespariana in chiave simil-nazi, con Ian McKellen spietato capo fascio-hitleriano. La mania di contemporaneizzare e revisionare Shakespeare – che non ne ha bisogno e che comunque sopravvive a tutti i trattamenti – di solito produce disastri, invece qui funziona. Anche perché stavolte l’operazione ha un suo perché. Qualcosa della follia e dell’abominio totalitari in effetti sono già presenti in Riccardo III. Grande cast, con Annette Bening e un Robert Downey jr nel suo periodo più tossico e maledetto. Regia di Richard Loncraine.
6) Il pianista. Roman Polanski, l’ex bambino del ghetto di Cracovia sfuggito miracolosamente ai nazisti, si confronta qui per la prima volta nella sua storia di regista con l’Olocausto. Lascia perdere il grande affresco e si concentra sulle vicissitudini di un ragazzo ebreo di Varsavia di professione pianista che trova insperata protezione da parte di un ufficiale tedesco che apprezza la sua musica. C’è qualcosa che va oltre la convenzione, pur nobile, del genere: stavolta i confini tra Bene e Male sono netti ma valicabili, il militare tedesco qui non è un mostro ma un umano. Lo sguardo di Polanski è fermo e pacato, sapienziale, di piena maturità. Notevole, ma forse non quel capolavoro che ci si aspettava (la missione salvifica affidata alla musica classica gronda inesorabilmente retorica). Palma d’oro a Cannes, Oscar a Adrien Brody.
7) Ritorno a Brideshead. Ogni tanto ci vuole un’immersione in quel cinema inglese ben fatto – costruito con solide storie, grandi attori e perfette rievocazioni d’epoca – che di solito viene dileggiato e liquidato come iperleccato e illustrativo, ma che resta pur sempre testimonianza di un alto artigianato. Come questo Ritorno a Bridsehead, l’ultima versione cinematografica (2008) del romanzo di Evelyn Waugh, un autore che con il suo dandysmo e il suo disincanto continua a interessarci. Una versione dove si fa più esplicito il legame omosessuale tra i due protagonisti di quanto non lo fosse nella pur bellissima serie tv inglese degli anni Ottanta. Emma Thompson è la madre-matriarca di Sebastian.
8) Molto rumore per nulla. Secondo titolo shakespeariano di questa lista (e ce ne sarà un terzo, Il mercante di Venezia, più avanti). Molto rumore per nulla è una delle trasposizioni cinematografiche di Shakespeare filmate da Kenneth Branagh. Questa è giocosa, poco attenta ai dettagli filologici, svelta e spettacolare. Siamo lontani dall’accademia laurence-oliveriana. Come sempre nei film di Branagh, tutto è più povero, approssimativo, imperfetto, precario, improvvisato, però pulsante e vitalistico. Cast da urlo, lo stesso Branagh e poi Denzel Washington, Kate Beckinsale, Keanu Reeves, Emma Thompson. Cornice meravigliosa, una villa toscana rinascimentale come solo gli inglesi sanno amare e valorizzare al cinema.
9) Lezioni di cioccolato. Film che si inserisce a pieno titolo nel filone avviatosi pochi anni fa, e ora giunto al suo trionfo commerciale, di quella nuova commedia italiana che sta spazzando via il cinepanettonismo e il tardo-vanzinismo. Un geometra è costretto, pena una denuncia, a prendere l’identità di un operaio egiziano del suo cantiere che ha avuto un incidente e a frequentare al suo posto un corso di cioccolataio. Seguiranno amori e molti equivoci. Film garbato che prende alla lettera l’esortazione solidaristica e multiculturalista ‘provate a mettervi nei panni di un immigrato’. Con il reuccio della nuova commedia fine (i nuovi telefoni bianchi?) Luca Argentero. Il regista è quel Claudio Cupellini che ha appena mandato nei cinema il molto lodato noir Una vita tranquilla con Toni Servillo.
10) Tributo a John Lennon in 3 film:”U.S.A. contro John Lennon, The Killing of John Lennon, Lennon Naked. Essere John Lennon. Poteva la tv bucare il John Lennon-Day, anniversario della morte della rockstar uccisa davanti al Dakota Building di New York da un fan pazzo l’8 dicembre 1980? Vanno in onda tre film a lui dedicati, anche se purtroppo manca il bellissimo trittico beatlesiano diretto da Richard Lester, due titoli con i Fab Four (Tutti per uno e Help!) e uno con il solo Lennon (Come ho vinto la guerra), con il loro profumo di Swinging London e Nouvelle Vague inglese anni Sessanta. Ma anche i tre film in programma stasera sono di un certo interesse. U.S.A. contro John Lennon è un docu del 2006 sull’impegno pacifista e anti-Vietnam di Lennon e sulla pressante attenzione che gli riservarono per questo motivi le istituzioni americani, in particolare l’Fbi che tentò in ogni modo di espellerlo dal territorio americano (curiosità: oltre che su due reti televisive, U.S.A. contro John Lennon viene presentato stasera anche alle 21,15 anche allo Spazio Oberdan della Cineteca di Milano). The Killing of John Lennon, forse il più interessante dei tre titoli in onda, ripercorre l’iter di follia che portò Mark David Chapman, fan di Lennon, a uccidere il suo idolo: “Non ero nessuno, fino al momento in cui ho ucciso il più grande ‘qualcuno’ esistente sulla faccia della terra“, furono le parole dello sciagurato. Non si tratta però di un documentario, ma di una dramatization molto fedele ai fatti girata nel 2006 con degli attori. Lennon Naked. Essere John Lennon, infine, è un film del 2010 che racconta gli anni di Lennon tra il 1967 al 1971, con svolte cruciali come la morte del manager dei Beatles Brian Epstein, la rottura di John con il gruppo, la partenza per l’America e l’incontro con Yoko Ono. Questo film insieme a Across the Universe (vedi sopra) fa parte della serata che Cielo dedica a Lennon e ai quattro di Liverpool.

CONSIGLIATI (dall’11° al 20° posto)
11. Alì
, Premium Cinema, h. 22,55.
12. Il mercante di Venezia, Cult, h. 0,45.
13. New Moon, Sky Cinema 1, h. 21,00.
14. Brothers, Sky Cinema 1, h. 21,00.
15. Samsara, Iris, h. 21,05. FREE
16. The Informant!, Premium Cinema, h. 21,00.
17. Oceano di fuoco – Hidalgo, Sky Cinema Max, h. 22,30.
18. L’erba di Grace, Sky Cinema Mania, h. 21,00.
19. I sopravvissuti della città morta, Sky Cinema Italia, h. 0,15.
20. La tela dell’assassino, AXN, h. 21,00.
Commento: Alì è il fluviale, monumentale biopic che Michael Mann ha dedicato a Cassius Clay-Muhammad Alì. Con purtroppo un punto debole: Will Smith, inadeguato al ruolo. Il mercante di Venezia è una meticolosa e fedele messinscena del dramma shakespeariano con un formidabile Al Pacino: attualissima, in tempi in cui i fantasmi antisemiti si stanno ridestando. New Moon è la seconda parte della trilogia vampiresca Twilight, una saga che è molto meglio della cattiva fama che i critici bon ton le hanno cucito addosso. Brothers è un melodramma su un reduce dall’Afghanistan e la sua famiglia, con Natalie Portman e Jake Gyllenhaal. Ancora: un monaco buddista diviso tra ascetismo e tentazioni della carne (Samsara); una commedia degli inganni, piena di colpi di scena, di Steven Soderbergh con un ottimo Mat Damon (The Informant!); un B-movie avventuroso di un maestro del nostro cinema di genere, Antonio Margheriti (I sopravvissuti della città morta). Per saperne di più di ogni film, cliccare sul link.

INTERESSANTI (dal 21° al 30° posto)
21. Mission to Mars, Steel, h. 21,00.
22. Jack, Sky Cinema Mania, h. 0,55.
23. Amnèsia, Premium Cinema Emotion, h. 22,45.
24. L’ultimo hurrà, Sky Cinema Classics, h. 22,50.
25. Gli implacabili, Sky Cinema Classics, h. 0,50.
26. 40 giorni & 40 notti, Mya, h. 22,45.
27. La verità è che non gli piaci abbastanza, Sky Cinema Family, h. 22,45.
28. L’ultima alba, Premium Cinema Energy, h. 22,45.
29. La carne, Sky Cinema Italia, h. 22,40.
30. August Rush – La musica nel cuore
, Canale 5, h. 21,10. FREE
Commento: Gabriele Salvatores in escursione a Ibiza (Amnèsia), Francesca Dellera diretta da Marco Ferreri nel film che lanciò la sua piccola leggenda di vamp (La carne), un Brian De Palma e un Francis Ford Coppola tra i meno conosciuti (Mission to Mars e Jack). Per saperne di più di ogni film, cliccare sul link.

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