FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (mercoledì 15 dicembre)

I migliori dieci film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazioni solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

IMPERDIBILI (dal 1° al 10° posto)
1. Rusty il selvaggio
, Studio Universal, h. 23,20.
2. Fellini-Satyricon
, Sky Cinema Italia, h. 0,35.
3. Ogni cosa è illuminata
, Premium Cinema Emotion, h. 0,40.
4. Duello al sole
, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
5. I figli degli uomini, MGM Channel, h. 21,00.
6. M.A.S.H.
, Iris, h. 0,30. FREE
7. Mio fratello è figlio unico, Premium Cinema Emotion, h. 22,50.
8. … e alla fine arriva Polly, Iris, h. 22,45. FREE
9. Mondovino
, Rai Movie, h. 0,05. FREE
10. Severance – Tagli al personale, Iris, h. 21,05. FREE

Commento:
1. Rusty il sevaggio.
Manieristico Francis Ford Coppola dell’83 che si lascia alle spalle i suoi film epici anni Settanta e si inoltra nei territori del cinema indie e sperimentale. Rusty (in originale Rumble Fish, il pesce rombo) racconta di una banda di strada, come il di poco prcedente I ragazzi della 56esima strada, di cui può essere considerato il film gemello. Qui il capo della gang (un Matt Dillon che allora sembrava davvero l’erede naturale di James Dean) gioca al bello e dannato e ha come mito il fratello maggiore, Motorcicle Boy, un Mickey Rourke già carismatico. Il bianco e nero si alterna al colore e anche all’uso di colori parziali quando illustra le visioni del personaggio di Rourke, daltonico. Non portò soldi a Coppola, ma fece capire a tutti che lui era un grande anche in piccoli film.
2. Fellini-Satyricon. Uno dei film di Fellini che hanno resistito meglio all’usura del tempo. Strano oggetto filmico, difficile da collocare all’interno dello stesso cinema felliniano. Affresco della vita ai tempi dell’Impero Romano, tratto da Petronio Arbitro ma con un occhio a Gibbon e ai cliché che vogliono Roma lasciva, decadente, corotta, promiscua, limacciosa, sentina di ogni vizio e peccato. Trimalcione con il suo epicureismo volgare, cui è dedicata la scena centrale, diventa il personaggio-simbolo. Fellini-Satyricon è un film di visioni e perversioni, di ombre, fiamme, fumo, maschere spaventevoli, corpi e cibi che si corrompono. Un viaggio allucinato, che difatti allora (1969) piacque moltissimo ai ragazzi della controcultura americana, che lo accolsero come un grande trip acido. Non piacque molto in Italia, dove i critici e i fellinologi rimasero spiazzati da tanto eccesso. Quei critici che invece avrebbero amato di lì a poco il mediocre (se mi è lecito) Amarcord, così rassicurante nei suoi fellinismi: Rimini, il Grand Hotel, la Gradisca ecc. Satyricon invece è un altrove assoluto, radicale.
3. Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber, attore che stavolta passa alla regia (e la cosa gli riesce benissimo), è un film che non tradisce il bel libro di Jonathan Safran Foer da cui è tratto. Un giovane ebreo newyorkese va in Ucraina alla ricerca dello shetl in cui viveva il nonno. Sarà anche una ricerca nell’ebraismo est-europeo spazzato via dalla Shoah. Nella parte della guida ucraina – uno stravagante ragazzotto pazzo dell’America che parla un meraviglioso inglese di fantasia – c’è il grande Eugene Hutz dei Gogol Bordello, che rispunterà di lì a poco nel film di Madonna Sacro e profano.
4. Duello al sole. Il più malato, perverso, morboso, melodrammatico, fiammeggiante western che mai sia stato fatto. L’amore tra la meticcia Perla e Lew, il bacato figlio del padrone, è amour fou nel senso più pieno e letterale. Inutilmente cercheranno di lasciarsi, si ritroveranno insieme e insieme moriranno da amanti-nemici, in una scena finale da storia del cinema. Impossibile dimenticare, impossibile non amare quel loro duello tra le rocce che, tra sangue e urla, è disperata, furibonda dichiarazione d’amore e si conclude in un abbraccio di corpi senza vita. Sì, qui eros e thanatos viaggiano davvero insieme, e non è una forzatura psicanalitica. È, semplicemente e soltanto, cinema. Grande coppia Gregory Peck-Jennifer Jones. Ma a risplendere è soprattutto lei, eroina folle e disperata.
5. I figli degli uomini. Ambizioso sci-fi con idee del 2006 girato in Gran Bretagna dal messicano Alfonso Cuaron e tratto nientemeno che da un libro non-thriller della giallista P.D. James. Si immagina il solito mondo futuro ma non troppo in cui non nascono più bambini da anni. In un’umanità avviata all’estinzione si scatenano guerriglie tra auctoni e immigrati, e lotte intestine all’ultimissimo sangue. Ci sarà un eroe che si metterà dalla parte giusta rischiando la propria vita (Clive Owen). Fu un flop clamoroso, ma resta uno dei pochi sci-fi degli ultimi anni che abbiano un senso vero e siano riusciti a colpire pancia e cervello degli spettatori. Questa metropoli devastata e senza vita assomiglia angosciosamente al nostro mondo di qui. Gran film malinteso e sottovalutato.
6. M.A.S.H. fu uno dei film-simbolo della Hollywod ultraliberal e contestataria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta, rivelò l’enorme talento di Robert Altman, vinse a Cannes. Una commedia feroce ambientata nell’ambiento mortifero di un ospedale militare durante la guerra di Corea. Gag sguaiate e fracassone, condotte dai medici cialtroni Donald Sutherland e Elliott Gould. Boccaccio tra i feriti, il sangue, le amputazioni. Allora sembrò uno sberleffo antimilitarista e pacifista, oggi ci sembra una danse macabre di allegri fantasmi, un esorcismo condotto a colpi di risate.
7. Mio fratello è figlio unico. Daniele Luchetti mette in cinema la storia non convenzionale e non politically correct di due fratelli, uno fascio e uno rosso, tratta dal libro Il fasciocomuncista dell’irregolare Antonio Pennacchi (vincitore dello Strega 2010 con Canale Mussolini). La vicenda si snoda tra anni Sessanta e Settanta e rispecchia in parte la biografia di Pennacchi, che però si è dissociato dal film non riconoscendosi in particolare nella sua seconda parte. Il film in effetti smussa alquanto la storia originaria e la rende compatibile con i gusti medi di un pubblico che ama poco essere provocato. Però resta un tentativo interessante questa descrizione da dentro di un mondo quasi geneticamente di destra come quello dell’Agro Pontino. Riccardo Scamarcio e Elio Germano sono i due fratelli-rivali.
8. … e alla fine arriva Polly. La migliore delle commedie (commediacce?) interpretate negli ultimi anni da Jennifer Aniston. Accanto a Ben Stiller, comico molto meno scemo di quanto non ami apparire e capace di sottigliezze e straniamenti, la Aniston dà il meglio di sè. Interpreta stavolta, e non è l’unica volta, la solita ragazza moderna nevrotica, single, con rapporti disastrati con gli uomini, che ritrova un ex compagno di scuola, Stiller appunto, in crisi matrimoniale. Nascerà qualcosa.
9. Mondovino. A me, che pure sono praticamente astemio e non so distinguere un Barbaresco da un vino friulano, questo docu sul vino è piaciuto parecchio. Un docu della metà degli anni Duemila molto ideologizzato e molto no global che ci mostra come l’industria del vino stia ormai progressivamente marginalizzando i piccoli produttori e i vitigni di nicchia per privilegiare la grande produzione dal gusto medio capace di conquistare il mercato unico planetario. Ora, a me della saccente predica no global e altermondialista di questo film (e non solo di questo film), non importa granchè. Ma Mondovino mi è piaciuto lo stesso, fa scoprire un mondo a parte che va dai grandi, ricchissimi, potentissimi viticultori californiani ai piccoli grandi artisti francesi che da piccoli appezzamenti sanno ancora trarre vini assoluti. Me lo rivedrò, magari con un bicchiero di vino (non globalizzato) in mano.
10. Severance – Tagli al personale. Uno dei più strani e interessanti horror della decade. Alcuni dipendenti di un’industria produttrice di armi vengono invitati per un long weekend nell’est europeo, si ritroveranno a essere la preda di una caccia spietata condotta da misteriosi killer. Film di paura che è anche una commedia dark che rinnova i fasti dell’humour nerissimo all’inglese e imbastisce una parabola sulla ferocia delle relazioni umane nel mondo produttivo di oggi. 

CONSIGLIATI (dall’11° al 20° posto)
11. Tropic Thunder, Sky Cinema Hits, h. 21,15.
12. The Warlords. La battaglia dei tre guerrieri
, Sky Cinema Mania, h. 22,50.
13. Dorian Gray, Sky Cinema 1, h. 21,00.
14. Into the Storm – La guerra di Churchill, Sky Cinema Hits, h. 0,55.
15. Dust
, Premium Cinema, h 0,40.
16. Galantuomini, Sky Cinema Italia, h. 22,45.
17. Notting Hill, Mya, h. 1,10.
18. The Killing of John Lennon, Rai 4, h. 0,45. FREE
19. Omicidio in diretta, Premium Cinema, h. 22,55.
20. Il profumo del mosto selvatico, Premium Cinema, h. 21,00.
Commento: Tropic Thunder è un bellico-demenziale diretto da Ben Stiller che ha il fegato di riproporre in commedia grottesca la guerra del Vietnam: oltraggioso e coraggioso. The Warlords è un avventuroso-bellico cinese girato da un allievo di John Woo, Dorian Gray è l’ultima, laccatissima versione dell’opera di Oscar Wilde: c’è Colin Firth, ultrafavorito ai prossimi oscar per King’s Speech. Da rivedere e rivalutare Galantuomini di Edoardo Winspeare, sulla criminalità organizzata pugliese. Notting Hill è una commedia dei tempi d’oro di Julia Roberts regina del box-office, Omicidio in diretta è un Brian De Palma minore, ma pieno di virtuosismi registici che lasciano senza fiato. Per saperne di più di ogni film, cliccare sul link.

INTERESSANTI (dal 21° al 30° posto)
21. Comma 22
, Sky Cinema Classics, h. 23,15.
22. Ore rubate, MGM Channel, h. 22,50.
23.
Cursed – Il maleficio, Italia 1, h. 23,55. FREE
24. Sotto corte marziale
, Rai4, h. 21,10. FREE
25. Il grande sogno, Premium Emotion, h. 21,00.
26. Demolition Man, Steel, h. 21,00.
27. Potere assoluto
, Retequattro, h. 23,10. FREE
28. L’urlo di Chen terrorizza anche l’incidente, Sky Cinema Mania, h. 0,50.
29. Il regno proibito, RaiDue, h. 21,05. FREE
31. Mataharis
, Cult, h. 22,40.
Commento: Il film surreale e antimilitarista primi anni ’70 Comma 22, un Clint Eastwood minore ma sempre assai decorososo (Potere assoluto), un Sylvester Stallone al top del suo divismo e della sua corporeità (Demolition Man), il ’68 secondo Michele Placido (Il grande sogno). Per saperne di più di ogni film, cliccare sul link.

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