FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 15 (lunedì 27 dicembre)

I migliori quindici film della sera e della notte tv: la scelta è personale (stavolta questa pagina segnala più titoli rispetto ai soliti dieci a causa dell’eccellente livello dell’offerta televisiva di questa sera). Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.

1. Accattone, Sky Cinema Italia, h. 1,15.
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2. Tra le nuvole
, Sky Cinema 1, h. 21,00.
3. Il Padrino – parte III
, Retequattro, h. 21,10. FREE
4. Spider-Man
, Sky Cinema Max, h. 21,00.
5. Il mio corpo ti scalderà, Studio Universal, h. 22,30.
6. Camminando sull’acqua, Rai Movie h. 23,00. FREE
7. Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima Luna
, Premium Cinema, h. 21,00.
8. An Education, Sky Cinema 1, h. 22,55.
9. Nine
, Premium Cinema, h. 23,30.
10. Tom Jones
, MGM Channel, h. 21,00.
11. Vincere, Sky Cinema Italia, h. 21,00.
12. Nella valle di Elah
, Rai4, h. 22,50. FREE
13. La corona di ferro
, La7, h. 1,10. FREE
14. Inferno
, Iris, h. 1,30. FREE
15. Cado dalle nubi
, Joi, h. 21,00.
Commento:
1. Accattone. Via crucis di un povero borgataro, Accattone irruppe nel cinema italiano nel remoto 1961 come un oggetto alieno, una creatura cinematografica mai vista, totalmente nuova, senza precedenti, inclassificabile. È che Pasolini, qui al suo esordio da regista, più che uomo di cinema era un intellettuale intriso della tradizione artistico-umanististica italiana, della sua pittura, della sua letteratura, e tutto questo immetteva nei propri film. Accattone, come gran parte dei successivi titoli pasoliniani, è una sequenza di tableaux vivants che si rifanno via via a Mantegna, Giotto, Piero della Francesca, Masaccio, che hanno la fissità delle pale d’altare e l’austerità di una messa in gregoriano. Eppure, e qui sta l’enigma, questo cinema non-cinema diventerà pietra miliare e punto di riferimento per generazioni di futuri registi. Accattone resta uno dei vertici di Pasolini regista, il suo finale uno dei più strazianti mai visti al cinema.
2. Tra le nuvole. Gran commedia cinica, tra le migliori dgli ultimi anni. Con un George Clooney mai così bravo, nel ruolo di affabile ma spietato tagliatore di teste sempre in volo da una parte all’altra dell’America per accorrere là dove c’è bisogno della sua mano felpata nel far fuori in modo indolore più lavoratori possibili. Ryan non è una carogna, solo uno che deve fare il proprio mestiere. Incontra una trentenne e qualcosa più decisa di lui, che fa il suo stesso lavoro, con lo stesso suo poco tempo per gli affetti. Si innamorano. O meglio, lui si innamora di lei. Scoprirà che gli inganni e le crudeltà non sono solo professionali. E intanto arriva una ragazzina che forse vuole farlo fuori, e il nostro rischia di passare da tagliatore a ramo secco. La durezza del turbocapitalismo incarnata paradigmaticamente in un responsabile delle risorse umane che deve fare il lavoro più sporco che c’è. Una commedia cinica ma con retrogusto amore. Dialoghi molto cool e dry, soprattutto nella prima parte (la seconda scade e indulge a qualche sentimentalismo di troppo).
3. Il Padrino – Parte III. Nel 1990, a quasi vent’anni dal secondo Padrino, Francis Ford Coppola riprende in mano la saga, pare spinto dalla necessità di risolvere i problemi economici dovuti ad alcuni insuccessi cinematografici. Ma la magia non c’è più, soprattutto si sente che Coppola non ha più la spinta interiore a misurarsi con quella storia, con i suoi protagonisti e i suoi fantasmi. Narra il declino dell’impero di Michael Corlone (Al Pacino) con il mestiere di sempre, ma senza riuscire a trasformarlo in epica, come invece gli era mirabilmente riuscito nella prima parte della saga. E purtuttavia il film è da vedere, corrusco com’è, e vigoroso, pieno di passioni e tribolazioni di clan e di famiglia. Le parti più caduche sono quelle che polemicamente alludono allo Ior, a Marcinkus e alle finanze occulte della Chiesa. Fu un flop, ma per chi ama Il padrino, come me, resta una visione indipensabile.
4. Spider-Man. Uno dei migliori supereroi mai visti al cinema. Il manierista Sam Raimi azzecca tutto, a partire dalla scelta, sulla carta catastrofica e invece vincente, di un non-bello come Tobey Maguire, che con la sua aria da nerd riesce a chiaroscurare e nevrotizzare il suo Uomo Ragno, a dargli uno spessore oltre la bidimensionalità dei comics. Grande il lavoro fatto sulla scenografia, che ricrea un mondo senza tempo in cui confluiscono tecnologie postmoderne, architetture futuristico-langhiane alla Metropolis, reperti e immagini anni Cinquanta (quegli abiti stazzonati, quegli interni, quelle carte da parati).
5. Il mio corpo ti scalderà.Film leggendario, unica regia del produttore visionario, e gran misantropo, Howard Hughes, l’uomo che per anni si rinchiuse nel più assoluto isolamento dedito, oltre che alla progettazione di film, agli studi di aeronautica. Hughes, che sarebbe poi stato raccontato nel biopic di Martin Scorsese The Aviator con Leonardo Di Caprio, gira nel 1943 con Il mio corpo ti scalderà un western anomalo, torrido, passionale e corporale, ispirato all’eterna storia dei fuorilegge Doc Hollyday e Billy the Kid, ma in realtà tutto centrato attorno alla sontuosa carnalità della protagonista Jane Russell, allora amante di Hughes. Non ebbe molto successo, ma resta un film bizzarro, animato da pulsioni forti, dalle passioni parallele per il cinema e per i corpi.
6. Camminando sull’acqua. Film israeliano del 2004, raro e interessante. Un giovane agente del Mossad viene incaricato di indagare su un gerarca nazista e scoprire dove si nasconde. Nel corso della sua indagine si imbatte nel nipote del ricercato, se lo fa amico. Solo che tra i due scoppia l’amore. Che però si incrinerà quando la caccia al nazista arriverà al suo epilogo. Di Eytan Fox, il regista che già aveva girato la storia gay tra due soldati dell’esercito israeliano Yossi e Jagger. Qui si affronta un tema sensibile della vita israeliana, il rapporto con la Germania, e lo si fa con un taglio e uno sguardo laterali e diversi, il che rende il film anomalo e notevole. Non manca il gusto camp, soprattutto nella musica. Il protagonista ha un’adorazione per Cinderella Rockefella di Esther e Abi Ofarim e, incredibilmente, per Non ho l’età di Gigliola Cinquetti.
7. Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima Luna. Il primo e migliore della serie. Il film-matrice, quello che fissa il canone e anche il personaggio di Jack Sparrow, reinventato da un Johnny Depp in stato di grazia come un pirata visionario e debosciato, non coraggioso e dedito (forse) al consumo di sostanze psicotrope. Film incantevole, nel suo mescolare disinvoltamente le vecchie storie di pirati, con tanto di cloni e tesori e figlie del governatore, alle ghost-story e zombie-story. Con Orlando Bloom e una strepitosa, indomita Keira Knightley. I successivi film non saranno mai più a questo livello.
8. An Education. Gran successo dell’anno scorso sul mercato angloamericano, pioggia di premi e nominations, rivelazione-consacrazione di una giovane attrice inglese di nome Carey Mulligan, effettivamente brava anche se affrettatamente e sciaguratamente paragonata da qualcuno a Audrey Hepburn (ma quando mai). Racconto di formazione di una ragazza (che poi diventerà una giornalista famosa e scriverà il libro da cui il film è stato tratto) nell’Inghilterra tra Cinquanta e Sessanta non ancora beatlesiana e dunque retriva la sua parte. Jenny è figlia di una coppia piccoloborghese vogliosa di ascesa sociale che punta tutto su di lei mandandola nelle migliori scuole. Ma proprio mentre sta per entrare a Oxford conosce uno svelto, simpatico tipo di trent’anni e qualcosa, che non le farà solo conoscere l’amore e il sesso, ma anche una vita più libera con venature bohemian-chic, iniziandola ai viaggi all’estero, ai grandi alberghi di Parigi, all’eleganza, al glamour e alla passione per le cose belle e preziose. Scoprirà poi di essere stata ingannata, ma sarà lo stesso grata all’uomo che le ha consentito di uscire dal suo piccolo guscio familiare e l’ha introdotta a un’altra vita (questa indulgenza verso il gaglioffo è la cosa migliore del film). Non l’ho molto amato, ma devo ammettere che si tratta di un buonissimo prodotto da domenica pomeriggio e/o da poltrona casalinga, con tutte le sue cose a posto, recitazione, script (di Nick Hornby), décor. Confezione perfetta, come si addice a un film made in UK.
9. Nine
. Il musical diretto da Rob Marshall (Chicago) e tratto da 8 e mezzo di Fellini è stato il grande flop dell’anno scorso. Ma un visione e una revisione, almeno in tv, le merita. Difetto: Daniel Day Lewis è antipatico, anzi odioso, e nemmeno per un secondo ti viene voglia di stare dalla sua parte, e poi i dolori, le depressioni, le vigliaccherie e le doppiezze del protagonista, regista-star anni Sessanta, un simil-Fellini, oggi ci appaiono insopportabili e soprattutto improbabili. Però parecchi numeri musicali (uno per ogni donna del protagonista) sono fantastici, in testa quelli di Fergie e di Kate Hudson. Penelope Cruz riesce a non far rimpiangere Sandra Milo in Otto e mezzo, ed era una missione quasi impossibile. L’Italia del boom e della dolce vita così come ce la mostra il film, forse non è mai esistita davvero, ma che importa, Nine è sui miti e le leggende create dal cinema, non sul reale. Un film molto meno brutto di come lo si è dipinto.
10. Tom Jones. Uno dei vertici del nuovo cinema inglese anni Sessanta, e capolavoro di Tony Richardson che, con il pretesto mettere in scena un romanzo del Settecento, gira in realtà un film sulla sfrontatezza, la gioia di vivere, la necessità di liberarsi dall’ipocrisia e dagli impacci morali, la voglia di godere del cibo e del sesso. Il trovatello Tom Jones che dove varie avventure e disavventure si accasa con la ricca figlia del suo benefattore, rimanda in realtà a tutti gli sfrontati talenti che, ansiosi di successo, affermazione sociale e di una vita di piaceri, stavano emergendo nell’Inghilterra di allora, l’Inghilterra dei Beatles, dei Rolling Stones, di Mary Quant. Indimenticabile Albert Finney.
11. Vincere. Celebrato Bellocchio sulla storia d’amore tra il giovane Mussolini e una povera disgraziata di nome Ida Dalser che da lui ebbe un figlio e si vide poi segregata per non disturbare Benito nel frattempo diventato Duce. Notevolissimo in Vincere è Filippo Timi as Mussolini. Purtroppo non simpatica (come capita ormai da un po’) Giovanna Mezzogiorno. Il film, presentato in America qualche mese fa, da quelle parti è molto piaciuto, e in particolare sono state apprezzate le performance dei due interpreti, segnalate da parecchi critici tra le migliori del 2010.
12. Nella valle di Elah. Un reduce dall’Iraq scompare e muore, il padre (Tommy Lee Jones) indaga. Opera antimilitarista e anti-interventista di Paul Haggis, quello del film Oscar Crash. Clamoroso flop, anche se degno del massimo rispetto. L’unico film sulla guerra in Iraq ad aver funzionato abbastanza al box office è stato The Hurt Locker.
13. La corona di ferro. Fantastico-avventuroso del 1941 firmato Alessandro Blasetti. Contese, guerre e varie passioni intorno a una corona ferrea contentente un chiodo della Santa Croce. Film di regime per alcuni, film criptopacifista e di fronda per altri. Vinse la Coppa Mussolini al Festival di Venezia. In ogni caso, meglio goderselo come spettacolo di meraviglie anche kitsch e naïf. Stupendo Massimo Girotti. C’è Gino Cervi, c’è la coppia maledetta Osvaldo Valenti-Luisa Ferida.
14. Inferno. Il secondo film della trilogia infernale di Dario Argento, dopo Suspiria e prima di Tenebre. Si parla delle tre Madri, signore degli inferi, in una storia divisa tra la vecchia Europa e quelle nuove torri di Babele che sono i grattacieli di New York. Non all’altezza di Suspiria, ma pur sempre tra i risultati massimi del periodo più squisitamente horror-dark di Dario Argento. C’è Eleonora Giorgi, c’è soprattutto la grandissima Alida Valli.
15. Cado dalle nubi è, in questa classifica, una sosta nella comicità. Checco Zalone, nella parte di un cantante pugliese che emigra nella Milano delle tv, dei talent, dell’immagine per diventare famoso, e che si innamora della figlia di un leghista è, semplicemente, irresistibile. Attenzione, esce il 5 gennaio il nuovo film di Zalone, Che bella giornata.

La classifica prosegue con altri film consigliati:
16. Alle cinque della sera
, Rai Tre, h. 0,45. FREE
17. Green Card – Matrimonio di convenienza
, Rai Uno, h. 23,20. FREE
18. Lo squalo
, Joi, h. 22,30.
19. Yakuza
, 7 Gold, h. 23,10. FREE
20. Amarcord
, Retequattro, h. 0,45. FREE
21. Qualcuno volò sul nido del cuculo
, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
22. Salomone e la regina di Saba, MGM Channel, h. 1,05.
23. Tarzan a New York
, Studio Universal, h. 21,00.
24. Dieci inverni, Sky Cinema 1, h. 0,45.
25. Il mio migliore amico
, Cult, h. 1,20.
26. Così è la vita
, Italia 1, h. 21,10. FREE
27. Il Marchese del Grillo
, Cult, h. 21,00.
28. Street Fighter – Sfida finale, AXN, h. 21,00.
29. Jurassic Park, Iris, h. 21,00. FREE
30. In compagnia dei lupi, Steel, h. 22,45.
31. L’oca selvaggia colpisce ancora
, 7 Gold, h. 21,05. FREE
32. Undisputed
, Rai4, h. 21,10. FREE
33. In viaggio con papà
, Cult, h. 23,25.
34. Il fuggitivo
, Premium Cinema Energy, h. 0,45.
35. Bride Wars – La mia migliore nemica
, Sky Cinema Hits, h. 21,15.
36. The Stepfather, Sky Cinema Max, h. 23,05.
Commenti su alcuni titoli: Un film che racconta le donne afghane sotto il tallone di ferro dei Talebani, girato nel 2003 dalla talentuosa regista iraniana Samira Makhmalbaf (Alle cinque della sera); il primo enorme successo di Spielberg, quello che lo trasformò nel massimo moneymaker hollywoodiano (Lo squalo); un gran bel noir di Sidney Pollack sulla mafia giapponese (Yakuza); un Fellini celeberrimo, osannato e oscarizzato, ma che a me non è mai piaciuto davvero (Amarcord); un Monicelli (Il Marchese del Grillo), un Tarzan vero e originale, quello con Johnny Weissmuler (Tarzan a New York); un Aldo Giovanni e Giacomo-movie (Così è la vita); un biblico con la Lollobrigida sul cui set successe di tutto, compresa la morte del suo protagonista Tyrone Power sostituito poi da Yul Brinner (Salomone e la Regina di Saba); un altro Spielberg epocale, che ha fatto storia nell’intrattenimento (Jurassic Park); un buon Jean-Claude Van Damme-movie (Street Fighter). Per saperne di più di ogni film, cliccare il link relativo.

 

 

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