I migliori quindici film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i film trasmessi da canali non a pagamento.
1. THE WRESTLER, Sky Cinema Hits, h. 21,15.
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2. Clodia/Fragmenta, RaiTre, h. 1,15. FREE
3. Suspiria, Rai Movie, h. 22,50. FREE
4. Hellraiser, Steel, h. 22,50.
5. Il silenzio degli innocenti, MGM Channel, h. 22,55.
6. Oliver Twist, Retequattro, h. 21,10. FREE
7. Dorian Gray, Sky Cinema 1, h. 0,10.
8. Milk, Sky Cinema Hits, h. 0,50.
9. Delta Force, Sky Cinema Max, h. 0,35.
10. Come uccidere vostra moglie, Sky Cinema Classics, h. 23,05.
11. Hamlet 2000, Studio Universal, h. 23,05.
12. Roma a mano armata, Iris, h. 21,00. FREE
13. Oggi sposi, Sky Cinema Italia, h. 23,15.
14. Baby’s Room – La stanza del bambino, Rai Movie, h. 0,25. FREE
15. Nikita, Retequattro, h. 23,55. FREE
Commento:
1. The Wrestler. Leone d’oro a Venezia 2008 e gran successo in tutto il mondo. Soprattutto, resurrezione di Mickey Rourke, recuperato da Darren Aronofsky per l’indimenticabile protagonista, un ex campione di wrestler oltre il viale del tramonto che per sopravvivere si esibisce nei circuiti più periferici e scalcinato. Il gusto forte, barocco-pop, quasi heavy metal di Aronofsky trova la sua perfetta espressione in questo film (intanto il suo ultimo film, Black Swan, sta razziando in America nominations a ogni premio possibile e incassando moltissimo).
2. Clodia/Fragmenta. Un film del miniciclo che Fuori Orario, la meritoria fascia notturna curata da Enrico Ghezzi su RaiTre, ha dedicato in questi giorni a Francesco (Franco) Brocani, nome storico del nostro underground, film-maker artisticamente nato nel clima dell’avanguardia romana anni Sessanta. Già sodale e collaboratore di Mario Schifano, Brocani realizza nel 1981 con questo Clodia/Fragmenta uno dei suoi risultati esemplari. Clodia, la donna amata da Catullo e da lui cantata come Lesbia, diventa nel film una sfuggente creatura che ama – in una sorta di rifrazione-moltiplicazione psichica – una donna e un uomo che portano il suo stesso nome, il tutto in uno spazio-tempo che non è né quello dell’antica Roma né quello della modernità, semmai una dimensione sospesa. Ogni usuale coordinata narrativa viene meno per lasciare il posto a una rappresentazione non-lineare che procede per accumulo e accostamento di frammenti e che si sublima in pura visualità. Un altro cinema.
3. Suspiria. Uno dei vertici di Dario Argento, e film che segnò nel 1977 la sua svolta dal thriller all’horror. In un sinistro collegio tedesco ne succedono di ogni, fanciulle scomparse, uccise, torturate. Si scoprirà che le streghe non solo son tornate, ma sono molto vicine. Visto nella versione restaurata appare splendente di colori caramellati e pastellati (rosa candy, salmone) eppure inquietanti. Cast memorabile, non tanto per la poco espressiva protagonista Jessica Harper, che veniva dal Fantasma del palcoscenico di Brian De Palma, quanto per Stefania Casini, Miguel Bosé ragazzino, la langhiana Joan Bennett, Alida Valli e Daria Nicolodi (mamma di Asia Argento e qui anche sceneggiatrice oltre che interprete). Un classico.
4. Hellraiser. A tutt’oggi il film più famoso di Clive Barker, guru dell’horror e, prima che regista di film come questo, scrittore acclarato. Quando Hellraiser apparve – era la fine degli anni Ottanta – segnò uno spartiacque, perché esplicitamente e consapevolmente trasformava l’horror in una parabola di estremismi sessuali. Frank, un uomo che pone la ricerca del piacere come proprio obiettivo, viene risucchiato in un mondo infernale dove si praticano supplizi di ogni tipo. Ne diverrà vittima e nello stesso tempo ne verrà contaminato irreversibilmente. Riemergerà in questo mondo, ma porterà con sè quelle pratiche degli abissi. Metafora fin troppo trasparente delle rivoluzioni sessuali (e della discesa nell’inconscio) che hanno caratterizzato l’Occidente tra anni Sessante e Ottanta. Ideologicamente datato, ma a suo modo un classico.
5. Il silenzio degli innocenti. Cinque Oscar, lancio definitivo di Jodie Foster e Anthony Hopkins nel Walhalla delle superstar. A tutt’oggi, anche la miglior riuscita di Jonathan Demme, che fissa addirittura un nuovo paradigma del noir e della crime-story raccontando di Hannibal Lecter, il mostro cannibale incarcerato con tanto di mordacchia onde non divori altre vittime, che viene interpellato dalla detective Clarice (Jodie Foster) perché la illumini su un altro serial killer in libertà e la aiuti a catturarlo. Il rapporto sadomaso, ma anche di stima e perfino affetto, tra Hannibal e la fanciulla è la cosa migliore del Silenzio degli Innocenti, quello che lo eleva oltre la serialità del genere. Finale strepitoso, con Lecter che dai Caraibi telefona a Clarice annunciandole il suo prossimo pasto.
6. Oliver Twist. Versione 2005 del classico di Charles Dickens sull’infanzia sfruttata e infelice. La cosa interessante è che stavolta alla regia c’è Roman Polanski, che ci butta dentro i suoi fantasmi di bambino rinchiuso dai nazisti nel ghetto di Cracovia. Un flop al box office, ma assolutamente imperdibile per chi (come me) ama Polanski. E Dickens è Dickens, non si può discutere.
7. Dorian Gray. La versione cinematografica più recente del romanzo di Oscar Wilde, con ottimo co-protagonista Colin Firth (occhio, Firth è il maggior favorito per i prossimi Oscar per la sua performance in The King’s Speech). A rivederlo oggi, il mélo di Wilde ci appare più fiammeggiante che mai, e più attuale che mai con la sua ossessione per l’eterna giovinezza. La trovata drammaturgica, un ritratto che invecchia al posto del suo possessore, è geniale.
8. Milk. Vita e ascesa politica di Harvey Milk, militante dei diritti gay nella San Francisco primi anni Settanta: dalla lotta all’omofobia nell’allora neascente movimento omosessuale fino alla conquista di una carica nell’amministrazione cittadina. Un nemico politico lo ucciderà a colpi di pistola. Gus Van Sant, in uno dei suoi film meno personali e più mainstream, ricostruisce fedelmente la parabola di Milk e, per quanto faccia (la ricostruzione del mondo gay d’epoca è accurata e credibilissima), non riesce a evitare l’agiografia. Milk è un santino, aggiornato ai tempi dei diritti e alla sensibilità politicamente corretta, ma pur sempre un santino. Secondo Oscar, forse esagerato, a Sean Penn.
9. Delta Force. Cult assoluto della serata. Action del produttore – qui anche regista – israeliano Menahem Golan, l’uomo che con la sua Cannon Film tra anni Settanta e Ottanta cercò di conquistare il mercato mondiale dei film popolari e di genere. Un gigante del cinema di intrattenimento, un personaggio romanzesco, bigger than life, che il festival di Locarno 2010 ha giustamente celebrato assegnandogli il premio Raimondo Rezzonico per il miglior produttore indipendente. Questo è uno dei suoi film di maggior successo. Delta Force è la squadra di specialisti che riesca a liberare gli ostaggi di un aereo dirottato da terroristi mediorientali. Cast incredibile: Chuck Norris, Lee Marvin e perfino Hanna Schygulla.
1o. Come uccidere vostra moglie. Giallo-rosa del 1965 diretto da Richard Quine con Jack Lemmon, uno dei re del genere. Ma l’unico motivo per cui val la pena guardarlo oggi è che c’è una giovane Virna Lisi, di sovrumana bellezza, nella sua trasferta a Hollywood dove cercarono di lanciarla – per via della biondità – nientemeno che come nuova Marilyn. Il film fu un flop e Virna Lisi tornò in Italia. Lei ha sempre raccontato di essere fuggita a gambe levate dal sistema dei grandi studios che la volevano ingabbiare in uno stereotipo inaccettabile.
11. Hamlet 2000. Amleto, non più a Elsinore ma nel building newyorkese di una multinazionale. Intrighi e congiure all’ombra del dollaro. Attualizzazione senza pudori della più famosa tragedia shakespeariana, che però resiste – immensa com’è – anche a questo trattamento. Il risultato è assai discutibile, però il film (anno 2000) è una stravaganza che merita di essere vista. Dirige Michael Almereyda e il cast allinea nomi di rispetto, da Ethan Hawke pallido prence a Sam Shepard papà fantasma, passando per Julia Stiles come Ofelia e Bill Murray come Polonio.
12. Roma a mano armata. Poliziottesco del 1976, dunque nella fase già matura del genere, diretto da Umbero Lenzi, uno dei migliori e più eclettici autori del nostro cinema-bis. Il gran motivo di interesse di Roma a mano armata sta tutto nella contrapposizione tra due icone filmiche di quegli anni, da una parte Maurizio Merli come durissimo poliziotto dai modi spicci e dall’altra Tomas Milian nei panni del Gobbo, viscerale, istintuale malavitoso di borgata. Due attori opposti come approccio interpretativo, ma anche tipi maschili agli antipodi, il biondo e il moro, il quasi nordico e il latino. Ed è dalla incessante tensione tra queste polarità che il film prende corpo e si fa spettacolo.
13. Oggi sposi. Uno dei film che negli ultimi anni hanno cercato di traghettare il cinema popolare italiano dal cinepanottismo verso lidi meno beceri e più fini. Se il campione di questo filone è Giovanni Veronesi, nel gruppo va inserito anche Luca Lucini, il regista di La donna della mia vita, discreto successo di questa stagione con quasi tre milioni di euro al box office. In Oggi sposi, cinecommedia in quattro episodi, Lucini ci racconta con l’aiuto di uno dei migliori sceneggiatori in circolazione, Fabio Bonifacci, il bel matrimonio all’italiana in questi anni zero. Il meglio è l’episodio di Luca Argentero sposo della figlia dell’ambasciatore indiano che deve convincere il papà contadino (Placido) ad accettare le nozze indù. Si sorride e spesso si ride.
14. Baby’s Room – La stanza del bambino. Una giovane coppia si trasferisce in una nuova casa (ma quante case e quanti traslochi ci sono nei film horror?) con il loro pupo: lo lasceranno tutto solo nella sua stanzetta, sorvegliandolo però con un monitor. Ed è attraverso quello che il papà sente strane voci e avverte presenze che nulla c’entrano con il bambino. È solo l’inizio di un’escalation di terrore. Uno degli episodi, e secondo molti fan il migliore, della serie cinetelevisiva spagnola Film per non dormire. Dirige Alex De La Iglesia, regista talentuoso che certo non ama le mezze misure e che spesso e volentieri scivola nel laido, vedi i suoi La comunidad e Crimen perfecto, vedi anche quel Balada triste de trompeta che all’ultima Mostra di Venezia si è portato a casa ben due premi (nei cinema italiani lo vedremo l’8 aprile con l’assurdo titolo Ballata dell’odio e dell’amore).
15. Nikita. Non la serie tv, ma il film di Luc Besson del 1990 che ne fu l’origine e la matrice. Nikita (una strepitosa Anne Parillaud) è una povera tossica che finisce in galera e viene recuperata e riprogrammata psicologicamente perché doventi una macchina per uccidere in mano ai servizi segreti. Quando Besson ancora costruiva storie e soprattutto personaggi, e non videogame su grande schermo come fa da un po’ di anni in qua.
La classifica prosegue con:
16. Le regole dell’attrazione, Premium Cinema Emotion, h. 0,20.
17. Appaloosa, RaiTre, h. 21,05. FREE
18. Il cavaliere della valle solitaria, Studio Universal, h. 21,00.
19. Palmetto, Premium Cinema, h. 1,05.
20. Derailed – Punto d’impatto, Rai4, h. 21,10. FREE
21. Per grazia ricevuta, Cult, h. 21,00.
22. Ogni maledetta domenica, Joi, h. 21,00.
23. Una notte al museo, Italia 1, h. 23,30. FREE
24. Eccezzziunale veramente. Capitolo secondo…me, Rai Movie, h. 21,00. FREE
25. Pizza Connection, Sky Cinema Mania, h. 1,00.
26. Il coraggio delle aquile, Sky Cinema Family, h. 0,45.
27. Kissing Jessica Stein, Rai4, h. o,00. FREE
28. Timeline, Italia 1, h. 21,00. FREE
29. Elf, Sky Cinema Family, h. 22,50.
30. Madagascar 2, Sky Cinema Hits, h. 23,10.
31. Roba da ricchi, Cult, h. 23,00.
32. Riflessi in uno specchio scuro, MGM Channel, h. 21,00.
33. Il profumo del mosto selvatico, Sky Cinema Family, h. 21,00.
34. Hurricane, Sky Cinema Mania, h. 22,30.
35. Io, loro e Lara, Premium Cinema, h. 23,00.
36. I tartassati, Sky Cinema Italia, h. 23,05.
37. Una calibro 20 per lo specialista, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
38. Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana, Sky Cinema Max, h. 21,00.
39. Con Air, Premium Cinema, h. 21,00.
Commento su alcuni titoli: Un film di un ex collaboratore di Tarantino, Roger Avary, tratto da un libro di Bret Easton Ellis (Le regole dell’attrazione); il bellissimo western diretto qualche anno fa da Ed Harris, che ne è anche il protagonista insieme a Viggo Mortensen (Appaloosa); un altro western, ma stavolta si tratta di un classicissimo anni Cinquanta con Alan Ladd e la regia di George Stevens (Il cavaliere della valle solitaria); la strana escursione americana del regista tedesco Volker Schlöndorff in una commedia nera in stile fratelli Coen (Palmetto); un poliziesco di tormenti e dannazioni diretto da Sidney Lumet, con Sean Connery (Riflessi in uno specchio scuro); l’ultimo Verdone, con lui prete alle prese con la bellissima Laura Chiatti (Io, loro e Lara). Per saperne di più di ogni film, cliccare il relativo link.
Una risposta a FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 15 (lunedì 17 gennaio 2011)