FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (sabato 12 febbraio 2011)

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

IMPERDIBILI
1. Avatar, Sky Cinema 1, h. 21,10.
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2. Bastardi senza gloria – Inglorious Basterds, Joi, h. 22,45.
3.
Breach – L’infiltrato, Rai Movie, h. 22,35. FREE
4. Inferno, Sky Cinema Classics, h. 22,50.
5. Cacciatore di teste
, Iris, h. 0,45. FREE
6. Tutto su mia madre
, Premium Cinema, h. 0,50.
7. El dia de la Bestia, Rai Movie, h. 0,20. FREE
8. Together
, Iris, h. 22,50. FREE
9. La dura verità
, Sky Cinema Family, h. 22,25.
10. Frenzy
, Premium Cinema Energy, h. 23.10.
Commento:
1. Avatar, Sky Cinema 1, h. 21,10. La prima televisiva il 31 gennaio ha fatto il record d’ascolti per un canale satellitare, a conferma che Avatar continua a essere il film dei primati. Da qualuque parte lo si prenda un film evento, epocale, quello che ha stabilito il maggior incasso nella storia del cinema arrivando a realizzare, anche grazie al 3D e al circuito Imax, oltre due miliardi di dollari worldwide, per essere esatti 2.021.699.345 (dati presi dal sito Mojo Box Office). Cifra paurosa. Ma epocale Avatar lo è anche per l’uso della tecnologia e degli effetti speciali, mai così grandioso e consapevole e mai così ben finalizzato alla narrazione, che lo trasforma in esperienza polisensoriale per il nuovo, scafatissimo spettatore globale, ormai aduso a (ir)realtà virtuali e mondi paralleli grazie alla dilagante digitalizzazione. James Cameron confeziona l’ennesimo dei suoi prodotti ad altissima spettacolarità, aggiungendovi quel senso del mistero, dell’alterità, degli universi inesplorati che lo ha sempre attratto, fin dai tempi di Abyss. Questo Avatar è una fantasmagoria barocca che non si nega nulla per risucchiare dentro di sè lo spettatore e immergerlo in un modo di sogni, incubi e visioni. Cameron in questo è il più grande, non c’è George Lucas che tenga al confronto, e i tanti signori e signorotti del gigantismo cinematografico, da Peter Jackson a Terry Gilliam a Tim Burton, al suo confronto sembrano ragazzetti che giocano con le figurine. Davvero, e non è solo uno slogan promozionale, Avatar ha spinto parecchio in là i confini del cinema, e ha segnato uno spartiacque. C’è un prima e un dopo-Avatar, piaccia o meno. Quel che riesce meno bene a James Cameron è mettere in piedi una storia all’altezza della messinscena. Se la trovata degli avatar fabbricati in laboratorio perché attraverso di loro gli umani possano sbarcare sul pianeta Pandora è geniale, quel che segue lo è meno. Il paradisiaco pianeta ove gli abitanti sono blu e puri e buoni, e tutti vivono in armonia con la natura in una specie di ecosistema globale in cui ogni cosa è interconnessa all’altra, è per dirla tutta una stupidata, l’ennesima proiezione delle utopie organiciste, comunitaristiche, ecologiste che da qualche decina d’anni a questa parte ci affliggono. Così come è ridicola la demonizzazione degli umani e dei loro apparati politico-militari (che adombrano la potenza imperiale americana), che vogliono colonizzare Pandora per poter mettere le mani su certe preziose miniere. Ma dài. Messo in cantiere nei momenti più critici dell’intervento americano in Irak, Avatar è apparso un manifesto pacifista-ecologista molto antibushiano e già molto politically correct e obamiano. Certe sequenze sono ridicole e imbarazzanti, come i pandoriani allacciati in circolo per trasmettere l’energia mentale. Ma che importa, quel che conta è il senso del meraviglioso che Cameron riesce a comunicarci.
2. Bastardi senza gloria – Inglorious Basterds , Joi, h. 22,45. Travolgente Tarantino, un capolavoro che è un omaggio al cinema tutto, quello di genere dei B-movie bellici all’italiani (Quel maledetto treno blindato di Castellari) come dei bergfilm tedeschi degli anni Trenta. Quentin reinventa e piega a sè la Storia della seconda guerra mondiale, inventandosi un finale con Hitler che non c’è mai stato nella realtà. Una brigata di ebrei si infiltra oltre le linee tedesche per sabotare il nemico. Un pugno di bastardi senza gloria, la metà di una sporca dozzina fatta da bravacci che non si fermano davanti a niente. Ma quello che impressione è lo smisurato amore per il cinema di Quentin, qui all’apice del suo furore citazionista. Grandissimo, certo. Ma viene il dubbio che Tarantino si sia ormai infilato in un circolo vizioso autistico fatto di passioni e ossessioni personali e che ogni contatto con la realtà e l’oggi si sia dissolto. Come Fellini che si rinchiudeva nel suo studio di Cinecittà e lì ricreava il suo mondo di cartapesta senza più rapporti con l’esterno. Credo, temo, che Tarantino sia giunto alla stesso grado di solipsismo e autoreferenzialità. Spero che il suo prossimo film mi smentisca.
3. Breach – L’infiltrato, Rai Movie, h. 22,35. Piccolo, trascurato, sottovalutato spy-movie del 2007, da ripescare e da vedere. Un film che si muove sulla sottile linea grigia che separa lealtà e tradimento, innocenza e colpa, verità e inganno. Un giovane agente dell’Fbi (un sorprendentemente bravo Ryan Philippe) viene mandato sotto copertura a sorvegliare un veterano del Bureau sospettato di passare da decenni informazioni ad altri paesi (la Russia pre e post-sovietica?). Si crea imprevedibilmente un legame di reciproco rispetto, anche di amicizia, forse l’anziano intuisce di essere sorvegliato, forse il ragazzo spera che il collega sia innocente. Ma ognuno farà il suo gioco e la sua parte, fino all’inevitabile conclusione. Suspense puramente psicologica, un senso continuo di oppressione e di minaccia, l’attesa angosciosa che la violenza esploda. Un kammerspiel fatto di scarne parole, silenzi, pause, sguardi, sospetti, allusioni.
4. Inferno, Sky Cinema Classics, h. 22,50. Girato da Dario Argento nel 1980, un paio di anni dopo Suspiria, di quel gran film replica il cima horrorifico-satanico, anche se non ne raggiunge il livello. Entrano in scena le Tre Madri, guardiane delle porte del’Inferno dislocate in vari punti del globo, che Argento riprenderà quasi trent’anni dopo in La terza madre. Una ragazza newyorkese (Irene Miracle) è convinta di abitare in un palazzo newyorkese che è in realtà uno degli ingressi agli inferi. Scrive al fratello a Roma, e l’incubo prende corpo anche lì, in una specie di staffetta della paura, di contagio da un punto all’altro del pianeta. Argento perfettamente in controllo della sua materia e ancora capace di orrificare come si deve lo spettatore senza perdere di vista lo stile. Cast di culto: Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi, Alida Valli ormai attrice-feticcio argentiana dopo Suspiria. E Leopoldo Mastelloni, Gabriele Lavia, perfino Anja Pieroni allora legatissima a Bettino Craxi. Marco Giusti sostiene nel suo Stracult. Dizionario dei film italiani che alcune scene le avrebbe girate addirittura Mario Bava (chissà, forse per dare una mano al figlio Lamberto, aiuto-regista del film). Esiste anche una foto che ritrae i due Bava con Argento sul set, e qualche sito aggiunge che Bava sr. si occupò di alcuni effetti speciali.
5. Cacciatore di teste, Iris, h. 0,45. Ha quarant’anni, è un tecnico qualificato con un buon tenore di vita, ma perde il lavoro ‘causa ristrutturazione’. Trovarne un altro è quasi impossibile, così gli viene la malsana idea di ammazzare i concorrenti che potrebbero portargli via l’agognato posto. Paradossale, ma neanche troppo. Una perfetta storia contemporanea girata da Costa-Gavras nel 2005 e più che mai attuale. Il regista franco-greco sceglie i toni della drak comedy per lui inusuali, ma dirige sempre da par suo, con piglio e vigore. Film silenziato e rimosso, da vedere.
6. Tutto su mia madre, Premium Cinema, h. 0,50. Il maggior successo di sempre di Pedro Almodóvar, 100 milioni di dollari incassati worldwide, Oscar come migliore film straniero (anche se non riuscì a portarsi via la Palma d’oro a Cannes, che andò ai fratelli Dardenne per il bellissimo Rosetta). Tutto su mia madre sdogana definitivamente il Maestro della Mancha da autore di nicchia, per quanto amplissima, ad autore mainstream quasi per famiglie. Nel film ci sono tutti gli elementi tipici del suo cinema, quelli che lo rendono riconoscibile e unico: le contorte storie familiari, le disgrazie, i lutti, le trasgressioni sessuali con abbondanza di travestiti e transgender (compreso un padre che cambia sesso), però depotenziati e aggraziati (non a caso il personaggio chiave si chiama Agrado) a uso del pubblico medio. Questo è il pregio e anche il limite di un film furbissimo e perfetto, un mélo costruito senza il minimo sbandamento, una macchina narrativa irresistibile. Fin troppo.
7. El dia de la Bestia, Rai Movie, h. 0,20. Come ho già scritto in questo blog, detesto lo spagnolo Alex De La Iglesia e il suo cinema turpe, sordido e sguaiato. Eppure la giuria veneziana presieduta da Mister Tarantino ha assegnato lo scorso settembre ben due premi al suo tremendo Balada triste de trompeta, di imminente uscita in Italia (l’8 aprile) con il titolo di Ballata dell’odio e dell’amore (ma non si poteva tenere l’originale?). Se segnalo in questa lista il suo El Dia de la Bestia è perché Alex De La Iglesia è autore oggi al suo massimo, premiato e stracitato e molto mediatizzato. Dunque da conoscere, che i suoi film piacciano o dispiacciano. Guardiamoci allora questo suo horror anni Novanta intriso di satanismo, sangue e pseudoesorcismi con Anticristo incombente sul Natale. Guardate e magari sappiatemi dire. Grazie.
8. Together, Iris, h. 22,50. Si parlò molto di Together, del regista svedese Lukas Moodysson, quandò uscì una decina di anni fa. Poi più nulla, sparito, silenziato. Adesso che rispunta in tv, merita una visione questa storia che ricostruisce l’epopea delle comuni anni Settanta (nota per chi non c’era: chiamavasi comune la coabitazione di più persone sotto lo stesso tetto non unite da legami di sangue ma di amicizia, affinità ideologica, amore, sesso. Nelle esperienze più estreme si predicava e si metteva in pratica la dissoluzione della coppia e della famiglia tradizionali, “superandole” con la comunione non solo dei beni e dei soldi, ma anche dei corpi e dei partner sessuali). Il tema, datatissimo ma ancora bollente e imbarazzante, è trattato da Moodysson in chiave di commedia e con un certo garbo. Della serie, quei folli, tremendi, insostenibili anni Settanta.
9. La dura verità, Sky Cinema Family, h. 22,25. Continuiamo a ripeterci: ma dov’è finita la commedia sofisticata di una volta? Quella alla George Cukor e Howard Haks, quella con Cary Grant, Katharine Hepburn, Rosalind Russell, ecc. Bene, questo La dura verità, anno 2009, regia di Robert Luketic e sceneggiatura tutta femminile (Nicole Eastman, Karen McCullah Lutz e Kirsten Smith), prende a riferimento quei modelli gloriosi e cerca esplicitamente di rifarli. Siamo alla guerra dei sessi, come in La signora del venerdì, come in La costola di Adamo o Susanna!, solo che qui al posto dei divi mitologici della Golden Hollywood ci sono Katherine Heigl (brava e con il fisico del ruolo, ma non proprio un mostro di simpatia) e il macho Gerald Butler reduce dalla Sparta di 300. Storia abbastanza complicata di due professionisti della tv, lei produttrice di un talk in calo di ascolti, lui opinionista. Sull’amore e sul sesso hanno idee opposte, e lo scontro è feroce. Ma provate a indovinare come va a finire. Se non si pensa troppo ai capolavori del passato, ci si può anche divertire e apprezzare lo sforzo di attori e autori.
10.
Frenzy, Premium Cinema Energy, h. 23.10. Del 1972, è il penultimo film di Alfred Hitchcock. Non piacque a nessuno allora, né ai critici né al pubblico, e si ebbe l’impressione che il Gran Maestro del thriller fosse ormai sconnesso dalla contemporaneità, incapace di intercettare i nuovi gusti del pubblico, ancorato a un cinema cristallizzato e quasi ossificato. Visto oggi, Frenzy invece migliora, nel suo gioco squisitamente hitchcockiano dell’innocente inseguito e braccato che cerca di uscire dai guai. Un ex aviatore della Raf viene scambiato per un maniaco sessuale e ingiustamente condannato per una serie di omicidi, evade e scoverà il colpevole. Con Jon Finch, che l’anno prima era stato il Macbeth di Polanski.

CONSIGLIATI
11. The Newton Boys, Sky Cinema Mania, h. 23,00.
12. Magdalene, Cult, h. 21,00.
13. 28 giorni dopo, Sky Cinema Max, h. 0,25.
14. Nenè, Cult, h. 0,50.
15 ex aequo. Mr. Smith va a Washington
, Sky Cinema Classics, h. 0,45.
15 ex aequo. L’ultima tentazione di Cristo
, Studio Universal, h. 0,50.
Commento:
11.  The Newton Boys, Sky Cinema Mania, h. 23,00. Chi ama Richard Linklater, il regista di Prima dell’alba e Prima del tramonto, non si perda questo suo misconosciuto gangster-movie del 1998. Ricostruzione della carriera criminale di una banda di fratelli nell’America dei ruggenti Twenties. Con Ethan Hawke, l’attore-feticcio di Linklater, e un Matthew McConaughey ancora sopportabile.

12. Magdalene, Cult, h. 21,00. Il film di Peter Mullan che, a sorpresa, si portò via il Leone d’Oro a Venezia 2002. Com’erano orrendi quei collegi chiamati Case Magdalene dove fino agli anni Sessanta nell’Irlanda più retriva venivano confinate le ragazze colpevoli di cattivi comportamenti sessuali, o magari vittime di stupri o solo di circostanze sfortunate, acciocchè venissero rieducate alla virtù e redente dal vizio. Tenutarie di queste case ai confini con il lager erano suore sadiche e inflessibili, così almeno ce le dipinge questo film che fece palpitare di indignazione i critici e gli spettatori più ferventemente anticristiani e antipapisti. A me non è mai piaciuto granchè, così rozzo e astutamente politically correct.
13. 28 giorni dopo, Sky Cinema Max, h. 0,25. Dopo The Millionaire, ecco in questa serata televisiva un altro film di Danny Boyle, quello che segna nel 2002 la sua conversione al genere fantascientifico. Lontano dai climi del suo folgorante esordio Trainspotting, il regista inglese filma una storia di virus letali sfuggiti ai ricercatori (per colpa di un commando di fanatici animalisti) che li stavano analizzando. La nuova peste distrugge Londra e l’Inghiltera, trasforma gli umani in bestie violente. Sci-fi che esula dal genere per farsi, anche al di là del volere del regista, cinema autoriale. Poco visto in Italia. Attenzione, fa paura, paura vera.
14. Nenè, Cult, h. 0,50. Per capire davvero cosa siano stati i nostri anni Settanta, gli anni della caduta di ogni totem e tabù sociale, sessuale, politico, esistenziale, morale, gli anni di ogni infrazione possibile e della cancellazione di ogni limite, bisogna vedere certi film. Salò-Sade di Pasolini per esempio, o anche più modestamente questo Nenè che Salvatore Samperi gira nel 1977 da un romanzo di Cesare Lanza. Una storia ove si racconta di un bambino e della sua scoperta del mondo dei grandi e del sesso attraverso la vicinanza alla cugina adolescente Nenè. Siamo nel 1948, sullo sfondo c’è la politica con la grande svolta della vittoria democristiana alle elezioni, ma l’attenzione è tutta per i personaggi. Film maledetto, rimosso, dimenticato, sepolto negli archivi della produzione e riesumato in anni recenti. Film non dico realizzabile, ma neppure pensabile e proponibile oggi. Ma questi erano, sono gli anni Settanta, bellezza.
15 ex aequo. Mr. Smith va a Washington, Sky Cinema Classics, h. 0,45. Mitico Frank Capra del 1939 con un memorabile James Stewart nella parte dell’onesto e ingenuo cittadino che si ritrova a combattere la corruzione politica. Un film che spiega l’America meglio di cento trattati sociologici. Utile ancora oggi per capire il fenomeno Obama.
15 ex aequo. L’ultima tentazione di Cristo, Studio Universal, h. 0,50 . Un Cristo carnale, e l’ultima tentazione è la Maddalena. Il tutto molto prima dei deliri sullo stesso tema del Codice da Vinci. Allora, 1988, fu preceduto da polemiche feroci, accuse di blasfemia e quant’altro. Così il trambusto finì col sommergere l’opera, firmata pur sempre da un grande come Martin Scorsese. Una lettura revisionistica e modernistica di Cristo, più umano che divino, che allora sembrava avanguardistica e oggi appare vetusta e polverosa. Willem Dafoe è Cristo.

INTERESSANTI
16. Il vizietto, Cult, h. 23,30.
17. Kalifornia, Studio Universal, h. 22,45.
18. Donne di piacere
, Sky Cinema Mania, h. 21,00.
20. Una notte al museo
, Italia 1, h. 21,10. FREE
21. Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia
, Iris, h. 21,00. FREE
22. La brigata del diavolo
, MGM Channel, h. 0,50.
23. Ti odio, ti lascio, ti…
, Mya, h. 22,45.
22. La matassa
, Sky Cinema Hits, h. 23,00.

VEDIBILI
24. Generazione mille euro, Premium Cinema Emotion, h. 0,50.
25. La scuola della violenza
, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
26. L’incredibile viaggio della tartaruga
, RaiTre, h. 21,30. FREE
27. La liceale, il diavolo e l’acquasanta
, 7 Gold, h. 23,30. FREE
28. La vendetta dell’uomo chiamato cavallo
, MGM Channel, h. 21,00.
29. Questo e quello
, Sky Cinema Mania, h. 22,55.
30. Mr. Brooks, Retequattro, h. 23,35. FREE
31. Nemici – Una storia d’amore, Cult, h. 1,00.

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