FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (lunedì 14 febbraio 2011)

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

IMPERDIBILI
1. Anna dei miracoli, MGM Channel, h. 22,30.
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2. I guerrieri della notte, Sky Cinema Mania, h. 0,35.
3. Green Zone, Premium Cinema, h. 21,00.
4. Blood Simple, Rai Movie, h. 0,20. FREE
5. Vacanze romane, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
6. Heat – La sfida
, Retequattro, h. 21,10. FREE
7. La bella e la bestia
, Disney Channel, h. 22,55.
8. Tim – Un uomo da odiare
, Fantasy Channel, h. 22,00.
9. La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, RaiTre, h. 21,05. FREE
10. Il vizietto
, Cult, h. 0,40.
Commento:
1
. Anna dei miracoli, MGM Channel, h. 22,30. Gran film di Arthur Penn del ’62 che procurò l’Oscar, strameritato, ad Anne Bancroft. La quale è una governante-badante-infermiera-psicologa che si occupa di una bambina sordocieca chiusa in un autismo distruttivo, ribelle e anche capriccioso. Oppressi dal senso di colpa, i genitori le consentono tutto, compresi i comportamenti più selvaggi. La governante Anna ingaggerà con lei un confronto-dialogo che è anche un furioso scontro perché la bambina riesca a collegarsi al mondo, a comunicare, a capire il perimetro della sua azione e le regole della convivenza. Bellissimo bianco e nero, poca condiscendenza politically correct (allora, fortunatamente, neanche era stata fondata la categoria della politically correctness), e un racconto forte e perturbante dominato dai corpo a corpo tra Anna e Helen. Sta qui, in questo linguaggio tutto fisico allora inedito o quantomeno fortemente censurato, la carica innovativa del film di Arthur Penn, che anticipa molto di quello che accadrà di lì a poco nel cinema e nel teatro (il Living Theater di Julian Beck, ad esempio). Importante. Ricordo che i critici italiani allora lo massacrarono, non capendoci niente, come spesso capitava (e capita ancora) di fronte a certo cinema americano impregnato di quella fiducia nelle umane possibilità, nella potenza del fare, del tutto estranea a noi scettici italo-europei. Oscar, oltre che alla Bancroft, anche alla ragazzina Patty Duke.
2. I guerrieri della notte, Sky Cinema Mania, h. 0,35. Io lo amo molto, fin da quando uscì, anno 1979. Sensazionale film di strada di Walter Hill, ispirato nientemeno che all’Anabasi di Senofonte (a dimostrazione che le storie che funzionano sono eterne), mette in scena la guerra urbana tra gang in una magnifica, pericolosa New York notturna. Una banda rimane tagliata fuori dal proprio territorio, per ritornarci deve riattraversare la città e le sue aree controllate da gang rivali, in un viaggio avventuroso che tiene avvinto lo spettatore e non gli dà tregua. Western metropolitano che fondò e codificò un genere influenzando soprattutto l’allora nascente videomusica e l’estetica dei videogiochi. Epocale.
3. Green Zone, Premium Cinema, h. 22,54. Un altro Irak-movie (questo è dell’anno scorso) e un altro insuccesso di pubblico. L’unico film sulla guerra di Baghdad e dintorni che finora sia andato abbastanza bene è The Hurt Locker di Kathryn Bigelow, e anche quello, nonostante gli Oscar guadagnati, non ha certo fatto esplodere il box office. Il pubblico non ne vuole sapere, forse quella guerra remota, in un paese estraneo, è troppo impopolare o forse, al contrario, l’anti-interventismo e perfino l’autodenigrazione di gran parte dei film americani sull’Irak hanno alla fine irritato e stancato. Fatto sta che non hanno sfondato con questo Green Zone (il riferimento è alla zona protetta di Baghdad dove ci sono le istituzioni e i vari headquarters) nemmeno il regista Paul Greengrass e un divo come Matt Damon. Eppure dal loro collaudato sodalizio erano già nati grandi successi come il secondo e il terzo Bourne. Damon è un ufficiale che nella Baghdad del 2003 è incaricato di indagare sulle più che mai misteriose armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Si renderà conto però strada facendo che c’è dell’altro in ballo, che varie forze stanno giocando sulla sua testa e sulla sua pelle una sporca partita. Benissimo girato, avvincente (Greengrass è regista che sa il fatto suo, specie nelle scene d’azione), ma ambiguo e confuso. Come in tutti i recenti film bellici americani, c’è un eccesso di autocritica e di revisionismo, non si capisce più chi siano i buoni e i cattivi, con la conseguenza che lo spettatore non sa per chi tifare e dice no grazie.
4. Blood Simple, Rai Movie, h. 0,20. Esordio molto riuscito (siamo nell’anno 1984) dei fratelli Coen, che girano uno psycho-thriller assai citazionista e cinefilo su un sicario incaricato di far fuori una moglie traditrice e il suo amante. Ma gli sviluppi e il finale saranno a sorpresa. Incunabolo di parecchio del cinema successivo dei due fratelli di Minneapolis (molti i punti di contatto ad esempio con Fargo, con cui condivide la protagonista, Frances McMormand, moglie di Joel Coen).
5. Vacanze romane, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Audrey Hepburn principessa in visita a Roma fugge dalla noia dei cerimoniali per conoscere la città e la vita. Conoscerà anche un giornalista americano che la porterà in giro in Vespa e la farà innamorare. Classico assoluto della romantic comedy, girato con imprevedibile grazia da William Wyler nel 1953. Hepburn è meravigliosa, Roma è meravigliosa, quel giro in Vespa indimenticabile in quelle strade vuote e sconfinate e ancora senza macchine, Gregory Peck perfino meno legnoso e più sciolto del solito. Mitico, ma davvero. E come Audrey non se ne sono viste più (si prese l’Oscar, giustamente).
6. Heat – La sfida, Retequattro, h. 21,10. Film del 1995 che eleva il suo regista Michael Mann ai vertici di Hollywood. Grande guardie-e-ladri movie con Robert DeNiro che prepara un colpo e Al Pacino che cerca di fermarlo. Per tutti e due è una lotta contro il tempo e i propri limiti. La genialità sta nell’uso delle due massime star maschili di allora, DeNiro e Pacino, confrontandole soprattutto attraverso il serratissimo montaggio. Anzi, la vera narrazione, il vero film, il racconto che ci appassiona non è la crime story che si svolge sotto i nostri occhi, ma il confronto tra i due attori-mattatori: un combattimento gladiatorio con le armi (comprese le più letali) della recitazione, e senza esclusione di colpi.
7. La bella e la bestia, Disney Channel, h. 22,55. Uno i quei film che hanno riportato l’animazione Disney al centro dell’immaginario globale e del business hollywoodiano, dopo un lungo periodo di declino e oscuramento. Era il 1991 e La bella e la bestia, con una grafica revisionata secondo la lezione degli anime giapponesi, ribaltò molte convenzioni, compresa quella che il cartone fosse cosa solo da bambini, ridando così legittimità e credibilità a un genere che poi, negli anni a venire, avrebbe raggiunto vertici assoluti con i prodotti Pixar. Una ragazza entra nel palazzo del principe-bestia, di cui tutti hanno terrore, ma lei ne scoprirà le beltà segrete e lui scoprirà la possibilità di amare. Parabola archetipica sull’incontro tra l’armonico e il disarmonico, l’umano e il ferino. L’amore come necessaria conoscenza (anche) del lato selvaggio di sè, del belluino, dell’infernale e del mostruoso. Un perfetto racconto fiabesco-mitologico, e un po’ anche seduta psicanalitica.
8. Tim – Un uomo da odiare, Fantasy Channel, h. 22,00. Stracult. Un Mel Gibson ancora australiano e pre-Hollywood in un piccolo film girato in patria nel 1979 che fu un piccolo caso e un piccolo scandalo, e in Italia praticamente mai visto. Mel è un ragazzo sordomuto e con qualche ritardo mentale che si mantiene facendo il giardiniere. Si stabilirà tra lui e una cinquantenne cui cura il giardino, una donna sola dedita alla carriera, un’affinità che poi si trasformerà in un amore, naturalmente disapprovato e sabotato dal villaggio in cui vivono. Melodramma che ricorda Douglas Sirk, ma che già tiene conto della lezione di Fassbinder. Mel Gibson giovane, ça va sans dire, è di bellezza e sex appeal strabilianti, ed è anche bravo, lei è Piper Laurie, già vista in Lo spaccone e Carrie, lo sguardo di Satana.
9. La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, RaiTre, h. 21,05. Il film tedesco del 2005 che ha osato riproporre un Hitler protagonista, ripreso nella fase terminale della guerra, del suo sogno di potenza, della sua stessa vita. Quasi un docu, che racconta impassibilmente, fenomenologicamente, cronachisticamente l’uomo-demone che ha condotto la Germania nel precipizio. Scelta quasi obbligata, quella dello stile documentaristico, per non incorrere in una rete inestricabile di polemiche, interdetti, probizioni, censure. Nonostante la cautela di un approccio freddo e distanziante, il film causò lo stesso dibattiti incandescenti, e però fu un clamoroso successo di pubblico in patria. Segno che la Germania i suoi fantasmi li vuole vedere rappresentati, non cancellati e rimossi. Il film vale la visione per questo, più che per le sue qualità cinematografiche, che pure non sono disprezzabili. Interpretazione monumentale di Bruno Ganz.
10. Il vizietto, Cult, h. 0,40. Uno dei più sensazionali sucessi del cinema europeo dei tardi anni Settanta, un film che metteva in scena una coppia omosessuale e le sue piccole disavventure nello scontro con la normalità, e che genialmente però l’omosessualità la sdoganava, la depotenziava, la rendeva affabile e friendly, trasformandola in spettacolo per famiglie. Un prodotto dai meccanismi perfetti e quasi diabolici, da analizzare e perfino studiare nel suo riuscito tentativo di rendere accettabile ciò che non è (non era) socialmente accettato. Renato (Ugo Tognazzi) e Albin (un indimenticabile Michel Serrault) sono una felice e collaudata coppia gay tenutaria di un cabaret con uso di spettacolo a Saint-Tropez, La cage aux folles, di cui Albin en travesti è la star. Hanno un figlio, o meglio il figlio che Renato ebbe da una lontana avventura eterosessuale, il quale si fidanza con la figlia di un politico conservatore noto per le sue crociate moralizzatrici. Il guaio è che i genitori di lei hanno deciso di far visita ai consuoceri, e naturalmente il ragazzo non ha mai detto loro the ugly truth, l’orribile verità. Si appronta la messinscena, Renato si finge un diplomatico italiano, Albin la madre del ragazzo. Equivoci e colpi di scena a catena, in una commedia scatenata che ancora oggi si fa guardare con il massimo divertimento. Film che rivoluzionò il rapporto tra cinema e omosessualità, e influenzò sulla faccenda anche la sensibilità collettiva.

CONSIGLIATI

11. Straziami ma di baci saziami, Cult, h. 22,50.
12. Romanzo popolare
, Cult, h. 21,00.
13. The Reader – A voce alta
, Sky Cinema Hits, h. 22,50.
14. Ex, RaiUno, h. 21,10. FREE
15 ex aequo. California Suite
, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
15 ex aequo. Angelica e il Gran Sultano
, Sky Cinema Classics, h. 0,35.
Commento:
11. Straziami ma di baci saziami
, Cult, h. 22,50. Ottimo Dino Risi del 1968 e campione d’incasso dell’epoca. La genialata del film, scritto dal duo Age e Scarpelli, sta nel far dialogare i due proletari protagonisti, Nino Manfredi e Pamela Tiffini, con le parole delle canzoni. Una storia d’amore, quella tra il barbiere Marino e la marchigiana Marisa, travolgente e melodrammatica scandita da versi tratti da L’immensità (anzi, L’immenzità secondo pronuncia centro-italica dei due) e via cantando. Si ride molto. Se ricordo bene, Goffredo Fofi scrisse che il film veicolava una visione razzista del proletariato e, detto tra noi, qualche ragione ce l’aveva, pur esagerando coi toni sessantottardi dell’epoca. Allora Straziami ma di baci saziami mi sembrò divertente ma stranamente inattuale, come sfuocato e fuori tempo massimo, ritratto di un’Italia popolare che in quel 1968 non esisteva più e che intanto, insegnava Pasolini, stava subendo una mutazione antropologica. Quei personaggi con quella strana lingua dialettale-canzonettara erano proiezioni fantasmatiche del regista e dei pur bravissimi sceneggiatori, ma non corrispondevano alla realtà. Non più.
12. Romanzo popolare, Cult, h. 21,0o. Un Mario Monicelli primi anni ’70, con Tognazzi operaio sindacalista sposato a una Muti giovanissima di bellezza inimmaginabile. Ovvio che finirà in triangolo e lei cederà a un giovane Miche Placido, ancora nerocapelluto, di professione carabiniere. Jannacci canta Vincenzina, bellissima canzone. Reperto d’epoca. Allora Tognazzi, con quell’accento meneghino fintissimo che solo i cinematografari romani potevano inventarsi, mi sembrò incredibilmente miscast, chissà oggi (il problema dell’accento milanese non s’è mai risolto nel nostro cinema, vedi anche il disastro linguistico del recentissimo Vallanzasca di Michele Placido).
13. The Reader – A voce alta, Sky Cinema Hits, h. 22,50. Il film che, dopo svariate e infruttuose nomination, ha finalmente procurato un paio di anni fa a Kate Winslet l’Oscar come miglior attrice protagonista. Nella Germania postbellica una donna del popolo incontra un ragazzo, se lo porta a casa, ne diventa l’amante. Ma ne fa anche il suo lettore, colui che, a lei analfabeta, deve trasmettere la cultura dei libri. Emergerà poi il passato della donna, e sarà per il ragazzo diventato intanto uomo una scoperta sconvolgente. Non è molto piaciuto, qui in Italia. Film forse convenzionale, ma tra i pochi a cogliere lo smarrimento e i sensi di colpa e la voglia di dimenticare della Germania post nazista. Quel groviglio di pulsioni che raramente si è visto al cinema (penso a I sequestrati di Altona di De Sica). Per questo The Reader va visto.
14. Ex, RaiUno, h. 21,10. Fausto Brizzi, attualmente dominatore al box office con Femmine contro maschi, è uno degli uomini d’oro della nuova commedia italian style, quella che ha convinto la gente a tornare a vedere i nostri film e portato la produzione italiana alla quota strabiliante del 60 per cento degli incassi. Ex è una delle tappe della scalata di Brizzi, incominciata con Notte prima degli esami. Di due anni fa, è un film a più storie, accomunate dal tema della exietà sentimentale. Stuolo di divi e divetti di casa nostra, da Alessandro Gassman a Claudia Gerini a Cristiana Capotondi, Bisio, Proietti, Montesano.
15 ex aequo. California Suite, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Al Beverly Hills Hotel le storie parallele di quattro coppie alla vigilia degli Oscar. Film del 1978 diretto da Herbert Ross e scritto da Neil Simon, che ne è il vero autore. Come sempre in Simon, la commedia borghese si incattivisce un po’ (ma non troppo), inglobando anche toni del teatro popolare yiddisch. Dei quattro episodi, il migliore è quello con l’attrice inglese nominata all’Oscar, in preda a tutte le frenesie e le ansie dell’attesa. Lei è Maggie Smith, fantastica, che poi per questa interpetazione l’Oscar lo otterrà davvero, lui è Michael Caine, marito di facciata più attratto dai ragazzi che dalla moglie. Ma da vedere è anche l’episodio, con risvolti drammatici, interpretato da Jane Fonda e Alan Alda.
15 ex aequo. Angelica e il Gran Sultano, Sky Cinema Classics, h. 0,35. Scusate, ma io adoro Angelica e le sue avventure di qua e di là del Mediterraneo tra la Versailles di Luigi XIV, i peggiori pirati del Nordafrica e gli harem maomettani. Una saga che restituisce tutto il sapore di quegli anni tra Cinquanta e Sessanta in cui i coniugi Golon inventarono in romanzo il personaggio di Angelica e Bernard Borderie lo traspose in cinema. Anni in cui erano ancora consentiti ingenui ma avvincenti  feuilleton come questi, poi sarebbe arrivata la rupture sessantottina con la sua carica ideologica e tutto sarebbe cambiato. Questo quinto capitolo è l’ultimo della serie. Angelica, la sempre sexy e bionda Michèle Mercier, finisce nell’harem del re del Marocco, in una delle sue tante avventure e disavventure in terre arabe. Ci penserà il solito e sempre innamorato Robert Hossein a salvarla. Interessante dargli un’occhiata per vedere come allora si dipingesse il mondo islamico, ancora scrigno di esotiche pur se insidiose fascinazioni. Uscì nei cinema francesi nell’agosto del 1968, ma il pubblico ormai smagato e ideologizzato non lo accettò. Non ci sarebbe più stato un altro capitolo della saga. Finis Angelicäe.

INTERESSANTI
16. Un poliziotto scomodo, Iris, h. 23,05. FREE
17. Ray, Premium Cinema Emotion, h. 21,00.
18. Goodbye & Amen
, Iris, h. 0,50. FREE
19. Perfect Strangers, Rai Movie, h. 22,40. FREE
20. Ricatto d’amore, Sky Cinema Family, h. 21,00.
21. Codice: Genesi
, Sky Cinema 1, h. 21,10.
22. I love you, man, Sky Cinema Mania, h. 22,45.
23. The Mudge Boy, MGM Channel, h. 0,20.
24. Quando la moglie è in vacanza, Sky Cinema Classics, h. 22,50.
25. San Valentino di sangue in 3D, Premium Cinema Energy, h. 22,35; Sky Cinema Max, 22,40.
26. Modern Love
, Mya, h. 22,45.

VEDIBILI
27. La signora in rosso, Premium Cinema, h. 0,55.
28. Il profumo del mosto selvatico, Sky Cinema Family, h. 0,45.
29. Madagascar 2
, Sky Cinema Hits, h. 21,10.
30. Amore tra i ladri
, Hallmark, h. 21,00.
31. Bugsy
, Studio Universal, h. 23,45.
32.
Il codice del silenzio, Retequattro, h. 0,25. FREE
33. Italians
, Sky Cinema Italia, h. 21,00.
34. Derailed – Attrazione letale
, Premium Cinema, h. 21,00.
35. Tutti giù per terra, Sky Cinema Italia, h. 23,00.


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