FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (lunedì 21 febbraio 2011)

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

IMPERDIBILI
1 ex aequo. IL FIGLIO, Rai Movie, h. 22,35. FREE
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=nKMhZnkEQpk&w=480&h=390]
1 ex aequo. SCARFACE, Retequattro, h. 23,25. FREE
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=llm7XyXOGTo&w=480&h=390]
2. Romanzo criminale, Iris, h. 21,00. FREE
3. Green Zone, Sky Cinema 1, h. 21,10.
4. Gli abbracci spezzati
, Premium Cinema, h. 23,35.
5. Arriva John Doe, Sky Cinema Classics, h. 0,55.
6. Cado dalle nubi
, Sky Cinema Family, h. 21,00.
7. Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa
, Cult, h. 21,00.
8. Elizabeth
, Premium Cinema Emotion, h. 23,05.
9. Accadde una notte
, Sky Cinema Classics, h. 23,10.
10. Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo
, Joi, h. 21,15.
Commento:
1 ex aequo. Il figlio, Rai Movie, h. 22,35. Capolavoro – anno 2002 – dei fratelli belgi Dardenne, imperdibile (sempre che piaccia il loro cinema austero e disadorno fino all’anoressia filmica, sennò meglio cambiare canale). Olivier nella sua falegnameria accoglie per un corso di formazione Francis, un ragazzo appena uscito dal riformatorio. Francis nel corso di una rapina ha ucciso un bambino, e questo bambino era il figlio di Olivier, ma non sa di avere a che fare proprio con il padre. Nemmeno Oliver sa inizialmente che è Francis l’assassino. Su questo confronto terribile e silenzioso si sviluppa il film, e Olivier riuscirà nel miracolo di non odiare Francis e forse di salvarlo dandogli una chance. Scabro come tutti i film dei due belgi, senza la minima sbavatura sentimentale, e proprio per questa di inaudita potenza. Camera a mano addosso ai personaggi, come già in Rosetta, a simulare e riprodurre il più possibile il respiro della vita. Straziante e bellissimo.
1 ex aequo. Scarface, Retequattro, h. 23,25. Script di Oliver Stone, regia di un Brian De Palma in stato di grazia, protagonista un Al Pacino immenso. Quando nel 1983 esce questo Scarface (che non è il remake del noir anni Trenta di Howard Hawks, di cui riprende solo il titolo) pochi si rendono conto del suo impatto. Il film cresce man mano e diventa un classico assoluto, uno dei pochi gangster movie che non solo hanno ritratto il mondo criminale ma sono diventati così mitici da influire poi, in uno strano feedback, sulla stessa realtà criminale forgiandola a propria immagine. Sono dell’idea, che forse scandalizzerà qualcuno, che il cinema quando è potente è in grado di condizionare e ridisegnare il reale. Milioni di piccoli e anche grandi uomini del crimine in giro per il mondo a mio parere hanno copiato Vito Corleone e i suoi figli, si sono atteggiati e agghindati come loro, ne hanno adottato parole e gestualità. Per il Tony Montana di Scarface è accaduto lo stesso, forse perfino di più: è lui il modello di riferimento di ogni ragazzo che voglia fare rapidamente fortuna con mezzi illeciti, la droga in primis. Credo che il dvd del film di De Palma sia tra i più presenti nelle case di bulli e piccoli gangster di mezzo mondo. L’attuale tipo sociologico dominante nell’universo criminale globale (dalla Colombia al Casertano, da Mosca agli slums Usa) sembra modellato/ricalcato su Pacino/Montana, gli stessi tic, gli stessi completi bianchi su camicia nera, la stessa furia cieca, la stessa hybris di chi si crede onnipotente peché può brandire una pistola e un sacchetto di polvere. Nessun video di nessun gangsta-rapper esisterebbe senza questo film. Ma torniamo a Scarface: Cuba nel 1980 manda via un po’ di gente su barconi in direzione Miami che portano dissidenti e varia gente di cui il regime castrista si vuole liberare, delinquenti e altri pronti a diventarlo. Tony è tra questi. Arriva a Miami stracciato e esiliato, diventerà in breve tempo un picciotto brutale e deciso a tutto della mafia della coca, salirà i gradini fino ad arrivare in cima, in una scalata che non risparmia nessuna crudeltà, nessuna infamia. Finirà nel delirio. Shakespeariano. Elisabettiano. Michelle Pfeiffer, dalla bellezza perfetta, è la pupa di Montana, anche lei intossicata e prigioniera nel cerchio infernale. Che altro dire? Film indispensabile.
2. Romanzo criminale, Iris, h. 21,00. Forse il miglior film italiano della scorsa decade. Un grande noir sporco, nervoso, cupissimo, che racconta con il disincanto e l’asciutto linguaggio cinematografico contemporaneo la Roma criminale anni Settanta. Il poliziottesco ritrovato. Un perfetto B-movie come il nostro cinema non riesce quasi più a produrre e girato senza il minimo sbandamento da un Michele Placido in stato di grazia. Perfino i nostri attori, da Kim Rossi Stuart al sorprendente Claudio Santamaria a Favino e Scamarcio, qui danno il meglio (a parte Jasmine Trinca, ma lì non c’è rimedio). In Europa sono impazziti per Romanzo criminale, soprattutto in Francia. Purtroppo Michele Placido non è riuscito a ripetersi a questi stessi livelli con il recento Vallanzasca, gli angeli del male, pur con una storia molto simile.
3. Green Zone, Sky Cinema 1, h. 21,10. Un altro Irak-movie (questo è dell’anno scorso) e un altro insuccesso di pubblico. L’unico film sulla guerra di Baghdad e dintorni che finora sia andato abbastanza bene è The Hurt Locker di Kathryn Bigelow, e anche quello, nonostante gli Oscar guadagnati, non ha certo fatto esplodere il box office. Il pubblico non ne vuole sapere, forse quella guerra remota, in un paese estraneo, è troppo impopolare o forse, al contrario, l’anti-interventismo e perfino l’autodenigrazione di gran parte dei film americani sull’Irak hanno alla fine irritato e stancato. Fatto sta che non hanno sfondato con questo Green Zone (il riferimento è alla zona protetta di Baghdad dove ci sono le istituzioni e i vari headquarters) nemmeno il regista Paul Greengrass e un divo come Matt Damon. Eppure dal loro collaudato sodalizio erano già nati grandi successi come il secondo e il terzo Bourne. Damon è un ufficiale che nella Baghdad del 2003 è incaricato di indagare sulle più che mai misteriose armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Si renderà conto però strada facendo che c’è dell’altro in ballo, che varie forze stanno giocando sulla sua testa e sulla sua pelle una sporca partita. Benissimo girato, avvincente (Greengrass è regista che sa il fatto suo, specie nelle scene d’azione), ma ambiguo e confuso. Come in tutti i recenti film bellici americani, c’è un eccesso di autocritica e di revisionismo, non si capisce più chi siano i buoni e i cattivi, con la conseguenza che lo spettatore non sa per chi tifare e dice no grazie..
4. Gli abbracci spezzati, Premium Cinema, h. 23,35. L’ultimo Almodovar (è del 2009) e anche uno dei suoi film meno amati, accolto stranamente senza entusiasmo da un pubblico e da uno stuolo di critici di solito adoranti nei confronti del Maestro della Mancha. Eppure a me, che non sono un adepto del culto almodovariano, è piaciuto, costruito com’è assai bene e benissimo scritto. Trama complicatissima, com’è tipico dell’Almodovar degli anni Duemila, con plurimi piani narrativi e temporali che si alternano, si intrecciano, si rimandano, in un plot a incastro che però lui sa dipanare con maestria e anche eleganza. Il protagonista è un regista diventato cieco in seguito a un enigmatico incidente, assistito da una donna che l’ha sempre amato e che lui non ha mai ricambiato, e dal figlio di lei, che lo aiuta nel lavoro di sceneggiatore. Finchè, dopo una visita che non si aspetta, si ritrova costretto a rievocare il suo passato, ovvero la sua storia con la bellissima Lena, amante di un uomo ricco e diventata poi la sua amante segreta e la sua musa, la protagonista dei suoi film. Scapperanno insieme, ma il potente amante di lei si prenderà la vendetta, e sarà tragedia. Penelope Cruz, ormai musa dello stesso Pedro, domina il film, iconizzata e quasi totemizzata, elevata al rango delle grandi dive del passato. Cruz, luminosa e carismatica, non riesce però a ripetere la performance di Volver. Gli abbracci spezzati sono quelli degli amanti di Pompei sorpresi e fissati per l’eternità dalla lava e dai lapilli, e ripresi da Rossellini in una scena di Viaggio in Italia: un omaggio di Almodovar a un maestro. Film forsennatamente cinefilo come e più di Bastardi senza gloria di Tarantino. Scena memorabile, Penelope Cruz che dal vivo doppia le battute di lei proiettata sullo schermo, in una confessione di amore e colpa che è il punto più alto del film.
5. Arriva John Doe, Sky Cinema Classics, h. 0,55. È del 1941, ma questo formidabile film di Frank Capra sullo strapotere dei mezzi di comunicazione (allora la stampa) e la loro capacità di formare e manipolare l’opinione pubblica, è esemplare e attualissimo. Sentite un po’. La nuova proprietà di un giornale ristruttura e taglia il personale (anche questa sembra una storia dei nostri giorni, anzi di questi giorni), e tra i licenziati c’è anche Ann, la quale come addio alla sua rubrica di posta inventa un falso colpo giornalistico: la lettera di un certo John Doe che annuncia che si suiciderà buttandosi dal palazzo del Municipio la notte di Natale. Si scatena l’interesse collettivo per il povero anche se inesistente John. A questo punto si decide di prendere un ex giocatore di baseball e di fargli interpretare la parte. Lui è così bravo a immedesimarsi nel personaggio, a tarscinare le folle con discorsi appassionati e populisti (scritti da Ann), che immediatamante in tutta l’America nascono club a suo nome, e lui diventa, senza volerlo, un personaggio publico e popolarissimo che subito la politica cerca di utilizzare. Ma la sua recita verrà smascherata. Seguono colpi di scena e contraccolpi. A vederlo oggi si resta basiti dalla lucidità di Capra e del suo sceneggiatore Robert Riskin nell’individuare non solo il potere dei media, ma anche la psicologia della folla, labile e manipolabile e sempre alla mercè dei demagoghi. Il ritratto della società di massa di allora e delle sue possibili derive totalitarie. Lui è un fantastico Gary Cooper, lei un’attrice simbolo di quel tempo e di quella Hollywood, Barbara Stanwyck.
6. Cado dalle nubi, Sky Cinema Family, h. 21,00. Dopo l’enorme successo di Che bella giornata, 45 milioni di euro finora incassati, secondo risultato italiano di sempre al box office dopo La vita è bella, conviene rivedere questo Cado dalle nubi, esordio al cinema del golden boy Checco Zalone. Con i suoi 20 milioni di euro rastrellati a sorpresa fece capire un anno fa che era nata una stella. Vicenda spruzzata di qualche elemento autobiografico, in cui Zalone è un cantante pugliese (autobiografico) che emigra nella Milano delle tv (autobiografico), dei talent, dell’immagine per diventare famoso, e che si innamora della figlia di un leghista (non autobiografico). Lui è irresistibile.
7. Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, Cult, h. 21,00. Da vedere come omaggio a Monica Vitti, qui nella sua fase post-antonioniana di commediante. Uno dei film popolari che tra anni Sessanta e Settanta la imposero come l’unica attrice riempicinema in grado di reggere il confronto con i quattro uomini d’oro del nostro botteghino, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi. In questo Ninì Tirabusciò di Marcello Fondato, del remoto 1970, Vitti è la sciantosa che nel varieté napoletano tra Otto e Novecento, quello che per brio e malizie rivaleggiava con Parigi e che anticipò perfino qualcosa del burlesque, inventò la celebre mossa, quel colpo d’anca che allora sembrò un segno di inaudita trasgressione e ammiccamento sessuale. Vitti più a suo agio quando deve recitare di quando deve ballare-cantare.
8. Elizabeth, Premium Cinema Emotion, h. 23,05. Il primo dei due famosissimi film sulla grande Elisabetta I, colei che consolidò la monarchia inglese e fece delle nazione una potenza continentale, la regina vergine, la regina guerriera più salda di qualunque uomo nell’affermare il primato del suo paese. Quello che rende notevolissimo il film e lo allontana da ogni rischio didascalico-pedagogico è il suo aspetto visivo sfavillante, molto poco occidentale e molto debitore della sgargiante estetica bollywodiana: merito del regista indiano Shekhar Kapur che qui dà prova di un altissimo mestiere, ma soprattutto di un grande talento nell’ibridare stilemi hollywoodiani e bollywoodiani. Film magnifico per la sua doppiezza formale e linguistica. Lancio di Cate Blanchett come star globale, fino a quel momento conosciuta solo in patria (Australia).
9. Accadde una notte, Sky Cinema Classics, h. 23,10. Ah signoria mia, quelle commedie di una volta. Non ci si stanca mai di meraviglie come Accadde una notte, annus mirabilis 1934. Lei viziata ereditiera percorre le strade dell’America della Grande Depressione (in Greyhound!) per sfuggire al padre e raggiungere l’ostacolato amore a Miami, lui giornalista scavezzacollo e indisciplinato la riconosce e la aiuta sperando nello scoop. Convivenza forzata tra i due con battibecchi, musi, bronci, riappacificazioni, insomma tutto il repertorio della guera dei sessi secondo la comedy di Hollywwod. Lui è Clark Gable, la miglior canaglia e faccia da schiaffi mai vista sullo schermo, lei è Claudette Colbert, femmina grintosa che si diceva fosse l’amante di Greta Garbo. Indimenticabili “le mura di Gerico”, il separé che i due tirano su alla bell’e meglio per dividere i letti quando sono costretti a dormire nella stessa camera. Mura che poi cadranno. Adorato e adottato subito dal pubblico, e pioggia di Oscar.
10. Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, Joi, h. 21,15.L’ultimo e più folle, e più incontinente che mai, Terry Gilliam. Di speciale c’è che il povero Heath Ledger se ne andò (per sempre) mentre lo si girava e che il suo ruolo è stato poi distribuito fra tre grandi nomi accorsi in aiuto di Gilliam, Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell. Una frantumazione-moltiplicazione del main character che è un ulteriore motivo per guardarsi (almeno una volta) Parnassus.

CONSIGLIATI
11. Indiscreto, Studio Universal, h. 21,00.
12. Lègami!
, Rai Movie, h. 0,15. FREE
13. Hotel Rwanda
, RaiTre, h. 21,05 FREE; Studio Universal, 22,45.
14. Il giustiziere sfida la città
, Iris, h. 23,40. FREE
15. Amabili resti
, Sky Cinema 1, h. 23,10.
Commento:
11. Indiscreto, Studio Universal, h. 21,00. Lui si finge sposato per evitare che la storia con lei prenda una piega troppo impegnativa. Cary Grant e Ingrid Bergman in una romantic comedy con brio firmata dal grandissimo Stanley Donen nel 1958, uno che queste cosa le sapeva fare davvero. Bello, ma Ingrid Bergman, allora appena oscarizzata per Anastasia, non ha il talento leggero della commediante. Donen avrebbe trovato la sua atrice perfetta di lì a qualche anno nella Audrey Hepburn di Sciarada.
12. Lègami! , Rai Movie, h. 0,15. Un Almodóvar del periodo di mezzo, forse il meno felice, collocato tra i trasgressivi e innovativi film dei primi anni e quelli molto costruiti e classicheggianti della maturità (diciamo da Tutto su mia madre in poi). In Lègami! c’è ancora l’attore-feticcio del regista, Antonio Banderas, in procinto di emigrare a Hollywood (siamo nel 1990), nel ruolo di un fuori di testa uscito dall’ospedale psichiatrico che si fissa ossessivamente su una diva soft-porno (Victoria Abril) e la vuole tutta per sè. A suo modo, riuscirà nell’impresa, anche se non mancheranno gli effetti collaterali. Film irrisolto, senza più la selvaggeria degli inizi, di trasgressione addomesticata con quel sadomasochismo da grande platea, e già con un sospetto di autocitazionismo e manierismo. Ma, al solito, alcuni momenti sono travolgenti. Da non perdere l’irresistibile numero musicale interpretato dalla mamma (vera) di Pedro, la señora Francisca Caballero. (continua alla pagina seguente, cliccare qui sotto)
13. Hotel Rwanda, RaiTre, h. 21,05; Studio Universal, 22,45 . Nel 1994, nel Rwanda del grande massacro dei Tutsi a opera degli Hutu, un giusto, uno Schindler africano, riesce a salvare 1200 persone. Un film di produzione Usa che avvince e riporta all’attenzione una delle più grandi tragedie moderne (800mila persone furono uccise a colpi di machete nel giro di una settimana).
14. Il giustiziere sfida la città, Iris, h. 23,40. Uno dei tanti poliziotteschi anni Settanta, genere che io adoro, ma non un poliziottesco qualsiasi. Firmato da Umbero Lenzi (un nome che è già una garanzia) nel 1975,  ha un protagonista, interpretato da Tomas Milian, che si fa chiamare Rambo, e questo molti anni prima che uscisse il film di Stallone. Pare infatti che Milian avesse letto in America il libro First Blood con il personaggio di Rambo e se ne fosse entusiasmato al punto da adottarne il nome. Il plot vede un malavitoso in lotta con due clan opposti: sembra Per un pugno di dollari in versione noir, e difatti pare che il film sia ispirato proprio a Leone.
15. Amabili resti, Sky Cinema 1, h. 23,10. Peter Jackson torna nel 2009, dopo la trilogia del Signore degli anelli e King Kong, a un piccolo film con una piccola storia. Sceglie uno strano romanzo di Alice Sebold, dove una ragazzina quattordicenne violentata e uccisa sorveglia dall’al di là i familiari in cerca di giustizia e anche di vendetta. Forse è questa dimensione surreal-metafisica ad aver intrigato Jackson, certo è quella che distacca Amabili resti dalla prevedibilità. Il film, dichiaratamente ambizioso e molto atteso, ha deluso però le aspettative e si è rivelato uno di quei dignitosi insuccessi fatti di mezze critiche positive-negative e incassi medi tendenti al basso. La confezione è comunque impeccabile, e una visione televisiva il film la merita sicuramente.

INTERESSANTI
16. Mission, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
17. Vampires
, Premium Cinema Energy, h. 0,25.
18. L’uomo che fissa le capre
, Sky Cinema Mania, h. 1,05.
19. Mes amis, mes amours
, Mya, h. 22,45.
20. Hurricane, Sky Cinema Mania, h. 21,00.
21. Becoming Jane
, Premium Cinema Emotion, h. 21,00.
22. Mimic
, Premium Cinema Energy, h. 21,00.
23. Dracula – Morto o contento
, Cult, h. 0,35.

VEDIBILI
24. Amori e vendette, Sky Cinema Mania, h. 23,30.
25. E venne il giorno, Cielo, h. 22,00.
26. Come te nessuno mai
, Sky Cinema Italia, h. 21,00.
27. Until Death
, Sky Cinema Max, h. 23,00.
28.
Il Codice Da Vinci, Premium Cinema, h. 21,00.
29. Guardami
, Sky Cinema Italia, h. 0,40.
30. Colors – Colori di guerra
, MGM Channel, h. 23,00.


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