I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.
1. Funny Games, Cult, h. 23,10.
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2. The Road, Sky Cinema 1, h. 21,10.
3. La signora del venerdì, Sky Cinema Classics, h. 1,20.
4. Doppio taglio, Studio Universal, h. 21,00.
5. Will Hunting – Genio ribelle, Premium Cinema Emotion, h. 22,45.
6. Alba rossa, Studio Universal, h. 23,00.
7. Notte prima degli esami, Sky Cinema 1, h. 23,10.
8. Kill Bill vol. 2, Sky Cinema Hits, h. 21,10.
9. Ancora vivo, Premium Cinema Energy, h. 21,00.
10. Il tempo delle mele, La5, h. 21,10. FREE
Commento:
1. Funny Games, Cult, h. 23,10. A tutt’oggi, il miglior film di Michael Haneke (sì, molto meglio del sopravvalutato Il nastro bianco), così esemplare da essere una sorta di manifesto del suo cinema della crudeltà. Haneke lo gira nel 1997 in Austria, ben prima della sua emigrazione a Parigi, con un budget ridotto, attori locali sconosciuti fuori dai confini, epure Funny Games fu unc olpo di gong che risuonò in tutto il mondo e che segnò la nascita di un autore. Più terribile e pauroso di qualsiasi horropr-splatter di sangue e sbudellamenti, perché Haneke ci mostra la malvagità pura, assoluta. Una coppia trascorre tranquilla un weekend sul lago. Nella bella casa si introducono due ragazzi, all’apparenza innocui e perbene. Ma sono il Male che si maschera per meglio colpire. La coppia viene presa in ostaggio, fatta oggetto di una sequenza di sadismi e orrori. Attenzione: quasi insostenibile. Uno dei film più agghiaccianti che si siano mai fatti, e non è un’esagerazione. Michael Haneke girerà dieci anni dopo un autoremake shot-for-shot in America con Naomi Watts, Funny Games. Possiamo iniziare?, ma non sarà la stessa cosa.
2. The Road, Sky Cinema 1, h. 21,10. Un padre e un figlio percorrono un’America post-catastrofe, distrutta non si sa da chi e da che cosa, e cercano di sopravvivere tra insidie di ogni tipo, bande di predoni, cannibali feroci. Prometteva molto, questo film di John Hillcoat presentato a Venezia 2009 in prima mondiale e tratto dal libro che ha collocato lo schivo e scabro Cormac McCarthy tra gli autori da bestseller (grazie anche a Oprah Winfrey che con un’intervista a McCarthy lanciò The Road como solo lei riesce a fare). Un testo di patrenza celebratissimo, interpreti di rango (Viggo Mortensen è il padre, Charlize Theron la madre rievocata in flashback): un film che sembrava destinato al successo, almeno nel circuito art house, e a ottenere nomination a tutti i premi. Invece niente, The Road è rimasto una promessa mancata, poco visto e subito dimenticato. Peccato, perché la storia è potente, Viggo è sempre Viggo, cioè oggi uno dei migliori attori sulla piazza. Ma forse a impedire il successo è stata la durezza della vicenda, già difficile da sostenere nella pagina scritta, ancora di più nel linguaggio inevitabilmente più diretto e realista del cinema.
3. La signora del venerdì, Sky Cinema Classics, h. 1,20. Capolavoro dell’anno 1940, per la regia di Howard Hawks. Che torna alla screwball comedy dopo Susanna! e ci dà un altro pezzo di storia del cinema. Cary Grant è il cinico direttore di giornale pronto a tutto per uno scoop, la bruna e vispa Rosalind Russell è la sua migliore giornalista, che però ha deciso di cambiare vita mollando quello sporco lavoro di cronista di nera per sposarsi. Ma c’è un fattaccio di cronaca da coprire. Il direttore saboterà il matrimonio della sua reporter per poterla avere a disposizione e mandare sulle piste del caso del momento. Storia già sentita? Sì, è la stessa di Prima pagina di Billy Wilder, che di questo film è il remake qualche decennio dopo. Solo che in La signora del venerdì la coppia direttore-reporter è uomo-donna, in Wilder uomo-uomo (Walter Matthau e Jack Lemmon), e non è differenza da poco.
4. Doppio taglio, Studio Universal, h. 21,00. Courtroom-thriller notevolissimo e molto, molto avvincente del 1985. Un editore è sotto processo con l’accusa di aver ucciso la moglie e la cameriera, ma ci sono ombre e sospetti su chi lo ha voluto imputato. Lo difende appassionatamente un’avvocatessa convinta della sua innocenza e che riuscirà a ribaltare la situazione in partenza sfavorevole al suo assistito. Ma i colpi di scena continueranno. James Bridges e Glenn Close sono i perfetti protagonisti di un film che ricalca con i suoi continui rovesciamenti i grandi classici dell’ambiguità processuale, Il caso Paradine di Alfred Hitchcock e soprattutto l’immenso Testimone d’accusa di Billy Wilder, cui Doppio taglio si apparenta. Dirige il professionista Richard Marquand. Ma è soprattutto il film di Glenn Close, allora all’apice della carriera.
5. Will Hunting genio ribelle, Premium Cinema Emotion, h. 22,45. Un ragazzo disagiato si rivela un genio della matematica. Film del 1997 diretto da Gus Van Sant, qui al suo primo successo commerciale, e lancio alla grande di Matt Damon: il quale si prende a sorpresa l’Oscar per la miglior sceneggiatura insieme al compare Ben Affleck (la conferma che Affleck sia un ottimo autore di script viene dal suo recente, bellissimo The Town: vedi recensione su questo blog).
6. Alba rossa, Studio Universal, h. 23,00. Solo un regista dalla scorza dura come John Milius, uno che aveva già girato Un mercoledì da leoni e Conan il barbaro, poteva pensare nel 1984 a un film così. Intendo, un film così smaccatamente anticomunista, così apertamente e spudoratamente patriottico-americano e reaganiano. La storia è, letteralmente, pura fantapolitica: si immagina che l’Unione Sovietica insieme all’alleato cubano invada gli Stati Uniti. Crollano come birilli le prime difese dell’esercito Usa, mentre un pugno di ragazzi decide di ritirarsi sulle montagne e di passare alla guerriglia contro gli invasori. Come in Vietnam, solo che stavolta i vietcong sono gli americani e i cattivi da mandare via sono i comunisti. Gran sberleffo di Milius a tutta la retorica liberal di Hollywood e non solo. Il film non ebbe alcun successo, non poteva averlo, pochi si arrischiarono ad andarlo a vedere, e finì presto nel cono d’ombra. Vale la pena ripescarlo, se non altro per la sua assoluta eccentricità. Tra gli interpreti Charlie Sheen e il povero Patrick Swayze. Di culto, ma davvero.
7. Notte prima degli esami, Sky Cinema 1, h. 23,10. Se oggi il cinema italiano sta riguadagnando posizioni e i nostri film sono in testa agli incassi stracciando le megaproduzioni hollywoodiane, il merito è anche di questo Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, uno dei primi esempi della nuova commedia all’italiana a sfondare al box office. Era il 2006 e il suo successo sorprese tutti, addetti ai lavori compresi. Rondò di piccoli amori e piccole frustrazioni adolescenziali in un gruppo di amici in attesa della maturità. Di nuovo c’è la freschezza con cui Brizzi tratta la storia e i personaggi, che ricorda più certo cinema anni Cinquanta o dei telefoni bianchi che la commedia della precedente generazione (Verdone ecc.) o quella storica dei Risi, Monicelli, Scola. Lancio di due divetti come Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi.
8. Kill Bill vol. 2, Sky Cinema Hits, h. 21,10. Ma qual è il capolavoro-capolavoro di Quentin: Kill Bill o Pulp Fiction? I tarantinologi se lo chiedono, si confrontano, si dividono (io mi chiamo fuori dalla mischia e butto lì Inglorious Basterds). Di sicuro Kill Bill è una svolta e apre la fase ipercitazionista di Quentin, che abbandona ogni residuo rapporto con la realtà extracinematografica per chiudersi nell’autoreferenzialità cinefila. Ogni scena, ogni momento della storia è rigorosamente citazione e ripetizione e ricalco di altro già visto in un altro film, in un altro cinema di un altro autore, o comunque nel recinto della pop culture e delle sue icone. La Sposa che finisce in coma e poi si ridesta e si dà alla vendetta, è una lunga scia di déjà vu genialmente reinventati e riproposti con infinito amore. In questa seconda parte continua la vendetta della Sposa contro l’ex boss e quel che rimane dei suoi sodali. Meno potente della prima, ma è l’inesorabile destino che tocca a tutte le parts two di essere sempre un po’ deludente. Ma si tratta pur sempre di Tarantino, e del migliore.
9. Ancora vivo, Premium Cinema Energy, h. 21,00. Tardo e magnifico Walter Hill del 1996. Per alcuni, uno dei suoi vertici. I cultori del regista dei Guerrieri della notte e I cavalieri dalle lunghe ombre non se lo perdano. Due boss mafiosi (Bruce Willis e Christopher Walken) si combattono in un paese nell’estremo sud-ovest degli Stati Uniti. Una ballata western svolta secondo i codici del noir, che si dice ispirata a quel Yojimbo di Akira Kurosawa che fu anche la matrice di Per un pugno di dollari di Sergio Leone.
10. Il tempo delle mele, La5, h. 21,10. Amori, turbamenti e piccoli conflitti familiari dell’adolescente parigina Victoire detta Vic, una perfetta Sophie Marceau nel film che le cambiò la vita. Fu in quel tornante tra anni Settanta e Ottanta un successo pazzesco in tutta Europa, Italia compresa: per la prima volta si raccontava di una teenager senza i languori della novellistica rosa, ma senza nemmeno i bacchettonismi dei vecchi film per famiglie. Tono spiccio e anche ironico. Ci fu subito l’immancabile sequel con la stessa protagonista e lo stesso regista, Claude Pinoteau, e con un ragazzetto dagli occhioni blu che fece sognare la metà femminile dell’intero continente, Pierre Cosso.
SEGNALAZIONI
11. Mission, Sky Cinema Classics, h. 22,55.
12. The Grudge, Rai Movie, h. 22,30. FREE
13. La prima cosa bella, Sky Cinema Passion, h. 21,00.
14. La ragazza che giocava col fuoco, Sky Cinema Hits, h. 23,35.
15. Mezzogiorno e mezzo di fuoco, Studio Universal, h. 1,00.
16. Demoni, Rai Movie, h. 0,00. FREE
17. Turistas, Sky Cinema Max, h. 0,20.
18. Partition, Sky Cinema Passion, h. 23,10.
19. Tango & Cash, Premium Cinema Energy, h. 21,00.
20. Confidence – La truffa perfetta, Iris, h. 22,40. FREE
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