FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (sabato 5 marzo 2011)

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

1. L’uovo del serpente, Iris, h. 1,00. FREE
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=aaF1tw48h7c&w=480&h=390]
2. Omar Mukhtar – Il leone del deserto
, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
3. Il clan dei siciliani
, Cielo, h. 21,00. FREE
4. Il mio amico Eric
, Sky Cinema 1, h. 23,00.
5. Spider-Man
, Sky Cinema Max, h. 0,40.
6. Alibi e sospetti, Sky Cinema Hits, h. 21,10.
7. Stati di allucinazione
, Premium Cinema Energy, h. 1,00.
8. Inferno
, Sky Cinema Classics, h. 0,25.
9. K-19
, Rai Movie, h. 22,35. FREE
10. Holy Smoke
, Premium Cinema Emotion, h. 1,15.
Commento:
1. L’uovo del serpente, Iris, h. 1,00. Film eccentrico nella produzione di Ingmar Bergman, film fuori-posto che non poteva che essere un flop. Innanzitutto lo produce (siamo nel 1976) Dino De Laurentiis già nella sua era da tycoon americano, e già questo. Non bastasse, Bergman affronta una stravagante e cupa storia ambientata nella Berlino del 1923, nella Germania in piena crisi economica inflattiva weimeriana, una vicenda di anime perdute che sta tra l’Angelo azzurro di von Sternberg e Cabaret di Bob Fosse, più qualche tocco ben celato di La caduta degli dei di Visconti. Più Grosz e Otto Dix, più parecchia letteratura della crisi tedesca tra le due guerre come Berlin Alexanderplatz e E adesso pover’uomo? Insomma, un mischione (massì, diciamo pure intruglio) abbastanza spesso e indigesto e per nulla canonicamente bergmaniano. Ma è proprio questa follia del suo autore a rendere L’uovo del serpente così unico, così interessante. Un trapezista ebreo (David Carradine), cui è morto suicida il fratello, va rintracciare la cognata, che è poi Liv Ullmann che lavora in un kabarett e fa un numero tipo Malrlene, il che già rende pazzesco e stracultistico il film. Il povero ccense viene anche sospettato di delitti seriali, in realtà commessi da un truce dottore che fa macabri esperimenti sugli esseri umani. Ovviamente c’è anche molto esperssionismo tedesco, M di Fritz Lang, e Il gabinetto del dottor Caligari. Il tutto per far passare la tesi che le depravazioni e le deviazioni che avrebbero poi prodotto il nazismo erano in quel tempo già all’opera sotto la scorza di una fragile democrazia. “Il guscio sottile e trasparente dell’uovo di serpente lascia già vedere il mostro”. Un film raro e negletto, da vedere assolutamente.
2. Omar Mukhtar – Il leone del deserto, Sky Cinema Classics, h. 21,00. Adesso che la Libia e Gheddafi stanno monopolizando l’attenzione del mondo, fa bene fa Sky a ritrasmettere questo film che celebra l’epopea della reristenza libica, capitanata dall’eroe nazionale Omar Al-Mukhtar, alla dominazione coloniale italiana e fascista. Fa bene, perché Gheddafi, nelle convulsione della fine (si spera) del suo regime, ha detto: “Resisteremo come Al-Mukhtar”, perché Al-Mukhtar è quell’icona che lui esibì sul petto quando vennea far visita in Italia per ricordarci quanto eravamo stati cattivi con il suo popolo, perché – infine – questo film l’ha prodotto lui.
Il leone del deserto è stato a lungo invedibile in Italia perché ritenuto antipatriottico e denigratorio del nostro paese (più o meno quel che accadde in Francia a La battaglia di Algeri di Pontecorvo) e sdoganato solo in tempi recenti. Un film di propaganda voluto nel 1981 da Gheddafi per celebrare la resistenza libica all’occupazione italiana negli anni di Mussolini. Stavolta gli italiani non sono più brava gente, ma sono rappresentati come crudeli colonialisti e sopraffattori, pronti a ricorrere anche ai mezzi più brutali per stroncare la ribellione del Leone del deserto (e futuro eroe nazionale) Omar al-Mukhtar. Massacri, villaggi distrutti, campi di concentramento tra le dune. Certo, è opera di propaganda e di regime, però è un oggetto cinematografico così insolito da meritare la visione. Soldi libici, regista (Moustapha Akkad) di origine araba ma naturalizzato americano, interpreti hollywoodiani e italiani, per farne un prodotto esportabile su tutti i mercati. Il protagonista è un perfetto Anthony Quinn, il perfido Graziani è Oliver Reed, Rod Steiger (per la seconda volta nella sua carriera) è Mussolini, Irene Papas la donna del ribelle. Gastone Moschin e Stefano Patrizi in parti minori.
3. Il clan dei siciliani, Cielo, h. 21,00. Uno dei grandi gangster movie francesi degli anni Sessanta-Settanta, insieme a queli di Melville e a Borsalino di Jacque Deray. Stavolta, siamo nel 1969, dirige uno specialista come Henri Verneuil: tre professionisti della rapina di diversa generazione e provenienza si consorziano per un super colpo a una mostra itinerante di gioielli. Un poliziotto sulle loro tracce cerca di fermarli. Spettacolare il sequestro di un aereo a New York che pare un’anticipazione dell’11 settembre. Cast inimitabile. Con il patriarca Jean Gabi, ci sono Alain Delon, Lino Ventura e Amedeo Nazzari. Un insieme d’attori che da solo vale la visione.
4. Il mio a mico Eric, Sky Cinema 1, h. 23,00. Signori, la notizia è che Ken Loach stavolta si diverte e vuole farci divertire e anche un po’ commuovere. Devia dal suo ferreo realismo, il regista inglese, per raccontarci qualcosa che sta tra la commedia e la fiaba, senza però dimenticare del tutto il côté social-impegnato. Un postino tifoso del Manchester (United, naturalmente, mica il City) ha parecchi problemi con la donna che lo ha appena mollato, i due figli che non sono rampolli perfetti, un’altra figlia trascurata che torna dal passato. A venirgli in aiuto sarà proprio il suo idolo Eric Cantona, uno dei calciatori-feticcio della storia del Manchester, che nel film è una specie di genio della lampada che appare al postino a dispensare i consigli giusti. Cantona, calciatore geniale e sregolato sul campo e fuori dal campo, dunque venerato anche per questa sua eccentricità, viene utilizzato da Loach in quanto totem e mito vivente. Il film è un omaggio alla passione per il pallone (altro che oppio dei popoli) e a un campione carismatico come Cantona che ormai si avvia a diventare un campione extracalcistico, un eroe mediatico anarco-populista, una specie di neotribuno del popolo che lancia campagne stravaganti come quella, recente, che invita a risparmiatori a ritirare i loro soldi dalle banche. Ancora presto per capire dove tutto questo lo porterà, se alla distruzione della sua immagine o, al contrario, a un’ascesa politica e a una nuova avventura da leader.
5. Spider-Man, Sky Cinema Max, h. 0,40. Uno dei migliori supereroi mai visti al cinema. Il manierista Sam Raimi azzecca tutto, a partire dalla scelta, sulla carta catastrofica e invece vincente, di un non-bello come Tobey Maguire, che con la sua aria da nerd riesce a chiaroscurare e nevrotizzare il suo Uomo Ragno, a dargli uno spessore oltre la bidimensionalità dei comics. Grande il lavoro fatto sulla scenografia, che ricrea un mondo senza tempo in cui confluiscono tecnologie postmoderne, architetture futuristico-langhiane alla Metropolis, reperti e immagini anni Cinquanta (quegli abiti stazzonati, quegli interni, quelle carte da parati).
6. Alibi e sospetti, Sky Cinema Hits, h. 21,10. Operazione chic e snob di un ex critico dei Cahiers du Cinéma, Pascal Bonitzer, su un classico giallo di Agatha Christie. Il solito delitto misterioso in una casa di campagna (francese, però), il solito reticolo di sospetti e sospettati, fino allo scioglimento finale dell’enigma. Solo che, ed è l’innovazione narrativa di questo film del 2009, viene abolito il personaggio di Poirot e dunque si procede senza la linearità garantita dalla figura del detective. Bel gruppo d’attori francesi, molto radical-chic: Valeria Bruni Tedeschi, Lambert Wilson, Miou-Miou, Pierre Arditi, Anne Consigny. C’è anche la nostra Caterina Murino. Cultistico.
7. Stati di allucinazione, Premium Cinema Energy, h. 1,00.William Hurt al suo esordio, diretto da quel visionario incontinente che è Ken Russell. Uno scienziato per studiare i più profondi abissi di sè e regredire a uno stato di coscienza primitivo ricorre a un allucinogeno usato da certi sciamani del Centroamerica. Si può immaginare cosa diventa un simile materiale nelle mani di Ken Russell, che ha modo di sfrenarsi in tutto il suo esplosivo barocchismo. Un delirio, letteralmente. Del 1980, già parecchio oltre la stagione lisergica della controcultura. Eppure Stati di allucinazione piacque moltissimo nel mondo anglofono e lanciò alla grande William Hurt.
8. Inferno, Sky Cinema Classics, h. 0,25. Girato da Dario Argento nel 1980, un paio di anni dopo Suspiria, di quel gran film replica il cima horrorifico-satanico, anche se non ne raggiunge il livello. Entrano in scena le Tre Madri, guardiane delle porte del’Inferno dislocate in vari punti del globo, che Argento riprenderà quasi trent’anni dopo in La terza madre. Una ragazza newyorkese (Irene Miracle) è convinta di abitare in un palazzo newyorkese che è in realtà uno degli ingressi agli inferi. Scrive al fratello a Roma, e l’incubo prende corpo anche lì, in una specie di staffetta della paura, di contagio da un punto all’altro del pianeta. Argento perfettamente in controllo della sua materia e ancora capace di orrificare come si deve lo spettatore senza perdere di vista lo stile. Cast di culto: Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi, Alida Valli ormai attrice-feticcio argentiana dopo Suspiria. E Leopoldo Mastelloni, Gabriele Lavia, perfino Anja Pieroni allora legatissima a Bettino Craxi. Marco Giusti sostiene nel suo Stracult. Dizionario dei film italiani che alcune scene le avrebbe girate addirittura Mario Bava (chissà, forse per dare una mano al figlio Lamberto, aiuto-regista del film). Esiste anche una foto che ritrae i due Bava con Argento sul set, e qualche sito aggiunge che Bava sr. si occupò di alcuni effetti speciali.
9. K-19, Rai Movie, h. 22,35. Semisconosciuto, dimenticatissimo film del 2002 di Kathryn Bigelow su un sottomarino atomico sovietico in avaria ai tempi della guerra fredda che si blocca nel’Atlantico vicino a una base Nato, con il rischio di far deflagrare un conflitto mondiale. Avvincente ricostruzione di un fatto realmente accaduto nel 1961 con Harrison Ford e Liam Neeson. Snobbato da tutti, ma Bigelow è Bigelow (ricordiamoci l’Oscar per Hurt Locker). Da recuperare e rivalutare.
10. Holy Smoke, Premium Cinema Emotion, h. 1,15. Una ragazza resta invischiata in una setta misticheggiante, per riportarla alla normalità viene ingaggiato un deprogrammatore, uno specialista di terapie in grado di scardinare le dipendenze psicologiche più acute. Lei è Kate Winslet, lui è Harvey Keitel, alla regia c’è quella talentuosissima signora che è Jane Campion. Film che allora, 1999, non piacque a nessuno e che deluse anche gli entusiasti e le entusiaste di Lezioni di piano. In effetti Holy Smoke non si attiene regole e canoni, girato da una Jane Camoion decisa a continuare nel suo cinema anrcoide e corporale, urtante e fastidioso la sua parte. Però il tocco è sempre quella della vera autrice.

SEGNALAZIONI
11. La vita è una cosa meravigliosa
, Sky Cinema 1, h. 21,10.
12. The warlords. La battaglia dei tre guerrieri
, Sky Cinema Passion, h. 0,30.
13. La carovana dei Mormoni, Sky Cinema Classics, h. 22,50.
14. Quell’ultimo ponte, Rai Movie, h. 0,50. FREE
15. Alex & Emma, la7d, h. 21,10. FREE
16. Dieci inverni, Sky Cinema Passion, h. 21,00.
17. 28 giorni dopo
, Sky Cinema Max, h. 22,40.
18. Sognando Beckham
, Rai5, h. 23,15. FREE
19. Monsoon Wedding, Cult, h. 0,50.
20. Brothers, Sky Cinema Hits, h. 22,50.
21. L’aereo più pazzo del mondo, Sky Cinema Comedy, h. 0,45.
22. La casa, Fantasy Channel, h. 22,00.
23. Turistas
, Rai4, h. 22,55. FREE
24. Matrimoni e pregiudizi
, Cult, h. 22,50.


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