Il meglio dei film trasmessi dalle tv no-pay questa sera tra le 21.00 e la 1.00. In un altro post, trovate invece la Top Ten dei film trasmessi da tutte le reti, a pagamento e non a pagamento. La scelta è personale. Per avere la visione completa dei film in onda consultare Film.tv.it.
1. La donna scimmia, la7d, h. 23,15.
2. I segreti di Brokeback Mountain, Rai Movie, h. 22,45.
3. Un bacio appassionato, Rai Movie, h. 0,55.
4. Paycheck, Mediaset Extra, h. 21,00.
5. L’ultima legione, Rai Movie, h. 21,00.
6. Stargate, Iris, h. 21,05.
7. Dark City, Rai4, h. 21,10.
Commento
1. La donna scimmia, la7d, h. 23,15. Onore all’appena scomparsa Annie Girardot, che ebbe il coraggio di accettare un ruolo impossibile in questo film di Marco Ferrreri del 1967. Girardot è una donna-mostro ricoperta di peli confinata in un ospizio per reietti. La preleva e la sposa il laido Ugo Tognazzi, deciso a specularci sopra esibendola come fenomeno da baraccone. Solo che lei, disarmata di fronte al mondo e alle sue volgarità e turpitudini, si innamora del suo profittatore e rimane incinta. Disturbante e straziante capolavoro di Ferreri, che mai più in un suo film riuscirà a raggiungere lo stesso equilibrio tra grottesco, indignazione e pietas di La donna scimmia.
2. I segreti di Brokeback Mountain, Rai Movie, h. 22,45. Anche se è del 2005, non di un’era fa, il film di Ang Lee si è già assestato come un classico. Et pour cause. In fondo, è il film epocale che ha sdoganato l’omosessualità a uso della grandi platee globalizzate confezionandola attraverso una storia d’amore irresistibile. Ang Lee sbanca: vince a Venezia, viene plurinominato all’Oscar e sfonda al box office di tutto il mondo. L’amore tra i cowboy Jake Gyllenhaal e Heath Ledger, soli contro tutti, avvince e commuove ed è il vero, grande mélo degli anni Zero (insieme a Lontano dal paradiso di Todd Haynes, e anche lì c’entra non casualmente l’omosessualità: il mélo ha bisogno narrativamente di amori ostacolati, passioni che si ergono contro il mondo, tabù da infrangere, e la gaytudine serve – o meglio serviva – egregiamente allo scopo). Quello che impedisce a Brokeback Mountain di assurgere a capolavoro è la sua politically correctness e la sua mancanza di autentico radicalismo esistenziale.
3. Un bacio appassionato. Dal titolo non si direbbe mai che si tratta di un film di Ken Loach, invece sì, questo Un bacio appassionato (del 2004) porta la firma del maestro inglese del neo-neorealismo proletario. Però un risvolto social-engagé ci dev’essere. Difatti qui si tratta di amore inter-etnico, anzi inter-religioso, insomma attraverso una storia privata si va dritti al cuore di quel problema cruciale che è l’incontro-scontro tra Occidente e Islam. In Un bacio appassionato lui è un ragazzo pakistano cresciuto a Glasgow, di professione dj e però ligio alle norme familiari e di clan. Si innamora di una ragazza iralndese cattolica, e questo cozza contro le regole rigidamente endogamiche dell’una e dell’altra comunità sociale. Insomma, molto interessante. Naturalmente non aspettatevi dal multiculturalista Loach una critica serrata al fondamentaismo islamico. Lui nel suo racconto adotta la par condicio sottolineando equamente la chiusura di entrambe le culture. È Ken Loach, appunto.
4. Paycheck, Mediaset Extra, h. 21,00. Un John Woo del 2003 tratto nientedimenoche da Philip K. Dick. Fantascienza, dunque, di ambizione alte, eppure il film fu accolto malissimo. Un ingegnere cui vengono rimossi i ricordi alla fine di un lavoro (molto Philip Dick) si ritrova non solo con la memoria svuotata, ma anche senza essere stato pagato da chi l’aveva ingaggiato (ma chi?). Così parte alla ricerca dei misteriosi datori di lavoro e saranno guai, ovviamente. Con Ben Affleck. Una Thurman, Aaron Eckhart e Paul Giamatti, insomma un gran bel cast. Da rivedere e rivalutare. John Woo è sempre John Woo.
5. L’ultima legione, Rai Movie, h. 21,00. È tratto da un libro del nostro Valerio Massimo Manfredi, autore di narrativa di genere esportata in tutto il mondo, questo storico-avventuroso di produzione internazionale. L’idea di partenza è parecchio suggestiva. Si immagina che l’ultimo imperatore romano, quel giovane Romolo Augustolo deposto dai Goti di Odoacre, venga salvato dall’ultima legione sopravvissuta alla catastrofe dell’impero e portato in Britannia. Là darà inizio alla stirpe di re Artù. C’è anche una rilettura della storia della magica spada Excalibur, che proverrebbe anche quella da Roma. Idee bislacche ma non del tutto implausibili storicamente, come sempre in Manfredi, che danno vita a un ottimo racconto popolare. C’erano tutti i presupposti per un popcorn-movie riempiplatee, invece il prodotto che ne è uscito è onesto ma niente di più. Peccato. Attenzione, il buon legionariop protagonista è il neo premio Oscar Colin Firth. C’è anche la star di Bollywood Aishwarya Rai.
6. Stargate, Iris, h. 21,05. Buon avventuroso-fantastico del mestierante Roland Emmerich del 1994, dove si mescolano storie di alieni e astronavi al mistero delle piramidi egizie, un topos di tanta lettartura e cinema di massa. Intrattenimento puro e non del peggiore. Con la coppia maschile James Spader e Kurt Russell.
7. Dark City, Rai4, h. 21,10. Ambizioso dark-fantasy del 1998 di quell’Alex Proyas che aveva centrato un successo planetario con Il corvo. Qui le atmosfere sono ancora più cupe, se possibile, la storia contorta e pressochè irraccontabile (una razza aliena approda sulla terra e fa leva sulle più oscure paure degliu umani per impossessarsi della loro anima). Però alcuni momenti comunicano un senso vero di sperdimento e di minaccia. Visivamente molto interessante, Proyas è un autore a tutti gli effetti, un visionario del cinema decisamente sottostimato. Cast di serie A: William Hurt, Kiefer Sutherland e Jennifer Connelly.