I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.
1. Two Lovers, Sky Cinema Passion, h. 22,45.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=stRSfrxcdk0&w=480&h=390]
2. American History X, Iris, h. 21,05. FREE
3. Brother, Cult, h. 23,00.
4. L’uomo che verrà, Premium Cinema, h. 23,15.
5. The Road, Sky Cinema 1, h. 0,40.
6. Tutto su mia madre, Retequattro, h. 0,00. FREE
7. Nemico pubblico n. 1 – L’istinto di morte, Sky Cinema Hits, h. 0,45.
8. Brüno, Sky Cinema Comedy, h. 23,25.
9. Il curioso caso di Benjamin Button, Canale 5, h. 21,10. FREE
10 ex aequo. OcchioPinocchio, Sky Cinema Comedy, h. 21,00.
10 ex aequo. Funny Girl, Sky Cinema Classics, h. 22,50.
Commento:
1. Two Lovers, Sky Cinema Passion, h. 22,45. Quel gran regista di James Gray alle prese anche in questo film con le sue ossessioni: la Brooklyn degli immigrati est europei, il potere dei legami di sangue, l’ineluttabilità dei destini individuali. Leonard (Joaquin Phoenix) è uno scapolo che i suoi – memorabile la Isabella Rossellini yiddische mame – vorrebbero accasare con una ragazza benestante. Lui però perde la testa per la vicina, la ragazza interrotta Gwyneth Paltrow. A Cannes Two Lovers 2008 non fu apprezzato, peccato, è bellissimo. Solo un po’ lungo, una sforbiciata avrebbe alleggerito e aiutato.
2. American History X, Iris, h. 21,05. Un naziskin (Edward Norton) finisce in carcere per l’uccisione di un ragazzo nero. Cambierà idea, si redimerà, cercherà di ricondurre sulla retta via il fratellino che nel frattempo si è incamminato pure lui verso poco rassicuranti ideali neonazi, il tutto in un’America livida e brutale. Racconto un po’ troppo a tesi, con evidenti intenzioni didascaliche ed edificanti, ma American History X resta notevole come uno dei rari ritratti del contemporaneo razzismo bianco made in Usa. Un film condotto con mano ferma e senza fronzoli. Grande interpretazione di Norton.
3. Brother, Cult, h. 23,00. Strano destino, quello di Takeshi Kitano, celebrato negli anni Novanta come autore massimo di cinema e anche premiato con un Leone d’oro per Hana Bi, e poi lentamente scivolato nel cono d’ombra. Eppure non è mai venuto meno al suo standard, altissimo, forse ha pagato una certa ripetitività o l’eccesso di rigore, l’assoluta mancanza di carineria e ruffianaggine. Conviene riconsiderarlo per quel grande che è. Questo Brother è del 2000 ed è un noir malinconico, asciutto e rigoroso dei suoi, con lui naturalmente protagonista, samurai moderno dalla faccia impassibile e dall’anima sgualcita. A Yamamoto (come lo stilista!), questo il nome del personaggio, membro della Yakuza, sterminano la famiglia. Lui ripara in America dal fratello minore, che nel frattempo ha messo su un’attività di piccolo spacccio. Collabora con lui, allargano l’attività, si attireranno inevitabilmente l’ostilità di bande rivali, e sarà scontro finale. Quasi un Melville nipponico, sobrio, virile, senza la minima sbavatura sentimentale (e di stile). Kitano al meglio.
4. L’uomo che verrà, Premium Cinema, h. 23,15. Grande sorpresa del cinema italiano dell’anno scorso, un film dell’indipendente Giorgio Diritti (presentato anche al Festival di Roma) che ha colpito spettatori e addetti ai lavori per la sua diversità, e che ha avuto anche un un buonissimo esito al box-office. Maturo allievo di Olmi, Diritti aveva già conquistato un ristretto ma compatto manipolo di estimatori con il suo precedente Il vento fa il suo giro, crudele e per niente indulgente e politically correct racconto su un villaggio di cultura occitano d’alta quota in una valle del Piemonte. Per L’uomo che verrà alza il tiro e le ambizioni, e racconta – siamo sempre in un villaggio di montagna ma stavolta dell’Appennino bolognese – la strage nazista di Marzabotto nel suo prepararsi e nel suo farsi, vista attraverso gli occhi di una piccola comunità contadina. La prima parte, tutta in dialetto emiliano delle alture, è quasi un trattato antropologico sulla vita quotidiana, con una ricostruzione filologica delle abitudini e dei riti, ed è la migliore, la più olmiana e anche la più coraggiosa stilisticamente e linguisticamente. Quando poi nella seconda parte Diritti scende sul terreno della ricostruzione della strage nazista, il film sale di intensità emotiva ma cala in innovazioone e sperimentazione, diventando più prevedibile e percorrendo solchi storiografici fin troppo collaudati e politicamente corretti. Lo sguardo dal basso sulla Grande Storia riesce a metà, non la riscrive davvero, non mette in discussione certezze, totem e tabù e finisce inesorabilmente, pur se nobilmente, nell’agiografico. Diritti accenna ai dissensi dei contadini anche verso certe frange partigiane, ma non va oltre qualche prudentissima inquadratura e qualche frase sommessa. Ma il film, pur non risolvendo i suoi squilibri interni, resta un risultato alto e un’opera a parte – fuori dalla medietà – del nostro cinema.
5. The Road, Sky Cinema 1, h. 0,40. Un padre e un figlio percorrono un’America post-catastrofe, distrutta non si sa da chi e da che cosa, e cercano di sopravvivere tra insidie di ogni tipo, bande di predoni, cannibali feroci. Prometteva molto, questo film di John Hillcoat presentato a Venezia 2009 in prima mondiale e tratto dal libro che ha collocato lo schivo e scabro Cormac McCarthy tra gli autori da bestseller (grazie anche a Oprah Winfrey che con un’intervista allo scrittore lanciò The Road como solo lei riesce a fare). Un testo di partenza celebratissimo, interpreti di rango (Viggo Mortensen è il padre, Charlize Theron la madre rievocata in flashback): un film che sembrava destinato al successo, almeno nel circuito art house, e a ottenere nomination a tutti i premi. Invece niente, The Road è rimasto una promessa mancata, poco visto e subito dimenticato. Peccato, perché la storia è potente, Viggo è sempre Viggo, cioè oggi uno dei migliori attori sulla piazza. Ma forse a impedire il successo è stata la durezza della vicenda, già difficile da sostenere nella pagina scritta, ancora di più nel linguaggio inevitabilmente più diretto e realista del cinema.
6. Tutto su mia madre, Retequattro, h. 0,00. Il maggior successo di sempre di Pedro Almodóvar, 100 milioni di dollari incassati worldwide, Oscar come migliore film straniero (anche se non riuscì a portarsi via la Palma d’oro a Cannes, che andò ai fratelli Dardenne per il bellissimo Rosetta). Tutto su mia madre sdogana definitivamente il Maestro della Mancha da autore di nicchia, per quanto amplissima, ad autore mainstream quasi per famiglie. Nel film ci sono tutti gli elementi tipici del suo cinema, quelli che lo rendono riconoscibile e unico: le contorte storie familiari, le disgrazie, i lutti, le trasgressioni sessuali con abbondanza di travestiti e transgender (compreso un padre che cambia sesso), però depotenziati e aggraziati (non a caso il personaggio chiave si chiama Agrado) a uso del pubblico medio. Questo è il pregio e anche il limite di un film furbissimo e perfetto, un mélo costruito senza il minimo sbandamento, una macchina narrativa irresistibile. Fin troppo.
7. Nemico pubblico n. 1 – L’istinto di morte, Sky Cinema Hits, h. 0,45. Il primo dei due film del 2008 interpretati da Vincent Cassel sul bandito francese anni 60-’70 Jacques Mesrine. Uno che con le sue imprese tenne banco sui media e flirtò anche con le frange rivoluzionarie anti-sistema. Una figura con qualche analogia con il nostro Vallanzasca. Il dittico firmato dal regista Jean-François Richet è un risultato grandissimo, che testimonia di quanto il polar, il crime-movie alla francese, sia in forma smagliante. Occhio, la sceneggiatura più vera del vero è del franco-algerino Abdel Raouf Dafri, autore anche dello script di quel capolavoro che è Un prophète di Jacques Audiard. Vincent Cassel è semplicemente monumentale, in una perfomance di virtuosismo mimetico che richiama quelle di Volontè. Accanto a lui c’è Cécile de France, la giornalista di Hereafter di Clint Eastwood, qui amica-amante-complice di Mesrine.
8. Brüno, Sky Cinema Comedy, h. 23,25 . Dopo Borat, Sacha Baron Cohen cerca di ripetere il colpo proponendo il suo stilista-fashionista austriaco Brüno (con i due punti, mi raccomando) che si muove e combina disastri planetari tra Milano al tempo delle sfilate, la Los Angeles dei casting e dei talk-show, e il Medio Oriente dove si reca in una delirante missione di pace. Fuori di testa. Però non si era mai vista una demolizione così efficace del mito massificato e globalizzato della moda, e del suo frutto perverso, il narcisismo coatto e decerebrato. A uscire a pezzi è anche l’estetica gay finto macho-muscolare e il gaysmo più ipnotizzato dal culto dell’immagine. Baron Cohen però strafà e tocca punti di una sgradevolezza inaudita e quasi insopportabile. Geniale, ma solo per stomaci fortissimi. Anche qui, anime belle politically correct astenersi. Non a caso Brüno non è riuscito a ripetere il successo di Borat.
9. Il curioso caso di Benjamin Button , Canale 5, h. 21,10. Si riforma la premiata ditta David Fincher-Brad Pitt di Seven e Fight Club, ma stavolta il risultato non è altrettanto smagliante. Questa storia di un uomo che nasce vecchio e man mano ringiovanisce non riesce a farsi racconto un pezzo di storia americana come vorrebbe. Però incassi ottimi e nomination all’Oscar per Brad. Con Cate Blanchett.
10 ex aequo. Funny Girl, Sky Cinema Classics, h. 22,50. Musical di quelli di una volta (anche se uscito nel 1968 in piena rivoluzione dei canoni estetici hollywoodiani), diretto da un maestro del cinema d’epoca come William Wyler (Vacanze romane, Ben-Hur). Segna l’esordio cinematografico di Barbra Streisand, che si porta subito a casa l’Oscar, anche se ex aequo con la Katharine Hepburn di Il leone d’inverno. Storia con musica e ballo, ovviamente presa da Broadway, di Fanny Brice, ragazza dei quartieri poveri ebraici di New York che, tappa dopo tappa, diventa una star del varietà e delle Ziegfeld Follies. Intanto ha il tempo di sposarsi tre volte e di vivere una vita travolgente. Perfetto per la Streisand, che in Fanny Brice ritrova anche qualche elemento autobiografico. Allora sembrò anacronistico e vecchiotto, oggi è da vedere come un classico che va oltre il suo e il nostro tempo. Con Omar Sharif.
10 ex aequo. OcchioPinocchio, Sky Cinema Comedy, h. 21,00. Enorme flop, OcchioPinocchio è I cancelli del cielo del nostro cinema, uno di quei film-catastrofe che cambiano la vita e il destino di un attore, di un regista, di un produttore. Francesco Nuti, protagonista e autore, è uscito sgualcito e distrutto da questa esperienza, e da allora non è più stato Nuti. Altissimi costi di produzione (si dice oltre i 20 miliardi delle vecchie lire), un set travagliato e percorso da nevrosi di ogni tipo, tempi di lavorazione smisuratamente dilatati. Quando finalmente nel 1994 OcchioPinocchio esce, delude i tradizionali fans di Nuti. Non piace questa ambiziosa rilettura-riattualizzazione di Pinocchio (che al cinema non porta bene, vedi anche il caso di Benigni), con un ragazzo strappato al suo piccolo mondo italiano da un ricco padre americano di cui non conosceva l’esistenza e che, immerso nell’alta finanza Usa, si spaventa e scappa. Vagabondando on the road incontrerà persone e personaggi che sono quelli del vecchio Pinocchio ma contemporaneizzati, come un Lucignolo donna che si chiama Lucy Light ed è una bravissima Chiara Caselli, la nota migliore e più luminosa di questo film cupo, notturno, depresso. A suo modo, anche nel fallimento, OcchioPinocchio resta qualcosa di grandioso, di titanico e unico per il nostro cinema bonsai. La storia del film, e della perdita che ne ha subito Nuti, è molto interessante, molto più interessante del film stesso. Una storia poderosa che qualcuno dovrebbe indagare, ricostruire, raccontare, magari filmare.
SEGNALAZIONI
11. Il colpo, Steel, h. 21,00.
12. Anamorph. I ritratti del serial killer, Sky Cinema Max, h. 0,40.
13. Killer Fish – Agguato sul fondo, Rai Movie, h. 0,10. FREE
14. Il sapore del sangue, Iris, h. 23,00. FREE
15. Max Payne, Cielo, h. 21,00. FREE
16. The Grudge 2, Rai Movie, h. 22,30. FREE
17. Blob, il fluido che uccide, Fantasy Channel, h. 23,40.
18. V per Vendetta, Premium Cinema, h. 21,00.
19. Yado, Studio Universal, h. 0,35.
20. Jennifer’s Body, Sky Cinema 1, h. 22,55.
21. Mosquito Coast, Sky Cinema Passion, h. 0,40.
22. Il tempo delle mele 2, La5, h. 21,10. FREE
23. 84 Charing Cross Road, Sky Cinema Passion, h. 21,00.
24. La rivincita delle bionde, Sky Cinema Family, h. 21,00.
25. Il cuore di Dixie, MGM Channel, h. 20,55.