FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (sabato 12 marzo 2011)

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per vedere la programmazione completa delle varie reti, consultare Film.tv.it. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.0o. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare (prima di vedere un film è meglio controllare, sempre su Film.tv.it, la sua presenza in palinsesto). Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

1. A single man, Sky Cinema 1, h. 1,15.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=y-GtEgBp-E4&w=640&h=390]
2. A Serious Man
, Joi, h. 22,50.
3. Gli abbracci spezzati
, Premium Cinema, h. 21,00.
4. La mala educacion
, Premium Cinema, h. 23,40.
5. Mean Girls, Sky Cinema Family, h. 0,30.
6. Se mi lasci ti cancello
, Rai5, h. 23,35. FREE
7. I segreti di Brokeback Mountain
, Rai Movie, h. 0,10. FREE
8. The Hunted – La preda, Rai Movie, h. 22,35. FREE
9. Motel Woodstock
, Sky Cinema 1, h. 21,10.
10 ex aequo.
Ocean’s Eleven, Premium Cinema Energy, h. 21,00.
10 ex aequo. 1997: Fuga da New York, Studio Universal, h. 0,50.
Commento:
1. A Single Man, Sky Cinema 1, h. 1,15. Con il suo bell’Oscar in mano appena guadagnato con l’interpretazione di Il discorso del re, la notte del 27 febbraio Colin Firth ha ringraziato anche Tom Ford per averlo chiamato per il suo primo film da regista: questo A Single Man, che tra l’altro già l’anno scorso aveva portato Firth in zona Oscar procurandogli la nomination. Film dalla storia interessante. Quando ancora era lo stilista di Gucci, Tom Ford continuava a ripetere ai giornalisti che la sua vera passione non era la moda ma il cinema, e che un giorno avrebbe girato un film. Nessuno lo prendeva sul serio, naturalmente, sembrava la civetteria dandistica di un uomo al culmine del successo. Invece no, a un certo punto il fashion-designer americano si è ritirato da Gucci e, pur senza abbandonare la moda, si è dedicato al cinema realizzando questo A Single Man. Sorpresa doppia. Perché Mr Ford decide di fare cinema sul serio, e perché sceglie come soggetto del suo film un libro meraviglioso ma poco conosciuto e considerato minore di Christopher Isherwood. Un uomo solo è il romanzo-quasi verità di un omosessuale di mezz’età dietro cui è facilissimo scorgere lo stesso Isherwood che, nella California primi anni Sessanta, cerca di elaborare come può il lutto per la scomparsa del compagno di una vita (fatto accaduto allo stesso Isherwood). Libro scabro, senza autoindulgenze e senza vittimismo, di un dolore pudico e per così dire minimale, sommesso, trattenuto, come una scia di malinconia che segna ogni momento della giornata, ogni passaggio esistenziale. Il film riprende questa stessa traccia, e intorno al professore protagonista fa muovere una vecchia amica e uno studente che incomincia a fare i conti con la propria omosessualità. Difficile capire come mai una materia così privata e volutamente sommessa, così lontana da ogni accensione melodrammatica ma anche da ogni possibile glamourizzazione, abbia attratto Tom Ford. Sì, c’è l’omosessualità, ma nulla che assomigli pur vagamente alla smagliante, narcisistica, spettacolare gaytudine del fashion-system e delle passerelle. Eppure, nonostante questa distanza, il film che ne è uscito è buono, qua e là molto buono. Certo, chi ha amato il libro di Isherwood fatica un po’ a riconoscerlo nella perfetta confezione formale, accuratissima, che ne dà Tom Ford, nella levigatezza dell’operazione. Anche l’enfasi sulla crisi missilistica di Cuba (siamo nel 1962, presidenza Kennedy) non corrisponde a quanto c’è nel libro. Diciamo che il film è di molto superiore a quel che ci si aspettava da uno stilista che mai aveva fatto cinema, ma è un po’ inferiore alle ambizioni dello stesso Tom Ford. Che si rivela essere un regista vero, non un calligrafico illustratore, ma che non riesce del tutto a emanciparsi e liberarsi dalla maledizione che perseguita i professionisti della moda – stilisti e fotografi – che decidono di passare dietro alla macchina da presa, cioè un eccessivo formalismo, una cura maniacale dell’immagine a detrimento della narrazione. Diciamo che Tom Ford è di gran lunga meglio di altri del fashion system passati al cinema, ma ancora appesantito da un eccesso di estetizzazione. Il film, presentato in prima mondiale a Venezia 2009, è andato piuttosto bene al box office e ha portato parecchie soddisfazioni a Colin Firth . Ottima la perfomance di Julianne Moore nella parte dell’amica (e, nella vita, amica vera e sodale di Tom Ford. Erano insieme anche poche settimane fa a Londra sul red carpet dei Bafta, gli Oscar inglesi). A questo punto la curiosità è vedere cosa farà Tom Ford con il prossimo film.
2. A Serious Man, Joi, h. 22,50A serious man resta il miglior esito dei fratelli Coen negli ultimi anni (sì, anche meglio del pur buono Il grinta), il loro film più personale e intimo. Dopo tante scorribande tra generi e linguaggi, i fratelli di Minneapolis tornano qui a una storia fors’anche in parte autobiografica, affondata nell’humus della cultura yiddish americana. Un ritorno a casa per i Coen, che costruiscono questa parabola (con prologo nell’Europa orientale degli shtetl), tutta inscritta nella tradizione ebraica, su un pover’uomo, un professore che i guai sembra tirarseli addosso. Il lavoro va male, la moglie lo tradisce e lo molla, i figli se ne fregano di lui. Siamo negli anni Sessanta e il poveretto chiede lumi ai rabbini, senza cavarne apparente beneficio. La sua vita scalcagnata prosegue, forse per una punizione del cielo, forse come espiazione di una colpa oscura e inconsapevole. Il tutto nei toni della commedia, però teso e angosciante. Una meditazione sul male che può colpire l’innocente, sugli strani destini dell’uomo e (forse) sugli imperscrutabili disegni divini. Bellissimo.
3. Gli abbracci spezzati, Premium Cinema, h. 21,00. Il primo dei due film di Almodóvar trasmessi stasera Premium Cinema. Gli abbracci spezzati è il suo ultimo finora pervenuto (è del 2009) e anche uno dei suoi film meno amati, accolto stranamente senza entusiasmo da un pubblico e da uno stuolo di critici di solito adoranti nei confronti del Maestro della Mancha. Eppure a me, che non sono un adepto del culto almodovariano, è piaciuto, costruito com’è assai bene e benissimo scritto. Trama complicatissima, com’è tipico dell’Almodovar degli anni Duemila, con plurimi piani narrativi e temporali che si alternano, si intrecciano, si rimandano, in un plot a incastro che però lui sa dipanare con maestria e anche eleganza. Il protagonista è un regista diventato cieco in seguito a un enigmatico incidente, assistito da una donna che l’ha sempre amato e che lui non ha mai ricambiato, e dal figlio di lei, che lo aiuta nel lavoro di sceneggiatore. Finchè, dopo una visita che non si aspetta, si ritrova costretto a rievocare il suo passato, ovvero la sua storia con la bellissima Lena, amante di un uomo ricco e diventata poi la sua amante segreta e la sua musa, la protagonista dei suoi film. Scapperanno insieme, ma il potente amante di lei si prenderà la vendetta, e sarà tragedia. Penelope Cruz, ormai musa dello stesso Pedro, domina il film, iconizzata e quasi totemizzata, elevata al rango delle grandi dive del passato. Cruz, luminosa e carismatica, non riesce però a ripetere la performance di Volver. Gli abbracci spezzati sono quelli degli amanti di Pompei sorpresi e fissati per l’eternità dalla lava e dai lapilli, e ripresi da Rossellini in una scena di Viaggio in Italia: un omaggio di Almodovar a un maestro. Film forsennatamente cinefilo come e più di Bastardi senza gloria di Tarantino. Scena memorabile, Penelope Cruz che dal vivo doppia le battute di lei proiettata sullo schermo, in una confessione di amore e colpa che è il punto più alto del film.
4. La mala educacion, Premium Cinema, h. 23,40. Non sono un grande fan dell’Almodóvar anni Duemila, quello che si colloca tra il sovrastimato Tutto sua mia madre e il recente Gli abbracci spezzati. Trovo che ormai si sia incartato in un manierismo che ripropone all’infinito gli stessi temi, anzi le stesse ossessioni. Ma con tutte le riserve che si possono avere su di lui, bisogna ammirarne la capacità, che si è affinata con il tempo fino a diventare viruosistica, di raccontare storie complesse e di incrociare molteplici piani narrativi e temporali senza mai annoiare lo spettatore. Riassumere la contortissima trama di La mala educacion (2004) è impossibile, molto meglio vederlo. Anche se non ha avuto lo stesso successo di Tutto su mia madre e Parla con lei, è a mio parere il vertice almodovariano della decade, un film che riesce a mantenersi miracolosamente in equilibrio tra spinte opposte e un sovraccarico di materiali narrativi. Storia di fratelli, collegi, abusi infantili, droghe, vendette ed eccessi vari. Un melodramma con ampi innesti noir che appassiona e non dà tregua e che trova in Gael Garcia Bernal un interprete magnifico, anche (soprattutto) en travesti: vitalistico, ossessivo, debordante, sfrontato, degno del Banderas del capolavoro assoluto di Almodóvar, La legge del desiderio.
5. Mean Girls, Sky Cinema Family, h. 0,30. Uno dei film fondativi per le nuove generazioni femminili, uno school-movie dove imperversano le rivalità, le paranoie e le ossessioni delle teenager degli anni Zero (Mean Girls è del 2004). Scritto da Tina Fey, la talentuosa protagonista-sceneggiatrice di 30 Rock, e uno dei cervelli più aguzzi oggi rintracciabili nello showbiz americano, mostra di quale bullismo psicologico siano capaci le ragazze verso le altre compagne, quali intrighi sappiano tessere per possedere il maschio alfa della scuola e rovinare la reputazione degli insegnanti. Un covo di vipere. Lindsay Lohan è la ragazza malcapitata in classe. Tina Fey è una delle insegnanti. Film capitale e imperdibile.
6. Se mi lasci ti cancello, Rai5, h. 23,35. Il vero, grande successo del visionario e sognatore Michel Gondry, stavolta su sceneggiatura notevole di Charlie Kaufman. Plot lambiccato e macchinoso, di quelli che a raccontarli viene il mal di testa. Lei non lo ama più, quindi decide di andare in una clinica specializzata in cancellazione di ricordi e farsi piallare via dalle mente tutto quello che riguarda l’ex. Lo stesso decide di fare lui. Naturalmente i due si ritrovano, si corteggiano di nuovo, si reinnamorano. Bello, intelligente, ma io non ho mai perso la testa per questo film troppo artificioso. Con Jim Carrey e Kate Winslet.
7. I segreti di Brokeback Mountain, Rai Movie, h. 0,10. Anche se è del 2005, non di un’era fa, il film di Ang Lee si è già assestato come un classico. Et pour cause. In fondo, è il film epocale che ha sdoganato l’omosessualità a uso della grandi platee globalizzate confezionandola attraverso una storia d’amore irresistibile. Ang Lee sbanca: vince a Venezia, viene plurinominato all’Oscar e sfonda al box office di tutto il mondo. L’amore tra i cowboy Jake Gyllenhaal e Heath Ledger, soli contro tutti, avvince e commuove ed è il vero, grande mélo degli anni Zero (insieme a Lontano dal paradiso di Todd Haynes, e anche lì c’entra non casualmente l’omosessualità: il mélo ha bisogno narrativamente di amori ostacolati, passioni che si ergono contro il mondo, tabù da infrangere, e la gaytudine serve – o meglio serviva – egregiamente allo scopo). Quello che impedisce a Brokeback Mountain di assurgere a capolavoro è la sua politically correctness e la sua mancanza di autentico radicalismo esistenziale.
8. The Hunted – La preda, Rai Movie, h. 22,35. Un ex soldato delle forze speciali, costruito nella scuole di guerra per essere una macchina combattente, dà fuori di testa, si dà alla macchia e, acquattato nei boschi, uccide tutti i cacciatori che gli capitano a tiro. Un suo istruttore riceve l’incarico di stanarlo e neutralizzarlo. Ricorda un po’ il primo e bellissimo Rambo questo film del 2003 del maestro William Friedkin, quello di Vivere e morire a Los Angeles e Il braccio violento della legge. Malvisto e poco visto, come tutti i film di Friedkin degli ultimi vent’anni: strana, amara parabola di un regista che era il massimo moneymaker di Hollywood ai tempi dell’Esorcista e trasformatosi, se non in un paria, in un outsider del sistema-cinema. Per questo vale la pena seguire i suoi film, sempre e a prescindere. Qui poi, a garantire lo spettacolo, ci sono Benicio Del Toro e Tommy Lee Jones.
9. Motel Woodstock, Sky Cinema 1, h. 21,10. L’ennesimo saggio manierista-citazionista del camaleontico Ang Lee, uno che riesce a raccontare qualsiasi testo e a calarsi in qualsiasi contesto con una disinvoltura diabolica. Stavolta si immerge nel frikkettonismo musicale del leggendario festival di Woodstock (rimandiamo al film omonimo per ogni ulteriore notizia su chi c’era, suonava, cantava, si faceva e strafaceva), e lo fa raccontando lo storico evento da un punto di vista laterale. Elliott è un militante gay (gli scontri di Stonewall, cui si fa risalire la nascita del movimento omosessuale, avvennero solo due mesi prima di Woodstock) che deve accorrere in aiuto dei genitori, ebrei transfughi dall’Est europeo, il cui piccolo motel in quel di Wallkill sta per fallire. Ma a risollevarne le sorti arriveranno proprio i mitologici tre giorni di pace, amore e musica, che si terranno lì vicino e affolleranno di clienti molto particolari il motel. Carino, dunque con tutti i limiti di un film carino. Comunque Ang Lee è uno che il mestiere lo conosce, e il film si lascia vedere.
10 ex aequo. Ocean’s Eleven, Premium Cinema Energy, h. 21,00. Massimo successo commerciale del sodalizio Steven Soderbergh (alla regia)-George Clooney (interprete-produttore). I due rifanno nel 2001 un incantevole, vecchio film dei primi Sessanta che vedeva il Rat Pack schierato al completo – Frank Sinatra, Dean Martin, Peter Lawford, Sammy Davis Jr, Angie Dickinson – e ne vien fuori un brillantissimo heist movie in quel di Las Vegas dove l’obiettivo è il tesoro dell’hotel-casinò Bellagio. Cast tutto di amici che si vogliono divertire, e si vede: con Clooney ci sono Brad Pitt, Casey Affleck, Matt Damon, Andy Garcia e Julia Roberts. Cameo autocitazionista di Angie Dickinson. (Adesso però pare sia finita l’amicizia Clooney-Pitt, si dice che George e Eli non sopportino più l’invadenza nella villa sul lago di Brad, Angelina e la loro variopinta tribù di bambini multicolor che devastano ogni cosa al loro passaggio, dai tappeti ai divani. Sarà vero?).
10 ex aequo. 1997: Fuga da New York, Studio Universal, h. 0,50. “Sono Jean Plissken”: John Carpenter inventa un eroe del cinema e un fantasy-action meraviglioso, immaginando una New York futuribile (eravamo nel 1981) trasformata in enorme lager per delinquenti, i peggiori, i più sanguinari, o per gli sfortunati che ci sono finiti dentro. Ma succede qualcosa di imprevedibile: il presidente Usa viene preso ostaggio sull’areo presidenziali da un gruppo di terroristi che vogliono far schiantare il velivolo contro un grattacielo (ricorda niente ? Sottolineo: il film è del 1981). Grazie a un congegno di sicurezza il presidente viene espulso dall’aereo, ma finisce nel bel mezzo della New York-prigione infestata dai peggiopri bastardi e dalle peggiori carogne. Solo un uomo, uno dei prigionieri, Jena Plissken (un Kurt Russell con benda sull’occhio e tatuaggi sui bicipiti che lo trasformeranno in icona), ha fegato e testosterone bastevoli per poterlo andare a cercare e liberare. Così gli danno 24 ore di tempo per riuscire nella missione, se non ce la fa morirà. Incomincia un’avventura destinata a diventare storia del cinema. John Carpenter firma il suo capolavoro, oltre che il suo maggior successo commerciale, dispiegando un immaginario tardopunk, post-atomico e pre-videogame immerso in una notte continua percorsa da presenze sub-umane e oltre-umane. Io lo amo moltissimo. Ricordo che uscì poco prima di Blade Runner e si crearono subito le due fazioni: io ero, e sono tuttora, pro Jena Plissken. Mai amato Blade Runner.

SEGNALAZIONI
11. Radio Days, Cult, h. 21,00.
12. Posse – La leggenda di Jessie Lee
, MGM Channel, h. 0,30.
13. 28 giorni dopo
, Sky Cinema Max, h. 21,10.
14. Braveheart, Iris, h. 21,05. FREE
15. La prima cosa bella
, Sky Cinema Passion, h. 23,00.
16. Scacco al re nero, Iris, h. 0,10. FREE
17. Inkheart – La legenda di Cuore d’inchiostro
, Italia 1, h. 21,10.
18. Piccoli omicidi
, Cielo, h. 21,00. FREE
19. Codice: Genesi, Sky Cinema 1, h. 23,10.
20. Breaking Out
, Cult, h. 0,20.
21. Foolproof, Rai4, h. 21,10. FREE
22. Una notte al museo 2 – La fuga
, Sky Cinema Family, h. 22,40.
23. La verità è che non gli piaci abbastanza
, Sky Cinema Hits, h. 22,50.
24. I due volti della vendetta, Sky Cinema Classics, h. 22,55.
25. Sotto il sole della Toscana
, Sky Cinema Passion, h. 21,00.
26. Io vi troverò, Sky Cinema Hits, h. 21,10.
27. Halloween II, Sky Cinema Max, h. 23,15.
28. Madonna: tutta la vita per un sogno
, Lei, h. 0,00.



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