Erano decenni che un film di Woody Allen non funzionava tanto bene sul mercato americano. Midnight in Paris è già arrivato a 25 milioni di di dollari e promette di andare molto più lontano. Dopo anni di esilio europeo Allen di nuovo propheta in patria?
Midnight in Paris, regia di Woody Allen. Con Owen Wilson, Marion Cotillard, Adrien Brody, Rachel McAdams, Kathy Bates, Michael Sheen, Carla Bruni, Léa Seydoux. Usa 2011. Presentato in anteprima a Cannes il 10 maggio 2011, uscito negli Usa il 28 maggio. In Italia lo vedremo dal 14 ottobre.
Miracolo, Woody Allen ritrova con il suo ultimo film Midnight in Paris il feeling che sembrava perduto per sempre con il pubblico americano. Pubblico che per decenni – diciamo tra anni Ottanta e anni Duemila – l’aveva abbandonato, disertando i suoi film e lasciando che a decretare la sopravvivenza autoriale e commerciale di Allen fossero i mercati esteri, quello europeo soprattutto. Sembrava ormai irreversibile e incolmabile l’abisso di incomprensione tra il regista di Manhattan e Io e Annie, e gli Stati Uniti. Un pubblico sempre più giovane e sempre più attratto dai popcorn movies non poteva che snobbare il più sofisticato, newyorkese ed europeizzante dei suoi registi, e relegarlo tra gli ex.
Invece ecco la sorpresa. Midnight in Paris, presentato in anteprima mondiale fuori concorso a Cannes il 10 maggio e uscito sul mercato americano il 28 maggio in un numero limitato di sale come si conviene a un prodotto di nicchia, ha raccolto finora in casa ben 25 milioni di dollari (dati aggiornati al 25 giugno) e da settimane ormai staziona nella Top Ten degli incassi. Il film ha sorpreso subito, realizzando al primo weekend di programmazione la più alta media per screen, ovvero di incassi per sala, tanto che i distributori hanno via via aumentato il numero di cinema in cui era proiettato. I 25 milioni incassati a oggi – ma lo sfruttamento è destinato a durare per parecchio tempo ancora vista la velocità di marcia di Midnight in Paris – già lo colloca al sesto posto tra i migliori incassi di sempre dei film di Allen in America. E visto come stanno andando le cose, è probabile che nel giro di non molto tempo riesca a salire al primo posto superando quello che finora era il suo massimo risultato in patria, i 40 milioni di dollari incassati da Hannah e le sue sorelle (nel lontano anno domini 1986!).
Il dato è ancora più sorprendente se si pensa che il percedente Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni negli Usa era stato un disastro, raccogliendo appena 4 milioni di dollari, rifacendosi solo nel resto del mondo con altri 31 milioni. Qualche segnale però che l’interesse del publico Usa si stesse riaccendendo per Woody era già arrivato nel 2008 con la buona accoglienza a Vicky Cristina Barcelona e, qualche anno prima, a Match Point. Però nessuno pensava che Midnight in Paris sarebbe stato accolto con tale entusiasmo (il sito Rotten Tomatoes assegna al film un 92% di gradimento da parte della critica e, quel che più importa, un notevolissimo 84% da parte del pubblico). Merito probabilmente di un cast che allinea un attore molto amato dai venti-trentenni Usa come Owen Wilson e, accanto a lui, Rachel McAdams, reduce dal grande successo popolare di Sherlock Holmes. Sembrano i loro nomi ad aver fatto da propellente al film, più che la trama, parecchio sofisticata e di difficile digestione per le platee più vaste (una giovane coppia a Parigi in procinto di sposarsi precipita nei dubbi e in una crisi strisciante, e intanto lui, sceneggiatore di cinema, si ritrova grazie a una sorta di macchina del tempo scagliato nella Parigi mitica degli anni Venti, quella degli americani espatriati e di geni vari, Hemingway, Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, Picasso, Dalí, Man-Ray, T.S. Eliot, Buñuel). A meno che anche questo inaspettato trionfo woodyalleniano sia un ulteriore indizio di quanto sta avvenendo nel profondo delle platee americane, che da un anno in qua premiano sempre di meno le megaproduzioni in 3D e i soliti supereroi e sempre più film indie, da Black Swan-Il cigno nero a The Fighter a Il discorso del re a 127 ore. Tutte produzioni low budget che hanno ottenuto in America insperati incassi stratosferici e che forse ci dicono che anche lì è in atto una mutazione del gusto di massa verso prodotti più sofisticati. Quanto sta avvenendo a Midnight in Paris confermerebbe il trend.
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