Daniel Craig e Rachel Weisz oggi (26 giu. ’11) sposi. E stasera lei è in tv con due film

Oggi Daniel Craig e Rachel Weisz si sono sposati (la notizia).

Stasera in tv due film con Rachel Weisz:
L’albero della vita – The Fountain (regia di Darren Aronofsky, allora anche coompagno di vita della Weisz). RaiTre h. 23,20
The Constant Gardener – La cospirazione, Cult, h. 22,45

(foto Ansa)

Notizia del giorno: Daniel Craig, alias mister James Bond, si è sposato a New York con una delle più belle signore dello schermo, Rachel Weisz, per intenderci l’attrice premio Oscar per The Constant Gardener, soprattutto la amatissima (dal pubblico femminile soprattutto) filosofa Ipazia di Agorà. Ora, nessuno si aspettava che i due (43 anni lui, 41 lei), che hanno fatto conoscenza reciproca sul set del film Dream House di Jim Sheridan (Il mio piede sinistro, Nel nome del padre), pur se colpiti da fulmineo amore sarebbero comvolati a nozze in tempi così rapidi. Anche perché quando si sono incontrati lui era ancora legato con Satsuki Mitchell e lei con quel signor regista che è Darren Aronofosky, quello per capirci del megasuccesso Black Swan nonchè Leone d’oro a Venezia con The Wrestler. Ed è di questa passata storia Weisz-Aronofsky che da cinefili ci interessa parlare. Perché il tenutario del presente blog adora lei quale attrice e lui quale autore, e molto si spiace che la loro coppia sia scoppiata, anzi che lei lo abbia mollato (anche se Daniel Craig è a parere del qui scrivente, oltre che un monumento al sex appeal maschile, di gran lunga anche il miglior James Bond dai tempi di Connery, anzi il meglio di sempre: vedere quella meraviglia di Casino Royale per credere).
Ma non divaghiamo e torniamo a Rachel Weisz-Darren Aronofosky. Una storia la loro durata ben nove anni e che ha portato anche alla venuta al mondo di un figlio, Henry, anni 4 (presente tra i pochissimi alla nozze di mammà con Craig). Storia privata che è stata anche un sodalizio professionale e che ha trovato il suo apice in uno strano, fantasmagorico e delirante, dunque stracultistico, film del 2006 che si chiama The Fountain – L’albero della vita, il quale, coincidenza, proprio stasera viene trasmesso da RaiTre alle 23.30. Dunque tutti davanti allo schermo di casa a vedersi questa barocca storia di un uomo (Hugh Jackman, chiaramente un alter ego del regista) così innamorato della sua donna (Rachel Weisz, e chi se no?) da tentare di tutto per salvarne la vita minacciata dal cancro. Tentare di tutto vuol dire viaggiare nello spazio-tempo per andare alla ricerca dell’albero della vita, quello che consentirebbe a lei di salvarsi e vivere accanto all’uomo suo forever and ever. Una folle, visionaria cavalcata tra presente, passato (l’era dei Conquistadores spagnoli) e remoto futuro che è strapiaciuta a pochi e dispiaciuta a molti, un film eccentrio in cui Aronofsky appassionatamente e spudoratamente celebra il suo sconfinato amore per Rachel. Tenete conto che la lavorazione del film coincise più o meno con la nascita del loro figlio Henry, e non c’è bisogno di aggiungere altro per raccomandare la visione di The Fountain proprio oggi che lei se n’è andata a sposarsi con un altro.
Per prepararsi alla visione e anche un po’ per rimpiangere un amore che fu grande ed è finito, coviene dare un’occhiata a quanto disse in un’intervista Darren Aronofosky nel 2006, alla presentazione di The Fountain – L’albero della vita: “Mi sono fidanzato con Rachel, abbiamo un bambino di un anno Harry, e nel frattempo lei è diventata la protagonista del film insieme a Hugh Jackman. Insomma sono avvenuti molti cambiamenti nella mia vita privata e professionale. Però ora il film c’è e sono profondamente soddisfatto di come è venuto. E’ facile lavorare con Rachel, abbiamo talmente tante cose in comune e intimità che ci siamo capiti subito sul suo personaggio”.
Ma siccome le coincidenze non finiscono mai, ecco che stasera tra le pieghe dei palinsesti tv troviamo in programmazione un altro film della (davvero) bellissima Rachel Weisz, forse la sua interpretazione più famosa, quella che le ha fatto vincere l’Oscar come migliore attrice non protagonista: The Constant Gardener (Cult, h. 22,45).