I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per la programmazione completa delle varie reti, consultare MyMovies Tv. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare. Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.
1. Respiro, Rete4, h. 23,12. FREE
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=1YZhaQC5ItA&w=425&h=349]In una Lampedusa non ancora meta di massa dei migranti, la moglie di un pescatore percorsa da irrefrenabili e misteriose nevrosi. Qualcosa tra Emma Bovary e la Vitti di L’avventura, ma in versione proletaria-contemporanea, e con abbondanti citazioni pure dell’inquieta Bergman di Stromboli. Il film che rivelò il talento eccentrico di Emanuele Crialese, con una Valeria Golino in una delle sue performance migliori. Film di terra, acqua e sole intriso di mitologie mediterranee. E intanto Patty Pravo canta La bambola. Piacque molto più all’estero che in Italia: in Francia arrivò nella top ten degli incassi.
2. Glory to the filmmaker!, RaiTre, h. 1,05. FREE
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=95we3iSCRlE&w=425&h=349]Fuori Orario omaggia Takeshi Kitano mandando in onda uno dei suoi film più recenti, datato 2007, dunque successivo ai suoi clamorosi successi in Occidente quali Hana-Bi e Zatoichi. Qui l’autore-attore giapponese si mette in scena nei panni di un regista che non sa più quale sia la sua strada e ci prova con più generi, dal film alla Ozu al sci-fi. Esercizio di metacinema e appassionata dichiarazione d’amore per il grande schermo.
3. Lezioni di piano, Cult, h. 22,35.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=QsxHuW26rc8&w=560&h=349]Affetta da mutismo e con figlia a carico (siamo nell’Inghilterra vittoriana), decide di trasferirsi agli antipodi, in Nuova Zelanda, per sposare un farmer che non ha mai visto. La segue il suo inseparabile pianoforte. Scoprirà laggiù una passione d’amore assoluta che andrà di pari passo con l’amore per la musica. Un caposaldo dell’erotismo al femminile, il capolavoro di Jane Campion, che vinse a Cannes la Palma d’oro e procurò a Holly Hunter l’Oscar. Harvey Keitel divenne il sex symbol maschile intelligente di quegli anni.
4. Cadaveri eccellenti, Sky Cinema Classics, h. 22,55.
Mafia-movie di rango firmato Francesco Rosi nel 1976 e tratto da Il contesto di Leonardo Sciascia. Tre magistrati vengono uccisi tra Palermo e Roma. Le indagini del commissario Lino Ventura punteranno in alto, a svelare (quasi) un verminaio di collusioni tra potere politico, militare, servizi segreti e criminalità organizzata. Quando ancora la magistratura era vista nei film e dalla stampa gauchiste come una sentina di vizi e corruzione, non quale avamposto eroico della legalità come oggi. Cadaveri eccellenti è buono, ma soffre di un eccesso di didascalismo che invece il libro di Sciascia riesce ad evitare, anche perché lo scrittore di Racalmuto aveva la capacità di raccontare le sue storie di mafia riuscendo a sublimarle in apologhi sul potere, in meditazioni sulle incertezze dell’identità, sulle apparenze e gli inganni. Operazione che a Rosi, molto più realista di Sciascia, non riesce. Con un grande cast, come allora si riusciva a combinare nel cinema italiano: oltre a Lino Ventura, Max Von Sydow, Renato Salvatori, Fernando Rey e Charles Vanel.
5. Somewhere, Premium Cinema, h. 23,45.
Il film con cui Sofia Coppola si è portata a casa lo scorso settembre il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, complice l’ex fidanzato Quentin Tarantino presidente di giuria. Un verdetto che fu male accolto, e che non ha mai smesso da allora di far discutere. Somewhere (lo dico dopo aver letto gli acidi commenti alla recensione che ho scritto su questo blog) è di sicuro il film più detestato degli ultimi anni dallo spettatore medio italiano, insieme a The Tree of Life di Malick, e non si capisce il perché, o forse lo si capisce anche troppo bene. Si rinfaccia alla Coppola di essere una figlia di papà nata e cresciuta nel privilegio hollywoodiano (questo, si sa, è un paese familista che perdona e assolve il familismo proprio ma condanna quello altrui), si liquida Somewhere come ‘noioso’, un film dove ‘non succede niente’, con un livore ingiustificato e alquanto sospetto. Allora, prendiamo questa messa in onda televisiva (per chi ha Premium, ovviamente) come un’occasione per riconsiderarlo con sguardo sereno e scevro da pregiudizi. Allora si vedrà che il film è girato con mano sicura e forte senso dello stile, che la Coppola al di là dei privilegi di casta ci sa fare. La storia: un divo di Hollywood ormai scivolato nella serie B, anche se ancor giovane, si lascia andare al nulla esistenziale – che vuol dire abbondante uso di alcol e sostanze alteranti, e una indefessa promiscuità sessuale – in quel luogo di sinistri incantamenti che è lo Chateau Marmont, l’hotel più lussuoso, cool e lugubre di Los Angeles. A scompaginare la sua routine e deriva verso l’abisso, giunge la figlia tredicenne, a lui mollata dalla ex moglie in procinto di partire per un’imprecisata meta. Tra la ragazzina saggia e il debosciato padre si rovesciano i ruoli, lei diventa protettiva e rassicurante, lui si accorge di non poter fare e meno di lei, e forse (forse) troverà per lei la forza di tirarsi su. Sofia Coppola racconta questo apparente nulla narrativo con estrema sapienza. Il guaio, semmai, è che gira sempre lo stesso film. Anche qui c’è un albergo non-luogo di vite in transito (come in Lost in translation), anche qui un uomo maturo e una ragazza giovane (sempre Lost in translation), anche qui ragazze sul difficile crinale tra adolescenza e post-adolescenza (come in Le vergine suicide e, in fondo, anche Marie Antoinette). Madame Coppola dovrebbe cimentarsi con temi nuovi, buttarsi, avere coraggio, scommettere sul proprio talento anzichè ripetersi. E poi, la smetta con quel grugno da icona fashion internescional che la rende così odiosa e allontana anche i meglio disposti nei suoi confronti. Il fatto che Somewhere sia andato molto male in America (scarsi incassi, e niente premi), accolto da un tiepido consenso solo da parte della critica amica dei fashion magazine e affini, dovrebbe indurla a qualche riflessione. Ciò detto, il film non è una ciofeca ed è molto meglio della cattiva fama che si è fatto. Da rivedere. Già di culto le scene milanesi della Notte dei Telegatti: un trionfo trash.
6. When you’re strange, Studio Universal, h. 23,10.
Tom Di Cillo, il regista marginal-indie che ci diede molti anni fa Johnny Suede con un giovanissimo Brad Pitt, ha firmato l’anno scorso questo docu su quell’eterna, immarcescibile icona che è Jim Morrison, ricorrendo soprattutto a filmati d’epoca, alcuni privati e quasi mai visti. Qualcosa di meglio e di diverso dalla solita celebrazione, l’omaggio di un uomo di cinema di culto a un culto popolare assoluto. La voce narrante è di Johnny Depp, nella versione italiana c’è quella di Morgan.
7. Cappello a cilindro, Studio Universal, h. 21,15.
Datato 1935, il film-manifesto della più bella coppia danzerina del cinema di sempre, Fred Astaire e Ginger Rogers. Inarrivabile eleganza, riassunta nel frac di Astaire e nel cappello a cilindro del titolo. Tip-tap su pezzi musicali di Irvin Berling destinati a diventare standard immarcescibili.
8. The Manchurian Candidate, Sky Cinema 1, h. 23,15.
Jonathan Demme resta sempre un regista assai rispettabile, anche se i suoi maggiori successi (Il silenzio degli innocenti, Philadelphia) sono ormai lontani. Con questo The Manchurian Candidate rifà nel 2004 un mitologico film del complottismo politico (e delle teorie cospirazioniste), vale a dire Va’ e uccidi di John Frankenheimer. Durante la Guerra del Golfo un soldato viene salvato da un commilitone. Costui, un ragazzo di buona famiglia, rienterato in patria si dà alla carriera politica facendo leva anche sulla fama conquistata con la sua eroica azione di guerra. Ma nella mente del salvato si affollano incubi e strani fantasmi. Cosa c’è sotto? Cosa c’è dietro? Complotto? Nonostante la sua paranoia cospiratoria (che personalmente detesto), un film avvincente come pochi, un thriller della mente e sociopolitico che non dà un attimo di tregua. Gran trio di interpreti, Liev Schreiber, Denzel Washington e Meryl Streep quale diabolica madre manipolatrice dell’aspirante politico.
9. Milano rovente, Cult, h. 0,40; La polizia incrimina, la legge assolve, Iris, h. 23,10. FREE
Due poliziotteschi dei primi anni Settanta, il periodo migliore del genere. Il primo, del 1972, è firmato dal grande artigiano del nostro cinema bis Umberto Lenzi e vede due boss in lotta tra loro, il macho d’epoca Antonio Sabàto e Philippe Leroy, in una Milano notturna e pericolosa di gran fascino. Il secondo, La polizia incrimina, la legge assolve, già nel titolo rivela una delle ossessioni di massa di allora, la rabbia verso la magistratura considerata troppo molle nel reprimere la criminalitàò dilagante. Enzo G. Castellari dirige (anno 1973) questo poliziottesco considerato dai cultori uno dei migliori in assoluto, con un Franco Nero commissario alla caccia di un perfido capitalista e boss in incognito. Girato a Genova.
10 ex aequo. Atto di forza, Premium Cinema Energy, h. 23,25.
Il migliore film di sempre tratto da Philip K. Dick, sì, parecchio meglio anche dell’overrated Blade Runner. Anche perché alla regia c’è un autore molto personale come Payul Verhoeven con tutto il suo immaginario metallaro, però anche memore della tradizione figurativa nordico-fiamminga e gotica. Lambiccata storia alla Dick con al centro un’agenzia che vende viaggi virtuali. Protagonista un ferrigno Arnold Schwarzenegger nel suo periodo aureo.
10 ex aequo. L’innocente, Iris, h. 1,05. FREE
Film terminale, testamentario, di Luchino Visconto, da lui girato su una sedia a rotelle dopo l’ictus che l’aveva colpito. Visconti si confronta in extremis con un fantasma che lo aveva sempre intrigato ma che non aveva mai osato trasporre in cinema, Gabriele d’Annunzio. Lo fa con questo suo film dell’addio, dove non c’è la perfezione assoluta dei suoi precedenti capolavori, dove tutto è già corrotto e corroso irrimediabilmente: anche gli interpreti non c’entrano nulla col suo cinema, la sua estetica, la sua visione dei corpi (sono Laura Antonelli e Giancarlo Giannini, entrambi sbagliati e perfino fisiognomicamente inadeguati, soprattutto lui). Ma è pur sempre Visconti, alle prese con una storia morbosamente mélo e feuilleton di una gran dama che partorisce il figlio della colpa, bambino che il marito farà impassibilmente morire esponendolo al gelo. Ci sono anche Rina Morelli e Massimo Girotti, loro sì viscontiani di ferro; il film è da vedere anche per loro.
E ancora:
11. Hellboy, Italia 2 (can. 35 del digitale terrestre), h. 22,00. FREE
Il re del cinema onirico-visionario-neosurrealista Guillermo Del Toro in una cavalcata fantastica di creature fuori norma tratta da un comic-book.
12. La pantera rosa, Rai Movie, h. 21,05. FREE
Il film che nel 1963 fondò una delle serie più fortunate della storia del cinema. Dirige Blake Edwards. Il ladro gentiluomo è David Niven, la bella è Claudia Cardinale. Ma a rubare la scena è l’ispettore Clouseau di Peter Sellers. Nascita di un mito.
13. L’ospite inatteso, Rai Movie, h. 22,40. FREE
Un brav’uomo, docente di economia in una città del New England, tornando a New York scopre che il suo appartamento è stato fraudolentemente affittato a due poveri cristi immigrati dall’Africa, un ragazzo e una ragazza che cercano di sfangarsela come possono nella dura Manhattan. Chiaro che il prof si affeziona ai due, in particolare al ragazzo. Film onesto come il suo protagonista, di buonissime intenzioni, molto politically correct ma meno predicatorio e più interessante di quanto ci si aspetti. Del 2008, è stato un ottimo successo in America, qui è passato quasi inosservato,
14. Guida per riconoscere i tuoi santi, Sky Cinema Passion, h. 0,55.
Film di strada su ragazzi sfaccendati e quasi-delinquenti in un quartiere-ghetto dei Queens. Storia mille volte raccontato, però Dito Montiel, regista qui al suo esordio e anche autore del libro da cui è tratto il film, mostra di saper rappresentare questa materia, in parte autobiografica, con vigore e sincerità, soprattutto con il senso di verità di chi certe cose le conosce bene. Con il successivo Fighting Dito Montiel confermerà solo in parte le promesse di questo Guida per riconoscere i tuoi santi, che resta però un esordio memorabile. Con un titolo tra i più belli della decade (il film è del 2007).
15. Le più belle truffe del mondo, Sky Cinema Classics, h. 0,55.
Film a episodi del 1963 che assembla firme da capogiro, una di quelle coproduzioni italo-francesi (più qualche altra partecipazione) che allora sembravano seriali e qualsiasi e oggi ci appaiono di qualità smisurata, esempio di un stagione irripetibile e di un cinema oggi inimitabile e impensabile. Erano tempi in cui si potevano riunire intorno a un’ideuzza – in questo caso a far da filo conduttore tra i vari episodi è il tema della truffa – nomi pazzeschi, davvero. Pensate, qui i registi sono Roman Poanski, Claude Chabrol e incredibilmente Jean-Luc Godard. Solo che per divergenze produttive l’episodio godardiano si è perso nelle edizioni francese e italiana, dunque in questo passaggio televisivo purtroppo non lo si vedrà. Restano Polanski e Chabrol, il che non è poco, cui si aggiungono un episodio dell’italiano Ugo Gregoretti e uno del giapponese Hiromichi Horikawa, già assistente di Kurosawa. Il meglio è il pezzo polanskiano, girato tra i diamanti di Amsterdam. In Chabrol c’è la Deneuve. Canzone originale di Serge Gainsbourg. Da urlo. Da vedere subito.
16. Chéri, Sky Cinema Hits, h. 23,00.
Dal romanzo di Colette, una quarantenne innamorata del figlio adolescente della migliore amica. Dirige Stephen Frears. Lei è Michelle Pfeiffer, sempre bellissima.17. Snatch – Lo strappo, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
18. Dalla Cina con furore, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
Il primo film arrivato in Italia (era il 1972) di Bruce Lee. Atto di fondazione di un totem dell’action. Gli scontri coreografati di Bruce restano tutt’oggi uno spettacolo mirabile di forza e grazia.
18. Nome in codice: Broken Arrow, Sky Cinema Max, h. 21,00.
Esordio, molto riuscito, di John Woo nel cinema hollywoodiano. Un action furibondo, velocissimo ed energetico con piloti valorosi e furto di testate atomiche. Con John Travolta e Christian Slater.
19. I Re del Sole, MGM Channel, h. 21,00.
Kolossal del 1962 su avventure e disavventure di una tribù Maya. Un film di ambientazione insolita per la Hollywood di allora (e non solo). Yul Brinner condottiero. C’è anche il George Chakiris di West Side Story, un cult-actor assoluto.
20. Il mio amico Eric, Sky Cinema Hits, h. 0,40.
Signori, la notizia è che Ken Loach stavolta si diverte e vuole farci divertire e anche un po’ commuovere. Devia dal suo ferreo realismo, il regista inglese, per raccontarci qualcosa che sta tra la commedia e la fiaba, senza però dimenticare del tutto il côté social-impegnato. Un postino tifoso del Manchester (United, naturalmente, mica il City) ha parecchi problemi con la donna che lo ha appena mollato, i due figli che non sono rampolli perfetti, un’altra figlia trascurata che torna dal passato. A venirgli in aiuto sarà proprio il suo idolo Eric Cantona, uno dei calciatori-feticcio della storia del Manchester, che nel film è una specie di genio della lampada che appare al postino a dispensare i consigli giusti. Cantona, calciatore geniale e sregolato sul campo e fuori dal campo, dunque venerato anche per questa sua eccentricità, viene utilizzato da Loach in quanto totem e mito vivente. Il film è un omaggio alla passione per il pallone (altro che oppio dei popoli) e a un campione carismatico come Cantona che ormai si avvia a diventare un campione extracalcistico, un eroe mediatico anarco-populista, una specie di neotribuno del popolo che lancia campagne stravaganti come quella, recente, che invita a risparmiatori a ritirare i loro soldi dalle banche. Ancora presto per capire dove tutto questo lo porterà, se alla distruzione della sua immagine o, al contrario, a un’ascesa politica e a una nuova avventura da leader.
21. I favolosi Baker, 7Gold, h. 21,10. FREE
Il sodalizio di due fratelli musicisti messo a repentaglio dall’arrivo di una fascinosa cantante di cui il minore si innamorerà. Con i veri fratelli James e Jeffrey Bridges, una Michelle Pfeiffer che qui fece capire al mondo di essere oltre che bellissima anche parecchio brava.
22. Kalifornia, Rai4, h. 0,10. FREE
Coppia perbene-borghese carica due autostoppisti, Brad Pitt e Juliette Lewis (che allora, 1993, sembrava un’attrice di grande avvenire). Che si riveleranno una coppia criminale di sadica efferatezza. Anticipa di poco, con la sua pornografia della violenza, l’analogo film di Oliver Stone (il suo peggiore di sempre) Natural Born Killers.
23. Ocean’s Twelve, RaiTre, h. 21,05. FREE
Il sequel del fortunatissimo Ocean’s Eleven, ancora con George Clooney e Brad Pitt. Un altro colpo, ma stavolta la banda va via da Las Vegas e sbarca in Europa.
24. OcchioPinocchio, Sky Cinema Comedy, h. 0,35.
Enorme flop, OcchioPinocchio è I cancelli del cielo del nostro cinema, uno di quei film-catastrofe che cambiano la vita e il destino di un attore, di un regista, di un produttore. Francesco Nuti, protagonista e autore, è uscito sgualcito e distrutto da questa esperienza, e da allora non è più stato Nuti. Altissimi costi di produzione (si dice oltre i 20 miliardi delle vecchie lire), un set travagliato e percorso da nevrosi di ogni tipo, tempi di lavorazione smisuratamente dilatati. Quando finalmente nel 1994 OcchioPinocchio esce, delude i tradizionali fans di Nuti. Non piace questa ambiziosa rilettura-riattualizzazione di Pinocchio (che al cinema non porta bene, vedi anche il caso di Benigni), con un ragazzo strappato al suo piccolo mondo italiano da un ricco padre americano di cui non conosceva l’esistenza e che, immerso nell’alta finanza Usa, si spaventa e scappa. Vagabondando on the road incontrerà persone e personaggi che sono quelli del vecchio Pinocchio ma contemporaneizzati, come un Lucignolo donna che si chiama Lucy Light ed è una bravissima Chiara Caselli, la nota migliore e più luminosa di questo film cupo, notturno, depresso. A suo modo, anche nel fallimento, OcchioPinocchio resta qualcosa di grandioso, di titanico e unico per il nostro cinema bonsai. La storia del film, e della perdita che ne ha subito Nuti, è molto interessante, molto più interessante del film stesso. Una storia poderosa che qualcuno dovrebbe indagare, ricostruire, raccontare, magari filmare.
25. Che fine ha fatto Osama Bin Laden?, Cult, h. 21,00.
Il docu di un paio di anni fa in cui Morgan Spurlock (quello che ingurgitava hamburger in SuperSize Me per sputtanare McDonald’s) sbertuccia la patria sua, gli Stati Uniti, per la caccia senza fine e senza successo a Bin Laden. Spurlock va in giro per il mondo onde dimostrare l’inefficienza e la stupidità di servizi segreti, politici, militari Usa impegnati nella missione di catturare il nemico pubblico numero uno e incapaci di raggiungere l’obiettivo. Solo che oggi, 2011, sappiamo com’è finita. Domanda: la brutta figura chi la fa adesso, le istituzioni americane o Spurlock?
26. Amelia, Sky Cinema Passion, h. 22,55.
Biopic della pioniera americana dell’aviazione che sparì con il suo aereo nell’oceano. Flop colossale firmato dalla ex brava regista Mira Nair. Protagonisti di lusso – Richard Gere e Hilary Swank – che però non hanno salvato il film dal disastro.
27. Amnèsia, Iris, h. 21,05. FREE
Gabriele Salvatores va a Ibiza tra sballi e discoteche per raccontare le storie di uomini alla deriva e di una ragazzina.
28. Io vi troverò, Canale 5, h. 21,10. FREE
Liam Neeson giustiziere in cerca della figlia rapita a Parigi. Action prodotto (ma non diretto) da Luc Besson, velocissimo, violento e fracassone. Grandissimo successo in America.