Moon
Esordio del 2009, sorprendente per idee e qualità di realizzazione, pur con gli scarsi mezzi a disposizione, dell’inglese Duncan Jones, che altri non è se non il figlio di David Bowie. Ragazzo talentuoso, che imbastisce uno sci-fi molto umanistico e poco tecnologico in evidente omaggio a certa fantascienza anni Sessanta-Settanta, come l’inevitabile Kubrick di Odissea nella spazio, ma anche Atmosfera zero di Peter Hyams e soprattutto i due meravigliosi fantascientifici di Andrej Tarkowsky, Stalker e Solaris. In una base spaziale di minatori sulla Luna c’è qualcosa di strano, a poco a poco verrà a galla l’orribile verità. Un piccolo film quasi intimista in una base spaziale: idea notevole. Moon, stentamente uscito nei cinema italiani, nel mondo anglofono è piaciuto moltissimo.
Duncan Jones si è confermato autore di levatura certa con il suo recente Source Code, con il quale è approdato a Hollywood e alle produzioni di budget consistente. Film in cui si racconta di un militare americano (Jake Gyllenhaal) che va su e giù nel tempo per impedire un attentato terroristico, e che si configura, in perfetta continuità rispetto a Moon, come uno sci-fi/fantastico/thriller attento al fattore umano più che alle macchinerie. Un bel risultato, che lascia molto ben sperare sul futuro del regista.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Scheda film: Moon
Moon
Esordio del 2009, sorprendente per idee e qualità di realizzazione, pur con gli scarsi mezzi a disposizione, dell’inglese Duncan Jones, che altri non è se non il figlio di David Bowie. Ragazzo talentuoso, che imbastisce uno sci-fi molto umanistico e poco tecnologico in evidente omaggio a certa fantascienza anni Sessanta-Settanta, come l’inevitabile Kubrick di Odissea nella spazio, ma anche Atmosfera zero di Peter Hyams e soprattutto i due meravigliosi fantascientifici di Andrej Tarkowsky, Stalker e Solaris. In una base spaziale di minatori sulla Luna c’è qualcosa di strano, a poco a poco verrà a galla l’orribile verità. Un piccolo film quasi intimista in una base spaziale: idea notevole. Moon, stentamente uscito nei cinema italiani, nel mondo anglofono è piaciuto moltissimo.
Duncan Jones si è confermato autore di levatura certa con il suo recente Source Code, con il quale è approdato a Hollywood e alle produzioni di budget consistente. Film in cui si racconta di un militare americano (Jake Gyllenhaal) che va su e giù nel tempo per impedire un attentato terroristico, e che si configura, in perfetta continuità rispetto a Moon, come uno sci-fi/fantastico/thriller attento al fattore umano più che alle macchinerie. Un bel risultato, che lascia molto ben sperare sul futuro del regista.
Condividi:
Mi piace: