FILM STASERA IN TV: gli imperdibili 10 (mercoledì 13 luglio 2011)

'Bright Star' di Jane Campio, Sky Cinema 1, h. 23,35.

I migliori film della sera e della notte tv: la scelta è personale. Per la programmazione completa delle varie reti, consultare MyMovies Tv. Si prendono in considerazione solo i film che incominciano tra le 21.00 e la 1.00. Attenzione, la programmazione potrebbe cambiare. Buona visione.
La scritta FREE indica i canali non a pagamento.

1. Che fine ha fatto Baby Jane?, Studio Universal, h. 23,50.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=RtkTdOXDkog&w=425&h=349]Vertice del cinema macho-camp di Robert Aldrich, uno che riusciva a miscelare il tocco spiccio, duro e ipervirilista con il gusto (e disgusto) barocco e ultrakitsch da subcultura gay. Qualcosa di unico nella storia del cinema. Aldrich era in grado di girare un bellico come Quella sporca dozzina e subito dopo un film lesbo-trash come L’assassinio di Sister George. Questo Che fine ha fatto Baby Jane? del 1962 è il suo film più celebre, un successo mostruoso in tutto il mondo, ed è un capolavoro del cinema, del cinema alto e del cinema basso, colto e popolare, maschile, femminile e transgender. Un horror definitivo su quel groviglio di vipere che possono essere le famiglie, e nella fattispecie i rapporti tra sorelle. In questo sanguinolento thriller della psiche e dell’anima si va a fondo nelle turpitudini parentali e nel basso inconscio come e più di un Ingmar Bergman (e soprassediamo su Woody Allen, va’). La storia raccontata in Che fine ha fatto Baby Jane? è cosa nota. Due sorelle: Jane è una bimba prodigio del vaudeville e, accompagnata dal papà, con i suoi numeri musicali e le sue mossette raccoglie trionfi in tutta l’America, mentre Blanche no, lei non è una baby star, e se ne sta in disparte invidiando la sorella. Ma da grandi la situazione si capovolge. Blanche diventa una diva del cinema, Jane finisce dimenticata da tutti. Fino a quando un misterioso incidente non riduce Blanche sulla sedia a rotelle stroncandole la carriera. Di Blanche si occuperà Jane, angariandola, facendole pagare il successo con ogni sorta di tortura psicologica e fisica che la poveretta, costretta sulla sedia a rotelle, non può evitare. Scene di granguignol indimenticabile. Ma la rivelazione finale sarà sconvolgente. Macabra messinscena di morti viventi che già sono spettri e non lo sanno. Genialmente Aldrich chiama due dive della grande Hollywood sul viale del tramonto, Bette Davis e Joan Crawford, e le fa confrontare in un duello che resterà nella storia del cinema. Scene apicali: Bette Davis che, vecchia e rugosa e folle, si traveste da Baby Jane e rifà se stessa bambina, tra i momenti più sublimemente turpi che il cinema ci abbia mai dato. Film da vedere e rivedere, come si conviene alle leggende.

2. Bright Star, Sky Cinema 1, h. 23,35.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=yL3bCHLl_18&w=425&h=349]Il film più recente di Jane Campion, all’altezza della sua stagione migliore. La gran regista neozelandese dei lontani Lezioni di piano e Sweetie, ritorna al cuo cinema sentimentale-muscolare (Campion tratta le passioni con approccio energetico e virile, senza sdilinquimenti e smancerie) e fa centro. Sotto la maschera del biopic e del period movie – il film racconta amore e malattia del poeta Keats, e di colei che lo amò irresistibilmente, Fanny Brawne – Bright Star ci mostra ancora una volta le difficili geometrie del rapporto a due, mai sereno e appagante nemmeno quando ci sia come qui passione reciproca. Ostacoli sociali e soprattutto economici si ergone contro John Keats e la sua Fanny, e finirà come è facile immaginare. Ma il film è anche, forse inconsapevolmente, uno sguardo buttato sulla malattia narcistisca della celebrità di cui è vittima l’angelo caduto Keats, già prefigurando molti destini di oggi, soprattutto di certe rockstar (da Jim Morrison a Kurt Cobain). Abbie Cornish è una rivelazione come Fanny, Ben Whishaw ha il fisico giusto del poeta romantico (e della rockstar). (vedi la recensione su questo blog di Bright Star)

3. Divorzio all’italiana, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=qEzgC8xG-XQ&w=560&h=349]Uno dei maggiori successi di sempre del nostro cinema. Un titolo che diventerà proverbiale in tutto il mondo e che imporrà una certa immagine dell’Italia destinata a diventare cliché, quella di un paese cinico, opportunista, ipocrita, dalla doppia morale. Ma la commedia di Petro Germi, qui al massimo della sua carica derisoria e grottesca, è fantastica. Il barone siciliano Fefé (indimenticabile Mastroianni) si innamora della giovane cugina Stefania Sandrelli (al suo esordio) e si libera della moglie fingendo un delitto d’onore, onde fruire dello sconto di pena che il codice allora prevedeva per quel tipo di reato.

4. Revolver, Rai Movie, h. 0,20. FREE
Poliziottesco sofisticato del 1973 diretto da Sergio Sollima, che aveva prodotto uno dei capolavori dello spaghetti-western nel sottogenere rivoluzionario, La resa dei conti, e che di lì a qualche anno realizzerà per la tv l’epocale e terzomondista-populista Sandokan. In Revolver un direttore di carcere (Oliver Reed, venuto dritto dai torbidi film di Ken Russell) fa evadere un malavitoso detenuto (Fabio Testi, nel periodo aureo della sua carriera) perché lo aiuti a trovare la moglie rapita (Agostina Belli). Gode di grandissima fama, anche se è stato poco visto. Apprezzatissimo naturalmente da Tarantino. Raro, imperdibile. Anche perché c’è quella cult-actress che è Paola Pitagora, che da sola vale la visione.
5. Kill Bill vol. 1
, Premium Cinema, h. 21,15.
Annosa questione: ma qual è il capolavoro-capolavoro di Quentin, Kill Bill o Pulp Fiction? I tarantinologi se lo chiedono, si confrontano, si dividono (io mi chiamo fuori dalla mischia e butto lì Inglorious Basterds). Di sicuro Kill Bill è una svolta e apre la fase ipercitazionista di Quentin, che abbandona ogni residuo rapporto con la realtà extracinematografica per chiudersi nell’autoreferenzialità cinefila. Ogni scena, ogni momento è rigorosamente citazione e ripetizione e ricalco di altro già visto in un altro film, in un altro cinema, o comunque nel recinto della pop culture e delle sue icone. La storia della Sposa che finisce in coma e poi si ridesta e si dà alla vendetta (Kill Bill vol. 1), è una lunga scia di déjà vu genialmente reinventati e riproposti con infinito amore.
6. La divorziata
, Iris, h. 1,10. FREE
Solo per chi (come me) ha amato e ama Annie Girardot, la Nadia di Rocco e i suoi fratelli. Scomparsa qualche mese fa, Girardot fu in Francia, soprattutto negli anni Settanta, protagonista di commedie e drammi che ne fecero la regina degli incassi, più o meno come da noi, allora, Monica Vitti. Film che però oltrefrontiera, Italia compresa, difficilmente ripetevano il successo ottenuto in patria, affondati com’erano in un humus culturale e antropologico peculiarmente francese. La divorziata è tra questi. Del 1972, ci racconta una storia che solo in quegli anni pazzeschi poteva darsi. Una signora, militante comunista, per seguire la sua passione politica è costretta a lasciare marito e figli. Naturalmente la vita le presenterà il conto dell’abbandono.
7. Questa ragazza è di tutti, MGM Channel, h. 21,00.
Brutto titolo italiano di un bellissimo film che nel 1966 segnò la prima grande affermazione di Sydney Pollack, il futuro regista di I tre giorni del condor, Non si uccidono così anche i cavalli? e Tootsie. Tratto da Tennesseee Williams, un turgido melodramma che ha per protagonista una povera ragazza (come ce ne sono tante in Williams) innamorata pazza di un uomo che però la rifiuterà, pur amandola. Per disperazione sposa un altro, con conseguenze non felici che si possono immaginare. Lei è Natalie Wood, lui è un Robert Redford allora quasi sconosciuto. Da riscoprire. Attenzione, la sceneggiatura è di Francis Ford Coppola, che si stava facendo i muscoli di regista.
8. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
, Iris, h. 23,00. FREE
L’ultimo della celeberrima triade girata da Lina Wertmüller con Giannini e la Melato, e quello di maggior successo internazionale. Una stronza industrialessa milanese finisce dispersa col marinaio siculo del suo yacht su un isolotto al largo della Sardegna. Dopo essere stato vessato e umiliato in ogni modo, lui la piegherà attraverso l’arma del sesso. Lotta di classe a letto, con il proletario che si fa la sciura e si vendica trasformandola in schiava del sesso e femmina dell’harem. Viva la rivoluzione. Poi tutto ritornerà al suo posto. Melato fantastica, vera matrix di tutte le jene in carriera successive, ma che molto ha preso anche dalla immensa Franca Valeri del Vedovo. Le ossessioni grevi e triviali della Wertmüller che miracolosamente danno vita a un film epocale. Travolti da un inolito destino è adorato da cinemaniaci di tutto il mondo. Il talentuoso Guy Ritchie l’ha perfino rifatto con l’allora consorte Madonna (Swept Away).
9. Molto incinta
, Premium Cinema Comedy, h. 21,15.
Grande successo al box office (americano) del genio della nuova commedia goliardo-sofisticata Judd Apatow. Una signorina trentenne con lavoro figo – Katherine Heigl, non propriamente la più simpatica delle attrici – figo resta incinta dopo una notte alcolica con un nerd senz’arte né parte (e senza voglia di averne) e anche più giovane di lei. Decide di tenersi il bambino (un tempo nei film cool chi restava incinta senza volerlo abortiva, adesso, vedi anche Juno, si preferisce il pancione, e mi sa che forse è meglio così). Uno di quei film che raccontano il proprio tempo più di un trattato di sociologia.
10. … e tanta paura
, Sky Cinema Classics, h. 0,55.
Thriller di straculto di Paolo Cavara del 1976, abbastanza lontano da maniere e manierismi dell’italian giallo alla Argento, diretto con qualche ambizione autoriale da Paolo Cavara su sceneggiatura di Bernardino Zapponi, storico collaboratore di Fellini (suo lo script del Satyricon). Un assassino seriale lascia una pagina di Pierino Porcospino accanto alle vittime. C’è un giovane e gagliardo Michele Placido ancora nero di capelli (e già questo vale una visione), e una regina dei B-movies come Corinne Cléry. Visivamente debitore al fumetto di allora.

E ancora:
11. Il seme della follia, Cult, h. 0,30.
Bellissimo thriller-horror con slittamenti nel fantastico di John Carpenter del 1995, forse il miglior risultato della sua seconda parte di carriera. Un detective delle assicurazioni (un classico del noir americano, da La fiamma del peccato in giù) viene ingaggiato da un editore perché rittrovi un suo scrittore scomparso. Incomincia per l’investigatore uno strano viaggio che lo porta nel villaggio inventato dallo scrittore nei suoi romanzi. Sogno? Incubo? Allucinazione? Fuori e dentro la fiction. Realtà e surrealtà si mescolano, trame romanzesche che si materializzano e diventano più vere del vero. Difficile per Carpenter e anche per lo spettatore tenere insieme tutte le tessere di questo puzzle costruito su più piani spaziali e narrativi, ma è una sfida affascinante che conviene seguire. Con Sam Neill.
12. [Rec] 2, Sky Cinema Classics, h. 21,00.
Sequel con zombie di uno dei più famosi horror iberici. Sempre firmato Jaume Balagueró. Anche qui le videocamere fanno la loro parte.
13. Animal House, Premium Cinema Comedy, h. 1,05.
Il primo gran film di John Landis coin quel genio di John Belushi. Lui è uno studente che al college viene rifiutato dalla confraternita dei fighetti, finirà in quella più plebea e low class, la confraternita dei reietti, una banda di pazzi che ne combinerà di ogni. Atto di fondazione della commedia demenziale ultramoderna. Belushi imperversa e ci conquista tutti. Impressionante l’analogia con The Social Network sulle rigide divisioni di casta e classe nei college e su come l’appartenenza a una certa confraternita connoti uno studente, la sua identità sociale, e ne influenzi perfino il futuro e le possibilità di carriera.
14. Casa Howard
, Studio Universal, h. 21,15.
Dopo Camera con vista, James Ivory torna a girare un film tratto da un romanzo di Edward M. Forster. Intorno a Casa Howard avverrà un lungo, silenzioso, scontro di classe che, pur nel rispetto tutto british delle forme, avrà vincitori e vinti. Lucido e crudele. Il referto quasi viscontiano di un declino familiare. Cast enorme: Vanessa Redgrave, Anthony Hopkins, Emma Thompson.
15. Missing, Premium Cinema Emotion, h. 1,10.
Allende viene ucciso alla Moneda, Pinochet golpeggia e prende il potere nel Cile del 1973. E in uno stadio-lager, insieme a tanti altri desaparecidos, viene ingoiato anche uno scrittore-giornalista americano che da un po’ viveva da quelle parti con la moglie. Il padre parte per Santiago e insieme alla ragazza cerca di rintracciarlo. La verità sarà amarissima. Esempio di cinema impegnato della Hollywood liberal di quegli anni, firmato dal maestro del genere Costa-Gavras in trasferta americana. Enorme successo, plurime nomination all’Oscar, Palma d’oro a Cannes e premio a papà Jack Lemmon come miglior attore protagonista.
16. Due volti per vivere… uno per morire, Sky Cinema Max, h. 21,00.
Sconosciutissimo giallo del 1974 di produzione tedesca, ma con forti supporti italiani. Di culto per la presenza nel cast della biondissima Gabriella Farinon, allora una delle più amate signorine buonasera di mamma Rai.
17. Master & Commander
, Sky Cinema 1, h. 21,10.
Film di forti ambizioni, anche commerciali, firmato Peter Weir, che non ha avuto però l’esito atteso. Forse Weir, sempre teso al Gran Discorso e alla seriosità, qui esagera in estenuanti dialoghi sui massimi sistemi trascurando il nocciolo spettacolare della vicenda. Ma insomma, si tratta pur sempre di un film nobile e più che vedibile. Era napoleonica. Nell’Atlantico al largo del Brasile la nave britannica Surprise ingaggia un estenuante duello con la nave francese nemica Acheron. Come I duellanti di Ridley Scott, solo con le navi al posto delle lame. Il capitano Russell Crowe e il suo medico di bordo Paul Bettany si confrontano e discettano sul che fare e il senso della vita. Mah. Per estimatori di Peter Weir (io, come si sarà capito, non lo sono).
18. I Love You, Man
, Sky Cinema Hits, h. 21,10.
Il nuovo corso della commedia maschile americana, quella che ha il suo nome di riferimento in Judd Apatow (regista di Molto incinta e 40 anni vergine, sceneggiatore dell’incredibile Zohan). Quella che mette in scena anche i più rimossi complessi e problemi sessuali di lui e spericolatamente li butta in ridere. Esercizio funambolico che qualche volta riesce qualche volta no, ma interessante. Qui Apatow non c’entra, ma senza di lui nessuno avrebbe mai scritto e prodotto un film così. Sentite la storia di I love you, man, semplicemente pazzesca (già il titolo). Peter sta per sposarsi con Zooey ma non ha amici maschi cui far fare il testimone, anche perché è cresciuto tra le ragazze. Così si mette alla ricerca di un amico. Chiede innanzitutto consigli al fratello gay su come rimorchiare ragazzi, però in modo platonico. Dopo vari tentativi a vuoto finalmente aggancia Sidney. Diventeranno inseparabili. Seguono contrasti ed equivoci tra i due fino all’happy end finale: matrimonio di Peter con Zooey e Sidney testimone. Un buddy-buddy movie, ma con l’inconscio scoperchiato e divelto, un film che sfiora cose come l’omosessualità e le triangolazioni lui-lei-lui.
19. Capitalism: a love story
, Sky Cinema Hits, h. 0,45.
Stavolta Michael Moore si mette in testa di spiegarci addirittura la crisi finanziaria globale e di com’è cattivo il capitalismo. Mah.
20. A casa nostra
, Rai Movie, h. 21,00. FREE
Film multistorie sull’avidità e la precarietà umane girato qualche anno fa da Francesca Comncini a Milano, città-simbolo e sentina secondo la regista di ogni nequizia tardo-neo-post-capitalistica. Lo voglio vedere solo perché una delle location è il caseggiato in cui abita la signora della mia lavanderia, che ancora si ricorda quei giorni gloriosi con la troupe tra i piedi (Zingaretti, Golino, Laura Chiatti, Argentero).
21. L’orchestra di Piazza Vittorio
, la7d, h. 21,10. FREE
Così nacque e giunse al successo l’orchestra della romana Piazza Vittorio che raccoglie musicisti di strada (e non) immigrati da ogni angolo del globo. Un film che è diventato il manifesto anche troppo politically correct della nuova Italia multietnica. Altre città hanno copiato l’idea. Qui a Milano ad esempio è nata un’analoga orchestra in via Padova. Dove se no?
22. Sotto il Celio azzurro
, Rai5, h. 23,50. FREE
Docu firmato Edoardo Winspeare (il regista salentino che molto promise con Sangue vivo e che dopo si è un po’ perso) su una scuola materna del Celio che dà sempre ospita i figli degli immigrati.
23. Le divorce
, Sky Cinema Passion, h. 21,00.
Commedia del 2002 di James Ivory e sconosciuta anche agli estimatori del regista. Attenzione, non è un film in costume alla Ivory, ma una storia molto contemporanea su amori e disamori di americani, anzi americane, a Parigi. Con Kate Hudson e Naomi Watts.


Questa voce è stata pubblicata in cinema, film, tv e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.