W.E., di Madonna. Con Andrea Riseborough, Abbie Cornish, James D’Arcy, Oscar Isaac.
Gran Bretagna, 115′. Sarà presentato a Venezia in prima mondiale fuori concorso.
(Tutti i film della Mostra)
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Note. Aveva provato Cannes ad accaparrarselo, invece ce l’ha fatta Venezia. Sarà al Lido la prima mondiale del molto atteso W.E., seconda prova di Madonna regista dopo il bell’esordio un paio di anni fa con Sacro e profano, ritratto di una comune londinese di mattocchi e borderliner che, benché guardato con la solita sufficienza dalla critica italica, si era rivelato molto al di sopra delle aspettative. Presentato fuori concorso (Madonna non ha voluto rischiare la competizione? o il direttore Müller non ha giudicato il film all’altezza?), W.E. sarà di sicuro, al di là dei suoi meriti o demeriti, l’evento mediatico della Mostra e l’apice gossiparo, anche perché si dà per certa la presenza live della madre di tutte le rockstar. In attesa di vedere Madonna taccheggiare sul red carpet del Lido, vediamo un po’ più da vicino questa sua opera seconda, che si annuncia meno banale di com’era sembrato dalle prime informazioni circolate.
Ce l’avevano difatti spacciata come l’ennesima versione patinata della storia di Edoardo-che-abdicò-per-amore-di-Wallis (ri-raccontata di squincio anche in Il discorso del re), invece no, non è così, o meglio non è esattamente così. Adesso che dalla Weinstein Company, che distribuirà il film negli Usa, trapela qualche notizia in più, scopriamo che W.E. racconta in realtà due storie parallele, separate da qualche decade. 1998, New York: una bovaristica giovane signora di nome Wally Winthorp (che è Abbie Cornish, la romantica ragazza inglese innamorata del poeta John Keats nel notevole Bright Star di Jane Campion), alla ricerca di un amore che ridia senso alla sua vita, è ossessionata dalla vicenda del re d’Inghilterra Edoardo VIII che negli anni Trenta rinunciò al trono pur di non rompere la relazione con la donna che amava, l’americana Wallis Simpson, divorziata (e secondo i suoi molti nemici anche ex prostituta a Shanghai), dunque inadatta a ricoprire il ruolo di moglie di un sovrano. Wally è colpita soprattutto dalla sua quasi omonima Wallis, ne ricerca le tracce, ne studia la storia, va da Sotheby’s a un’asta dei cimeli suoi e del regale consorte, ma scoprirà che dopo gli scintillanti anni del primo amore la coppia visse anche momenti oscuri. Il film alterna le due vicende e si presenta come un racconto sulla ricerca e forse l’impossibilità dell’amore, assai più concettuale di quanto le note uscite mesi fa lasciassero presagire. L’inglese Andrea Riseborough è Wallis, Edoardo è James D’Arcy.
Colonna sonora a cura del producer William Orbit e del compositore Abel Korzeniowski, e il nome di Orbit ha già innescato un vorticare di voci e ipotesi. Fu lui a produrre quello che resta a tutt’oggi il vertice della carriera di Madonna, l’album Ray Of Light, e proprio nel 1998, l’anno in cui è ambientata una delle due storie di W.E. E allora ci si chiede: Madonna si auto-omaggerà e autociterà immettendo nello score anche qualche brano di Ray of Light, ad esempio Frozen? O si mostrerà in qualche video tratto da quell’album storico? O ne reinterpreterà qualche pezzo? Sul web i rumors si rincorrono, a questo punto non resta che aspettare la proiezione veneziana. Il direttore della Mostra Marco Müller nella conferenza stampa di presentazione della line-up ha avuto parole di elogio per W.E., forse per tacitare preventivamente i molti che insinuano lo abbia inserito nel programma solo per motivi mediatici e di marketing. Ma perché non credergli e dar credito fino a prova contraria a Madonna regista?
Ah sì, pare che nel fim ci sia un cameo di Lourdes, la rampantissima figlioletta della rock-popstar. In Italia W.E. è nel listino Archibald, la casa di distribuzione di Vania Traxler Protti che recentemente ha messo a segno l’ottimo successo art-house di Le donne del 6° piano.