Ieri e oggi, Claudia Cardinale prima signora a Locarno. Ieri pomeriggio l’attrice italiana (ma, conviene ricordarlo, nata in Tunisia e di madrelingua francese) è intervenuta alla proiezione speciale di Otto e mezzo, uno dei film che hanno creato il suo mito, introdotta dal padrone di casa, il dir. art. del festival Olivier Père (onnipresente, disponibile e simpatico). E la sera, alle 21.30 ha calpestato il red carpet ed è salita sul palco di Piazza Grande a ritirare il Pardo d’oro alla carriera, mai così meritato. Di nero vestita, in forma, mai arrogante (la Cardinale si è sempre distinta per la sua gentilezza ed educazione, a differenza di altre dive anche meno importanti di lei), ha salutato e ringraziato: “Ho appena cenato a Palazzo Visconti, e adesso ritiro un Pardo, che è poi un Gattopardo, non è incredibile tutto questo?”. E ancora: “Ho avuto la fortuna di lavorare nel cinema quando c’erano i grandi, devo tutto ai registi che mi hanno voluto”. Detto con la modestia di quelli che sono bravi e grandi davvero. La Piazza, mai così bella come ieri sera (cielo terso, luci gialle-verdi-blu che ne facevano un set fantastico), e affollatissima, ha risposto con un lungo applauso e un accenno di standing ovation.
E stamattina Claudia Cardinale allo spazio cinema ha incontrato pubblico e stampa, sempre con l’ineffabile Père accanto (e altri cine-esperti). Una giornalista del Marocco le ha chiesto cosa pensasse delle rivolte arabe che hanno cambiato la faccia del Nord Africa negli ultimi mesi, e lei non si è tirata indietro, dichiarandosi orgogliosa del fatto che proprio la Tunisia, il suo paese d’origine, abbia dato il via al cambiamento, e facendoci sapere che a Parigi ha aderito a un gruppo di intellettuali tunisini autocostituitosi con l’obiettivo di sostenere la democrazia. Detto anche questo senza enfasi, con la semplicità e il garbo di sempre.
CERCA UN FILM
ISCRIVITI AI POST VIA MAIL
-
-
ARTICOLI RECENTI
- In sala. PATAGONIA, un film di Simone Bozzelli (recensione). Storia di Yuri e Ago
- In sala. IL GRANDE CARRO, un film di Philippe Garrel (recensione). Premio per la migliore regia alla Berlinale 2023
- Venezia 80. EVIL DOES NOT EXIST (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi – recensione
- Venezia 80. GREEN BORDER di Agnieszka Holland (recensione): crisi umanitaria ai confini dell’Ue
- Venezia 80. Chi vincerà come migliore attrice/attore? Questi i favoriti
Iscriviti al blog tramite email
2 risposte a Festival di Locarno. Claudia Cardinale: ‘Orgogliosa che la rivoluzione sia partita dalla mia Tunisia’