The Yards, Iris, ore 21,05.
Chi ama (come me) il cinema di James Gray non se lo perda. Gray è, per intenderci, l’autore di Little Odessa, I padroni della notte e del bellissimo (e suo ultimo film, al momento) Two Lovers. Un regista di culto, ma per davvero, di non molti titoli, ma tutti adorati dai suoi fans. The Yards è del 2000. Presentato a Cannes senza molta fortuna (come peraltro Two Lovers: Gray non ha mai avuto i riconoscimenti che si merita) non è mai uscito nelle sale italiane, e anche negli Stati Uniti ha avuto vita grama. Un motivo in più per volergli bene, e non perderselo stasera. Anche qui l’universo è quello del Gray di sempre: Brooklyn e immediati dintorni, la working class con qualche ambizione piccoloborghese, l’ambiente degli immigrati recenti e meno (soprattutto dall’Est europeo, con in testa la comunità ebraica, ma anche russi), storie di famiglie complicate, madri e padri incombenti fino a essere oppressivi, raporti ambivalenti tra fratelli o parenti o amici, vite in crisi che tendono a sconfinare nella criminalità e nella devianza esistenzial-sociale. Gray lavora spesso anche con gli stessi attori, e anche in The Yards c’è uno dei suoi interpreti-feticcio, Joaquin Phoenix, affiancato da Mark Wahlberg (la coppia ritornerà anche come fratelli irlandesi in I padroni della notte). Leo (Wahlberg) è appena uscito di galera e cerca di ritrovare una vita normale, lavorando per una company che si occupa della manutenzione della rete ferroviaria (The Yards sono gli scambi). Ma molte cose congiurano a impedirglielo. Leo si ritroverà invischiato in una brutta faccenda, col rischio di tornare in carcere. Una crime-story di vite alla deriva, un noir dell’anima e della mente con un senso continuo di claustrofobia e di ineluttabilità. Cast da urlo. Oltre a Wahlberg e Phoenix, Charlize Theron, Faye Dunaway, James Caan e Tony Musante. Nomi che già da soli valgono la visione.
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