La mia lista dei film usciti in questo weekend, con giudizi (per quelli che ho visto) e pre-giudizi (per quelli che non ho visto e magari non andrò mai a vedere).
DA VEDERE
Una separazione
Il film iraniano vincitore a Berlino che è una delle sorprese buone di questa annata cinematografica. Strepitosamente scritto e recitato. Un film che aggancia lo spettatore e non lo molla più. (leggi recensione su questo blog)
Melancholia
Lars Von Trier firma il suo film migliore da parecchio tempo in qua. Pianeti minacciosamente diretti verso la terra, e intanto quaggiù una neosposa cade depressa e rovina tutto: l’abito bianco, il ricevimento di nozze, il matrimonio. Tutto in poche ore in una castello (forse) in Danimarca, prima che la catastrofe cancelli il nostro mondo. (leggi recensione su questo blog).
Un poliziotto da happy hour (The Guard)
Non l’ho ancora visto, ma non vedo l’ora. Commedia cinica su un poliziotto irlandese non proprio immacolato. Siamo dalle parti di quel gran noir che era In Bruges, di cui questo The Guard è parente: il regista John Michael McDonagh è il fratello di Martin, che In Bruges l’ha scritto e anche diretto.
PERCHÉ NO?
Paranormal Activity 3
Terzo episodio dell’horror-mockumentary stile home-made sulle misteriose presenze in una casa. Questo però è il prequel, ove si racconta dell’infanzia delle sorelle protagoniste della saga.
MEGLIO EVITARE
Bar Sport
Confesso il pregiudizio: prima di andare a vedermi un film italiano mi devono convincere che ne vale davvero la pena. E questo film tardivamente tratto fa un Benni anni Settanta (ossignore!) non mi fa venire voglia, proprio no.
Cavalli
Altro film italiano che non mi fa voglia. Sull’Appennino di fine Ottocento i fratelli Pietro e Alessandro ereditano due cavalli che segneranno la loro vita. Che è, un western all’italiana ma non nel senso dello spaghetti western? Non capisco. Sappiatemi dire nel caso qualcuno lo andasse a vedere.
GUILTY PLEASURE (ovvero: fa schifo però mi piace lo stesso)
Un matrimonio a Parigi
Il quasi cinepattone di Boldi, che da quando non fa più coppia con De Sica per De Laurentiis gira film in proprio e li fa uscire al tempo della castagne piuttosto che a Natale. Con un po’ di coraggio si potrebbe provare a vederlo senza vergognarsi. C’è un cinema come questo, c’è un’Italia come questa che magari non siamo soliti frequentare e che ogni tanto vale la pena conoscere. (Si dice strabene del cameo di Rocco Siffredi come stilista gay).
(E però il mio vero film del weekend è Il testamento di Orfeo all’Oberdan-Cineteca di Milano: il quarto dei film di Jean Cocteau proiettati nel ciclo dedicato al regista-commediografo-artista francese)
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