Stati di allucinazione, Rai Movie, h. 23,10.
Non ce l’ho fatta a scrivere subito un post su Ken Russell, il visionario-barocco-sfrenato regista inglese scomparso l’altro giorno a 84 anni. Un autore che nella sua fase massima, tra fine anni Sessanta e Settanta, seppe gettare tra noi spettatori un pugno di film che ci sconvolsero per la loro potenza immaginativa (e per la loro non dissimulata crudeltà, nel senso di teatro della crudeltà, di Artaud, di Sade anche). Parlo di Donne in amore, I diavoli, l’opera-rock Tommy e soprattutto di The Music Lovers (L’altra faccia dell’amore), il mio Russell-movie preferito. Poi lui si inabissò nel magma del suo inconscio, se ne fece forse sopraffare fino a consegnarci troppi film in cui l’eccesso della messinscena diventava fine in sè, anzi il film stesso. Ma anche dopo la sua smagliante stagione late Sixties-early Seventies Russell ha imbroccato film importanti, ed è il caso di questo Altered States – Stati di allucinazione, girato nel 1980, con un William Hurt al suo esordio e già molto bravo. Uno scienziato per studiare i più profondi abissi di sè e regredire a uno stato di coscienza primitivo ricorre a un allucinogeno usato da certi sciamani del Centroamerica. Si può immaginare cosa diventa un simile materiale nelle mani di Ken Russell, che ha modo di sfrenarsi in tutto il suo esplosivo barocchismo. Un delirio, letteralmente. Un delirio scientemente perseguito con quella sostanza alterante più di ogni altra che è il cinema. Essendo nel 1980, siamo già parecchio oltre la stagione lisergica della controcultura, che conobbe i suoi trionfi massimi nei Sessanta. Eppure Stati di allucinazione piacque moltissimo nel mondo anglofono, fu adorata dalla gioventù di allora, incassò parecchio e lanciò alla grande William Hurt. In Italia non lo vide quasi nessuno, of course. Motivo in più per recuperarlo stasera.
5 risposte a KEN RUSSELL R.I.P. (e stasera sulle tv gratuite un suo film, STATI DI ALLUCINAZIONE)