La ciociara, Rai Storia, ore 21,00.
Pochi film come questo riescono a commuovermi. Grande Sofia Loren che si prese giustamente l’Oscar, in una parte inizialmente destinata ad Anna Magnani. La ciociara, ricca vedova bottegaia con figlia a carico su cui riversa tutte le sue ansie di riscatto sociale, lascia la Roma dei bombardamenti e dell’occupante tedesco per sfollare sulle montagne del Lazio. Troverà un ragazzo che smuoverà il suo cinismo (Jean-Paul Belmondo), incapperà in uno dei più tragici e sottaciuti episodi accaduti in Italia durante la guerra, gli stupri di massa da parte delle truppe marocchine al seguito degli alleati. Regia di Vittorio De Sica, capace come nessun altro di raccontare – e rispettare – gli umiliati e offesi dalla storia. Film che non mi stanco mai di guardare e ogni volta, ebbene sì, mi vien da piangere quando la ciociara urla disperata alla figlia che Michele è stato ammazzato dai tedeschi. Riportato l’anno scorso a teatro da Roberta Torre nell’adattamento scritto nei primi anni Settanta da Annibale Ruccello: uno spettacolo assai degno con un’impavida Donatella Finocchiaro che non ha temuto di confrontarsi con Sofia.
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