Alone, Rai Movie, ore 22,55.
La Thailandia cinematografica non vuol dire solo i film ipnotici, estenuati, borderline di Apichatpong Weerasethakul, il gran regista di Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti e Tropical Malady. Significa anche cinema di genere, action e horror soprattutto, che ha il suo mercato di riferimento in Asia ma che ogni tanto riesce anche a farsi strada in Occidente. È successo a questo Alone, thriller-horror che riprende un tema classico del cinema da paura in versione psycho, quello delle gemelle siamesi. Come in Freaks di Ted Browning, soprattutto come in Le due sorelle di Brian De Palma. Anzi, Alone si direbbe una citazione del film di De Palma. Anche qui si racconta di due gemelle siamesi separate da un’operazione che ha causato la morte di una di loro. La sopravvissuta, che ha cercato di superare i traumi passati andandosene in Corea con il fidanzato, deve tornare a casa per la malattia della madre, e lì ricominciano gli incubi, si sente minacciata dal fantasma della sorella. Finale con un gran colpo di scena, anche se non del tutto imprevedibile. Assai ben girato. Un prodotto per niente ingenuo e sauvage, anzi con una consapevolezza filmica piuttosto alta che sfiora il metacinema. Il plot segue le regole del genere, ma le strizzate d’occhio ai grandi thriller classici sono infinite (a Shining e a molto Hitchcock). Sarà casuale poi che questa storia sia nata e sia stata prodotta nella terra che ha dato il nome alla particolare patologia dei gemelli avvinghiati, il Siam (così si chiamava la Thailandia)?
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