Amen., Rai Movie, ore 0,30.
Ma il Vaticano sapeva? E cosa fece per fermare l’Olocausto? Domande che si fanno dal dopoguerra e che sono sfociate spesso in esplicite accuse al pontefice di quel periodo, Pio XII, per non essere intervenuto come sarebbe stato necessario e doveroso. L’acme fu raggiunto negli anni Sessanta, con la pièce-scandalo Il Vicario del tedesco Rolf Hochhuth. Questo film del 2002 di Costa-Gavras, storico maestro del film politico di denuncia fino dagli anni Sessanta, riaffronta il problema e rinfocola la polemica sposando la tesi colpevolista del silenzio del Vaticano. Lo fa attraverso una narrazione fictionalizzata, fortemente emblematica e didascalica, di un tedesco che apprende dell’esistenza dei campi di sterminio e cerca di sensibilizzare il Papa. Si scontrerà con un muro di gomma e l’unico dalla sua parte sarà un giovane gesuita. Il massacro non cesserà. Furibonde polemiche alla sua uscita, anche per via del manifesto, firmato dal solito provocatorio (provocatore?) Oliviero Toscani, con una croce che diventa svastica. Da vedere, perché Costa-Gavras, pur se non avvezzo alle sottigliezze di racconto e alle sfumature, è un autore robusto che il suo mestiere lo sa fare egregiamente. Il pretino è Mathieu Kassovitz, un tempo grande regista. Ricordate L’odio?
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