Qualcosa che scotta, Iris, ore 1,18.
Gran melodramma del 1961 in cui Delmer Daves cerca di rinnovare i fasti e il successo immenso del suo Scandalo al sole di un paio di anni prima, e in parte ci riesce. Anche in Susan Slade, questo il titolo originale di Qualcosa che scotta, si narra di amori peccaminosi di adolescenti e di adulti, incastonati in un’America di provincia puritana e pronta a indignarsi per lo scandalo d’alcova. Qualcosa che ci restituisce la temperie di un tempo ormai remoto, di un ancien régime pre-rivoluzione sessuale in cui l’amore prima del matrimonio era fonte di riprovazione e dove nulla pareva cambiato dalla Lettera scarlatta di Hawthorne. Eppure furono proprio film come questi, che riempivano di famiglie middle-class le platee della domenica pomeriggio, a suscitare nelle masse americane, ma non solo, la voglia di costumi più facili, allentati e tolleranti in materia di sesso e di passioni, a inoculare i primi germi di quella Sexual Revolution che sconvolgerà l’Occidente di lì a poco. Una ragazza diciassettenne resta incinta di uno scalatore che muore durante una delle sue imprese, lasciandola con il bambino in arrivo e il rischio del disonore e dell’ostracismo dalla sua comunità. Per proteggerla, la famiglia se la porta via in Europa; quando torneranno con il bambino diranno che è il fratellino di lei, Susan, non il figlio. Ma a Susan la menzogna pesa, e saranno tormenti e guai, finché non troverà un bravo ragazzo pronto a sposarla e a capire. Oggi non si potrebbe più imbastire un melodramma come questo sulla gravidanza prematrimoniale di una teenager, e basti pensare a Juno per rendersi conto di quanto il canone sociale e i codici narrativi siano cambiati in materia, o forse lo si potrebbe imbastire in un mondo, e in un cinema, assai diverso dal nostro, penso ad esempio all’Egitto e alle sue telenovelas esportate e viste in tutte il mondo arabo. Delmer Daves riprende parte del cast di Scandalo al sole, il teen idol Troy Donahue, bellezza virile anodina, robotica e alla big jim tipica di quegli anni tra Cinquanta e Sessanta, e la dolente, sempre bravissima Dorothy McGuire nel ruolo della madre. Gli manca però Sandra Dee: al suo posto la bionda e cotonata Connie Stevens, ma non è la stessa cosa.
CERCA UN FILM
ISCRIVITI AI POST VIA MAIL
-
-
ARTICOLI RECENTI
- Venezia 2022: ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED, un film di Laura Poitras. Leone d’oro meritato? No
- Venezia 2022. KHERS NIST/ NO BEARS (Gli orsi non esistono), un film di Jafar Panahi. Il migliore del concorso, si meritava il Leone
- Venezia 2022. IL SIGNORE DELLE FORMICHE, un film di Gianni Amelio. Non era plagio
- Venezia 2022. LA MIA CLASSIFICA FINALE del concorso
- Venezia 2022. BLONDE, un film di Andrew Dominik. Capolavoro? No
Iscriviti al blog tramite email