Sono pazzo di Iris Blond, Iris, ore 21,01 (sempre di Carlo Verdone, segue su Iris alle 23,02 Bianco, rosso e Verdone).
In my opinion, questo film del 1996 è il migliore di sempre di Carlo Verdone insieme a Viaggi di nozze. Lui è Romeo, un musicista pop in crisi ridottosi a fare il pianobarista sulla navi da crociera, dove conosce una matura e matronale cantante belga pazza di Jacques Brel (una fantastica Andréa Ferréol). Finisce con lei a Bruxelles, dove però il vero amore per Romeo si presenta sotto le sembianze di Iris, ragazza italiana squinternata e pazzerella dedita alla musica e alle passioni, che poi è Claudia Gerini, musa di Verdone in quegli anni. Strano, malinconico, come spaesato e estraniato, forse per l’insolita location. Il Belgio, le plat pays come cantava Brel, è quanto di più lontano si possa immaginare dalla commedia all’italiana. Sarà anche per questo che stavolta Verdone esce dalla medietà piaciona e collusa con i gusti del pubblico e ci dà un film di esemplare disincanto.
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