Il clan dei Barker, Rai Movie, ore 1,30.
Mitologico film del 1970 prodotto e diretto dal gran signore del cinema indipendente americano e dei B-movies Roger Corman. Il clan dei Barker si inserisce nel genere di successo aperto da Arthur Penn con il suo Gangster Story, ribelli e fuorilegge circonfusi di un’aura anti-sistema ai tempi della Grande Crisi, che darà vita anche a Sterminateli senza pietà di Martin Scorsese e a Gang di Robert Altman. Corman si ispira a una storia vera degli anni di Depressione, qualla dei Barker, una famiglia ladra, assassina e rapinatrice composta dalla madre-matriarca e dai quattro figlioli da lei soggiogati, e ne cava un film nerissimo, cupo, dominato dalla violenza e dalla ferocia. Ogni giustificazione politico-sociale si perde nella interpretazione cormaniana della vicenda, resta soprattutto il ritratto agghiacciante di una madre delinquenziale e dei suoi figlioli manipolati e spinti al crimine. I Barker con ottusa, primordiale, animalesca brutalità passano da un colpo all’altro in un’America impoverita e periferica, finchè non decidono di rapire un pezzo grosso. Sarà l’inizio della disgregazione del clan. Shelley Wintyers come sanguinaria mamma Barker (Bloody Mama è l’esplicito titolo originale) mette a segno un’interpretazione possente che entrerà nella storia del cinema, prototipo di mamme e donne assassine che verrà replicato in infiniti film successivi (il più recente è l’australiano Animal Kingdom). Attenzione, tra i figlioli c’è un giovanissimo Robert De Niro. Uno dei film più darwiniani che si siano mai visti.