I heart Huckabees – Le strane coincidenze della vita, Iris, ore 1,19.
Figurarsi, fu definita commedia filosofica quando uscì, nel 2004. Di riferimenti apertamente filosofici è pieno, questo stravagante, inclassificabile, non incasellabile lavoro di David O. Russell: c’è una coppia di detective esistenzialisti (anche se non si capisce bene cosa voglia dire), c’ è il personaggio di una filosofa francese – Isabelle Huppert in uno dei suoi non molti film americani -, ci sono citazioni di Nietzsche e Derrida. Fu un flop colossale, ma di quei flop che sarebbero poi diventati di gran lustro cultistico, tant’è che oggi I heart Huckabees può contare su uno zoccolo durissimo di fanatici devoti in tutto il mondo. O lo si ama o lo si odia, e son più quelli che l’hanno odiato. Un progetto ambiziosamente folle e sregolato che costò al suo regista David O. Russell, che pure con la commedia Three Kings su tre soldati durante la Guerra del Golfo aveva conquistato critici e box office, un lungo esilio da Hollywood, se non proprio l’ostracismo. Ostracismo da cui si è risollevato l’anno scorso dirigendo il magnifico, belluino, darwiniano The Fighter, gran successo benedetto anche da qualche Oscar importante (quelli a Christian Bale e Melissa Leo quali best supporting actor e actress). Difficile render conto anche vagamente della trama complicata fino all’assurdo di Huckabees, che ambisce essere l’illustrazione in cinema di una visione filosofica attraverso un girotondo di personaggi. Tutti ruotano in un modo o nell’altro intorno a un grande shopping center, l’Huckabees del titolo, in via di costruzione. C’è un ecologista contrario al progetto, c’è l’avvocato dei padroni, c’è la sua fidanzata bella e svampita. Poi, i due detective esistenziali che cianciano di interconnessioni universali, un pompiere loro cliente, la filosofa francese. Una commedia a molti caratteri in cui le varie traiettorie di vita si intersecano provocando cambiamenti non immaginabili. Uno di quei film da amare per come intrepidamente arrischiano qualcosa di nuovo, magari sbagliando, magari sfracellandosi al suolo. Meglio un film arditamente sballato comunque che cento ammodo e prevedibili. Cast vertiginoso, che da solo vale la visione: Dustin Hoffman, Lily Tomlin, Jason Schwartzman, Jude Law, Naomi Watts e Mark Wahlberg, attore-feticcio di David O.Russell, sempre sottovalutato dai critici e qui forse il più bravo di tutti.
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