Dante 01, di Marc Caro, Rai Movie, ore 0,40.
Nome storico della graphic novel francese, genere illustre e di grande caratura e status presso l’intellighentsja parigina, Marc Caro ha avuto un avvio folgorante al cinema in coppia con Jean-Pierre Jeunet. Insieme realizzarono nel 1991 quel Delicatessen che segna una tappa importante nello sci-fi/fantastico europeo, e non solo, materializzazione-filmizzazione di incubi sogni immaginari molto grafici poi assurto a prototipo. Ma dopo La città dei ragazzi perduti il sodalizio si è sciolto. Marc Caro è ricomparso come regista in solitaria con questo Dante 01 soltanto nel 2008 (e intanto l’ex collega Jeunet coglieva successi clamorosi come Amélie). In una colonia penale spaziale orbitante intorno al pianeta Dante (si sente già puzza di inferno e dannazione) ci sono sei detenuti altamente pericolosi, tenuti in condizioni di semischiavitù da spietati guardiani e sottoposti a orripilanti esperimenti di ingegenria genetica. Quando arriva un nuovo detenuto dotato di poteri straordinari, scatta l’alleanza e incomincia la lotta di liberazione. Un prison-movie sci-fictionalizzato e mescolato a infiniti altri generi. Con Lambert Wilson, uno che non si tira mai indietro di fronte alle imprese più spericolate. Non proprio il mio cinema di riferimento (sono refrattario per istinto ai piatti filmici sovraccarichi, al visionario-barocco-incontinente), però l’interesse dell’operazione è fuori discussione. Certo, ci fosse stato Jeunet.
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