Per un pugno di dollari, Retequattro, ore 21,10.
Quando Sergio Leone creò lo spaghetti-western reinventando un genere fino ad allora quintessenzialmente americano. Tempi rallentati, primi piani alternati a campi lunghissimi, un décor mai visto prima che ridisegna un Texas-Messico immaginario, polveroso e crudele, sud di ogni sud del mondo fatto di sudore, sangue, strade calcinate, immensi spazi desertici abbacinati dal sole. Una messinscena ritualizzata e ieratica per raccontare la storia dello Straniero (Clint Eastwood, of course, anche lui inventato dal nulla da Leone), un uomo solo che facendo il doppio gioco riuscirà a mettere l’una contro l’altra le due spietate famiglie che si contendono il dominio di un povero villaggio alla mercè del più forte. Ho adorato Per un pugno di dollari dalla prima volta che lo vidi, e non mi ha mai deluso nelle ripetute, successive visioni. Uno dei migliori film italiani di sempre e, a mio parere, il miglior Sergio Leone in assoluto (amo pazzamente la cosiddetta Trilogia del dollaro, molto meno i suoi film successivi; trovo C’era una volta il West grande però qua e là insopportabilmente pompier, e non sono mai stato un estimatore del sopravvalutato C’era una volta in America).
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