Festival di Cannes 2012: CHI VINCE? I rumors e le indiscrezioni della vigilia

Chi vincerà? Se lo chiedono tutti. E poi tutti a rispondere: ci sono almeno 7-8 film palmabili, per il semplice motivo che non ce n’è nessuno che si elevi nettamente sopra gli altri e possa mettere d’accordo tutti i giurati immediatamente (lo so, non succede mai, ma stavolta l’accordo unanime è proprio impensabile). È stato un buon festival, con pochi bidoni (forse solo il coreano The Taste of Money, ma anche quello a modo suo godibile e da vedere, da tanto che è sgangherato e spudorato), con tanti film mediamente buoni e pochissimi eccellenti. Dipenderà dai gusti dei giurati, dai soliti equilibri geopolitici, dalle mediazioni tra diversi pareri.
I favoriti. Il passaparola e le varie classifiche pubblicate da giornali, siti o singoli critici dei vari paesi convergono su Amour di Haneke, The Hunt (Jagten) del danese Thomas Vinterberg, Beyond the Hills del rumeno Cristian Mungiu.
Le possibili sorprese. Il russo V Tumane (Nella nebbia), del regista bielorusso-ucraino Sergei Loznitsa, che ha entusiasmato molti (me compreso), e l’americano Mud, visto stamattina e accolto da un interminabile applauso.
Ma anche. De Rouille et d’Os di Jacques Audiard, la cui immagine però in questi ultimi giorni si è un po’ appannata: forse è stato presentato troppo presto. Circola perfino come possibile Palma Vous n’avez encore rien vu del venerabile Alain Resnais, ma è più probabile si porti a casa un premio speciale.
I gusti della giuria. Qui il rumor è che sia Michael Haneke sia Paradise: Love dell’austriaco Ulrich Seidl non abbiano entusiasmato il presidente Nanni Moretti: solo una voce, ovvio, ma il festival è fatto anche di chiacchiere e illazioni. Non pare congeniale a Moretti nemmeno Holy Motors di Leos Carax, che a occhio potrebbe piacere invece molto a Jean-Paul Gaultier. Ma qui, più che alla previsione, siamo all’arte divinatoria.