Caro Michele di Mario Monicelli, Iris, ore 23,10. È il primo dei due film con Mariangela Melato trasmessi stasera da Iris: segue alla 1,06 Dimenticare Venezia.
Tra i più strani film di Monicelli, perché lontano, anzi agli antipodi, dalla trucibalda ironia dei Brancaleone, I soliti ignoti, Vogliamo i colonnelli ecc., insomma del Monicelli come è stato consegnato alla storia del cinema. Niente commedia all’italiana, qui siamo in una cronaca familiare, anzi in un lessico familiare fatto di sentimenti dimessi e piccole ma profonde lacerazioni, e dolori e silenzi, tratto da un romanzo di Natalia Ginzburg che fu un grande successo nei primi anni Settanta. Un ragazzo di famiglia borghese, coinvolto nel Sessantotto e in fatti e fattacci collegati, è costretto a lasciare l’Italia e andarsene a Londra. Incomincia un dialogo a distanza, e in forma epistolare, con la famiglia e altre persone vicine. Ma lui non tornerà più. Cos’abbia attratto Monicelli in una materia simile, così lontana dalla sua sensibilità corrosiva, non è dato sapere. Ma conviene guardarcelo, questo film anomalo così poco monicelliano, anche perché porta con sè, come pochi, umori e dolori di quegli anni balordi (il film è del 1976). Bellissimo cast: Mariangela Melato, la mitologica Delphine Seyrig di Marienbad, Lou Castel. Può bastare?
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