L’uomo che sapeva troppo, Iris, ore 21,05.
Film del periodo d’oro di Alfred Hitchcock, gli anni Cinquanta, che lo videro produrre una serie impressionante di opere in perfetto equilibrio tra ricerca linguistica e sui codici del thriller, e attenzione ai gusti delle masse. In questo self-remake del 1956 di un suo lavoro del periodo inglese, Hitchcock ripropone per l’ennesima volta il personaggio dell’uomo qualunque travolto dal caso che si ritrova in giochi più grandi di lui, tema a lui carissimo (lo riprenderà anche in Intrigo internazionale). James Stewart e la moglie Doris Day sono in Marocco in viaggio e, mentre alloggiano nel maestoso Hotel Mamounia di Marrakech, restano coinvolti in un intrigo che li porterà a Londra. Memorabile la lunga sequenza finale del concerto, con il colpo di grancassa destinato a coprire uno sparo che il protagonista deve evitare a tutti i costi. Il Marocco visto come terra esotica e tenebrosa e pericolosa, scenario di ogni intrigo. Anyway, una lezione di cinema. Doris Day canta Que sera sera, una della canzoni da film di maggior successo di tutti i tempi. Davvero, a Hitchcock andava tutto magnificamente bene in quei favolosi anni Cinquanta.
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