Sbirri ***, La5, ore 21,10.
Strano, anomalo film italiano del 2009 che mescola fictionalizzazione e documentario, secondo una tendenza ormai molto forte nel cinema attuale (tra gli esempi recentissimi La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli e L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin). Interpretato e co-prodotto da Raoul Bova, ha al centro un giornalista che ha appena perduto il figlio per overdose di ecstasy. Vuole saperne di più sul mondo delle droghe sintetiche (e non solo), forse vuol anche scoprire chi ha venduto a suo figlio l’ecstasy, forse vuole vendicarsi. Così si aggrega a una squadra anti-droga della polizia di Milano andando con loro sul campo sulle tracce di spacciatori e tossici. La cosa interessante è che la macchina da presa del regista Roberto Burchielli filma gli interventi dei un vero nucleo anti-droga, apportando a Sbirri un sapore di realtà che molti film analoghi non hanno. Operazione discutibile magari, ma meritevole di attenzione. Nonostante la presenza di Bova, il pubblico non ha particolarmente gradito. Un film che vale la pena ripescare in tv per il suo tentativo di ibridare linguaggi e generi.
La valutazione in asterischi:
* pessimo, da evitare
** evitabile
*** vedibile
**** da vedere
***** indispensabile
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