Il cucciolo****, 7 Gold, ore 21,10.
Please, astenersi dalle risate e dal facile dileggio verso questo film sublimemente larmoyant. That’s Hollywood, quella degli anni d’oro, quella che sapeva miscelare assoluta ingenuità, ruffianaggine, astuzia estrema nel sedurre il pubblico confezionando prodotti che espugnavano il mondo. Anno 1946. Il grande artigiano Clarence Brown, quello di Anna Karenina con Greta Garbo (adesso aspettiamo la nuova versione con l’ottima Keira Knightley), confeziona questo concentrato di americanità da frontiera in forma di melò e racconto di formazione. Una famiglia di pionieri in Florida se la deve vedere con una natura ostile selvaggia. Già tre bambini sono morti, ai due genitori – gli intrepidi Gregory Peck e Jane Wyman (prima moglie, ricordiamolo, di Ronald Reagan) – resta solo il piccolo Jody. Il quale si affeziona al cucciolo di un cervo, destinato però a diventare un pericolo devastante per la piccola proprietà dei Baxter, così si chiama la famigliola. Bisognerà ucciderlo, e sarà il piccolo Jody a farlo, con il fucile che papà gli ha messo in mano. Un film crudele e disincantato che si traveste di buoni sentimenti. Parabola esemplare sull’essere americani, oggi improponibile e proprio per questo da vedere. Reperto di un mondo, e di un cinema, che non ci sono più. Poi c’è Gregory Peck.
Gli asterischi:
* da evitare
** evitabile
*** vedibile
**** da vedere
***** indispensabile
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